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Sequestro preventivo e cauzione: no alla sostituzione

La Corte di Cassazione ha stabilito che non è possibile sostituire i beni sottoposti a sequestro preventivo finalizzato alla confisca con il versamento di una cauzione di pari valore. La sentenza chiarisce che l’istituto della cauzione è previsto esclusivamente per il sequestro conservativo e quello probatorio, data la differente funzione del sequestro preventivo, che mira a sottrarre i proventi del reato alla disponibilità dell’autore, e non a garantire un credito. La Corte ha inoltre evidenziato come le recenti riforme legislative abbiano reso autonoma la disciplina esecutiva del sequestro preventivo, escludendo ogni rinvio alle norme che consentono la sostituzione con cauzione.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Sequestro Preventivo e Cauzione: La Cassazione Dice No alla Sostituzione

Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha affrontato un’importante questione in materia di misure cautelari reali, chiarendo definitivamente se sia possibile sostituire i beni sottoposti a sequestro preventivo finalizzato alla confisca con una cauzione in denaro. La risposta, netta e argomentata, è negativa. Questa pronuncia consolida un orientamento giurisprudenziale fondamentale, delineando i confini tra i diversi tipi di sequestro previsti dal nostro ordinamento.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso di un soggetto i cui beni, per un valore di 8.000 euro, erano stati sottoposti a sequestro preventivo finalizzato alla cosiddetta ‘confisca per equivalente’. L’interessato aveva chiesto al Giudice dell’esecuzione di poter sostituire i beni vincolati con il versamento di una somma di denaro di pari importo, invocando l’applicazione analogica delle norme previste per il sequestro conservativo. La sua istanza, tuttavia, era stata rigettata dal Tribunale, spingendolo a proporre ricorso per cassazione.

La Questione Giuridica: Il Sequestro Preventivo e la sua Funzione

Il cuore della questione giuridica verteva sulla possibilità di applicare al sequestro preventivo l’istituto della cauzione, disciplinato dall’art. 319 del codice di procedura penale. Questa norma consente all’imputato di offrire una somma idonea a garantire i crediti per cui è stato disposto un sequestro conservativo, ottenendone in cambio la revoca. Il ricorrente sosteneva che tale meccanismo potesse essere esteso anche al sequestro preventivo, specialmente quando ha ad oggetto beni fungibili o soggetti a deprezzamento.

Le Motivazioni della Cassazione: I tipi di sequestro non sono intercambiabili

La Corte di Cassazione, nel rigettare il ricorso, ha offerto una spiegazione chiara e dettagliata delle ragioni per cui la sostituzione con cauzione non è ammissibile per il sequestro preventivo.

Il punto centrale della motivazione risiede nella diversità di funzione tra le varie tipologie di sequestro:
1. Sequestro Conservativo: Ha una funzione di garanzia. Serve ad assicurare che l’imputato, in caso di condanna, abbia le risorse per pagare le sanzioni pecuniarie allo Stato o risarcire i danni alla parte civile. È logico, quindi, che una garanzia liquida come la cauzione possa sostituire il vincolo sui beni.
2. Sequestro Probatorio: Serve ad acquisire prove materiali per l’accertamento dei fatti. Anche in questo caso, la legge (art. 85 disp. att. c.p.p.) prevede in alcuni casi la possibilità di restituzione dietro cauzione, ma la sua applicazione è limitata a questo specifico contesto.
3. Sequestro Preventivo: Ha una funzione sanzionatoria e preventiva. Quando è finalizzato alla confisca (anche per equivalente), il suo scopo non è garantire un credito, ma sottrarre definitivamente dal patrimonio del reo i proventi illeciti, impedendogli di goderne. La sua natura, quindi, è incompatibile con una logica di sostituzione con una somma di denaro, che non sortirebbe lo stesso effetto afflittivo e preventivo.

La Corte ha inoltre sottolineato un’evoluzione normativa decisiva. Una legge del 2009 (L. 15 luglio 2009) ha riscritto l’articolo 104 delle disposizioni di attuazione del codice, che disciplina l’esecuzione del sequestro preventivo. La nuova formulazione ha reso questa disciplina completamente autonoma, eliminando ogni richiamo alle norme previste per il sequestro probatorio. Di conseguenza, la possibilità di offrire una cauzione, prevista dall’art. 85 per il solo sequestro probatorio, non è più estensibile, nemmeno indirettamente, a quello preventivo.

Le Conclusioni

La sentenza in esame ribadisce un principio cardine del sistema cautelare penale: ogni strumento ha una sua specifica finalità che non può essere snaturata. Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca è uno strumento volto a colpire il patrimonio di provenienza illecita, e tale scopo non può essere raggiunto consentendo al soggetto di ‘ripulire’ i beni vincolati semplicemente versando una somma di denaro. La decisione della Cassazione chiude la porta a interpretazioni estensive, confermando che la via della cauzione non è percorribile per chi si trovi colpito da questa incisiva misura cautelare. La disciplina è autonoma e non ammette deroghe non espressamente previste dalla legge.

È possibile sostituire beni sottoposti a sequestro preventivo finalizzato alla confisca con una cauzione in denaro?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’istituto della cauzione non è applicabile al sequestro preventivo, in quanto la sua funzione è quella di privare l’autore del reato dei proventi della condotta illecita, e non quella di garantire un credito.

Perché la legge non permette la cauzione per il sequestro preventivo ma solo per quello conservativo?
Perché le due misure hanno finalità diverse. Il sequestro conservativo garantisce il pagamento di crediti (verso lo Stato o la parte civile), quindi una cauzione in denaro svolge la stessa funzione di garanzia. Il sequestro preventivo, invece, ha una funzione sanzionatoria e mira a sottrarre i profitti illeciti, scopo che verrebbe vanificato dalla possibilità di sostituire i beni con denaro.

La normativa che disciplina l’esecuzione del sequestro preventivo è cambiata nel tempo?
Sì. Come sottolineato dalla Corte, la legge 15 luglio 2009 ha modificato l’art. 104 disp. att. c.p.p., rendendo la disciplina dell’esecuzione del sequestro preventivo autonoma e non più collegata a quella del sequestro probatorio. Questo ha eliminato la possibilità, precedentemente sostenuta da un orientamento minoritario, di applicare per analogia le norme che consentono la cauzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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