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Sequestro preventivo: limiti pignorabilità pensione

La Corte di Cassazione chiarisce l’applicazione dei limiti di pignorabilità per le pensioni in caso di sequestro preventivo. La sentenza stabilisce che il momento determinante per il calcolo dei limiti non è la data di emissione del provvedimento, ma quella della sua concreta esecuzione. I fondi pensionistici accreditati prima dell’esecuzione sono protetti fino a un importo pari al triplo dell’assegno sociale, confermando la correttezza della decisione del tribunale di merito che aveva già applicato questo principio.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sequestro Preventivo e Limiti alla Pignorabilità della Pensione: La Cassazione Fa Chiarezza

Quando un conto corrente viene sottoposto a sequestro preventivo nell’ambito di un procedimento penale, quali tutele scattano per le somme derivanti da stipendi o pensioni? La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 670 del 2024, offre un’importante delucidazione, stabilendo un principio chiaro sulla distinzione tra il momento di emissione del provvedimento e quello della sua effettiva esecuzione. Questa decisione ha implicazioni significative per la protezione dei redditi da lavoro e pensione. Analizziamo insieme i dettagli di questo caso emblematico.

I Fatti del Caso: Il Sequestro e l’Opposizione

La vicenda trae origine da un’indagine penale che ha portato all’emissione, nel 2016, di un decreto di sequestro preventivo per un valore di oltre 16 milioni di euro a carico di due soggetti. Il sequestro è stato eseguito su diversi conti correnti, incluso quello intestato alla moglie di uno degli indagati. Quest’ultima, estranea ai fatti contestati, presentava un’istanza per ottenere la restituzione di una parte delle somme, sostenendo che provenissero da suoi emolumenti pensionistici e quindi non pignorabili oltre certi limiti, come previsto dalla legge.

In un primo momento, il Tribunale del Riesame aveva parzialmente accolto la sua richiesta, disponendo la restituzione di un importo calcolato come il triplo dell’assegno sociale, in applicazione dell’art. 545 del codice di procedura civile. Tuttavia, la ricorrente insisteva per la restituzione di un’ulteriore somma, un rateo pensionistico accreditato dopo l’emissione del decreto di sequestro ma prima che questo venisse materialmente eseguito sul suo conto.

Il Principio di Diritto sul Sequestro Preventivo: Esecuzione vs. Emissione

Il cuore della questione giuridica ruotava attorno a un interrogativo fondamentale: ai fini dell’applicazione dei limiti di pignorabilità, conta la data in cui il giudice ordina il sequestro preventivo o la data in cui la banca blocca effettivamente le somme sul conto?

La difesa della ricorrente sosteneva che, essendo l’accredito della pensione successivo al decreto del giudice, dovesse essere considerato separatamente e quindi restituito. La Corte di Cassazione, però, ha respinto questa interpretazione.

La Distinzione Fondamentale dell’Art. 545 c.p.c.

La norma di riferimento, l’art. 545 del codice di procedura civile, stabilisce due regimi di tutela diversi:
1. Per le somme già presenti sul conto al momento del pignoramento (o sequestro), l’impignorabilità opera fino a un ammontare pari al triplo dell’assegno sociale. Tutto ciò che eccede questa soglia può essere sequestrato.
2. Per le somme accreditate successivamente al pignoramento, l’impignorabilità opera su base mensile secondo limiti specifici (ad esempio, entro il limite di un quinto).

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha chiarito che nel linguaggio giuridico, il termine ‘pignoramento’ (a cui il sequestro penale è assimilato in questo contesto) si riferisce al momento dell’esecuzione della misura, cioè quando il vincolo viene materialmente apposto sui beni. Non è rilevante la data in cui il provvedimento è stato semplicemente emesso, poiché un’ordinanza potrebbe anche rimanere ineseguita.

Nel caso specifico, il rateo pensionistico in questione era stato accreditato il 2 novembre 2016, mentre il sequestro sul conto era stato eseguito il 29 novembre 2016. Di conseguenza, quella somma era già giacente sul conto al momento dell’esecuzione. Pertanto, la sua tutela rientrava già nell’importo forfettario (pari al triplo dell’assegno sociale) che il Tribunale del Riesame aveva correttamente calcolato e disposto in restituzione in una precedente fase del giudizio. Non vi era quindi diritto a un’ulteriore restituzione, in quanto la protezione per i fondi preesistenti al sequestro era già stata garantita.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La sentenza consolida un principio di fondamentale importanza pratica. Per chi subisce un sequestro su un conto corrente dove affluiscono stipendi o pensioni, è cruciale comprendere che:

* La data che conta è quella dell’esecuzione: il blocco effettivo dei fondi da parte della banca determina quali regole di impignorabilità si applicano.
* Protezione forfettaria per il passato: Tutte le somme derivanti da pensione o stipendio, accreditate prima di tale data, sono protette globalmente fino al limite del triplo dell’assegno sociale. Non è possibile chiedere la restituzione di singoli ratei se il totale presente sul conto supera già tale soglia.
Protezione periodica per il futuro: Solo per gli accrediti che avvengono dopo* l’esecuzione del sequestro scattano i limiti di pignorabilità periodici (es. un quinto).

Nel sequestro preventivo, quale momento è decisivo per applicare i limiti di pignorabilità della pensione: l’emissione del decreto o la sua esecuzione?
Il momento decisivo è quello della concreta esecuzione del sequestro sul conto corrente, ovvero quando le somme vengono materialmente bloccate, e non la data in cui il giudice ha emesso l’ordine di sequestro.

Come vengono tutelate le somme derivanti da pensione già accreditate su un conto corrente prima dell’esecuzione di un sequestro?
Le somme già giacenti sul conto al momento dell’esecuzione del sequestro sono tutelate da un limite di impignorabilità forfettario, pari al triplo dell’assegno sociale. L’importo eccedente tale soglia può essere sequestrato.

I limiti di pignorabilità previsti dal codice di procedura civile (art. 545 c.p.c.) si applicano anche al sequestro preventivo in ambito penale?
Sì, la sentenza conferma, richiamando precedenti pronunce delle Sezioni Unite, che i limiti di pignorabilità stabiliti per stipendi e pensioni nel processo civile si applicano anche al sequestro preventivo a fini di confisca disposto in un procedimento penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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