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Sentenza penale: guida alla lettura del documento

Analisi della struttura di una sentenza penale emessa dalla Corte di Cassazione, con riferimento alla Sentenza n. 47008/2024. Il documento presenta i dati identificativi essenziali come la sezione, il presidente, il relatore e la data dell’udienza, elementi fondamentali per l’inquadramento del provvedimento. Questa guida spiega il significato di ciascun elemento per comprendere il contesto di una decisione legale.

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Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Guida alla Lettura di una Sentenza Penale della Cassazione

Comprendere una sentenza penale può sembrare un’impresa complessa per chi non ha una formazione legale. Tuttavia, conoscere la struttura di questi documenti è il primo passo per decifrarne il contenuto. In questo articolo, analizzeremo l’intestazione di una tipica sentenza della Corte di Cassazione, prendendo spunto dai dati della Sentenza n. 47008 del 2024, per spiegare il significato di ogni elemento.

L’Intestazione della Sentenza Penale: Le Informazioni Chiave

L’intestazione di una sentenza è come la sua carta d’identità. Fornisce informazioni essenziali per identificarla in modo univoco e contestualizzarla. Vediamo i dati principali:

* Sezione (Sez.): Indica la sezione della Corte di Cassazione che ha emesso la decisione. La Cassazione è divisa in sezioni, ciascuna con competenze specifiche per materia. In questo caso, si tratta della Sezione 1 Penale.
* Numero (Num.): È il numero progressivo assegnato alla sentenza nell’anno di riferimento. Insieme all’anno, permette di citare il provvedimento in modo inequivocabile (n. 47008/2024).
* Anno: Indica l’anno di pubblicazione della sentenza.
* Presidente: È il nome del magistrato che ha presieduto il collegio giudicante. Il Presidente dirige l’udienza e la discussione tra i giudici.
* Relatore: È il giudice incaricato di studiare approfonditamente il caso e di scrivere la bozza della motivazione. La sua relazione è il punto di partenza per la decisione del collegio.
* Data Udienza: È il giorno in cui la causa è stata discussa in udienza pubblica o in camera di consiglio prima della decisione.

Il Ruolo della Corte di Cassazione

È importante ricordare che la Corte di Cassazione rappresenta l’ultimo grado di giudizio. Il suo compito non è quello di riesaminare i fatti del processo (come farebbe un tribunale d’appello), ma di verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge. Per questo motivo, le sue sentenze sono fondamentali per l’interpretazione del diritto.

Le Motivazioni di una sentenza penale

Subito dopo l’intestazione e l’esposizione dei fatti di causa, il cuore di ogni sentenza penale è costituito dalle motivazioni. In questa sezione, la Corte spiega il ragionamento giuridico che l’ha portata alla sua decisione. Vengono analizzati i motivi di ricorso presentati dalle parti, confrontati con le norme di legge e con le precedenti decisioni della stessa Corte (i cosiddetti ‘precedenti giurisprudenziali’). La Corte chiarisce perché ha ritenuto fondati o infondati i motivi del ricorso, interpretando le norme e delineando principi di diritto che avranno valore anche per casi futuri.

Le Conclusioni: Il Dispositivo della Sentenza

La parte finale della sentenza è il ‘dispositivo’, che contiene la decisione vera e propria. In modo sintetico, la Corte enuncia la sua deliberazione finale. Questa può consistere, ad esempio, nel rigetto del ricorso (confermando la decisione precedente), nell’annullamento della sentenza impugnata con o senza rinvio ad un altro giudice, o in altre statuizioni previste dalla legge. Il dispositivo rappresenta la conclusione del percorso logico-giuridico esposto nelle motivazioni e determina le sorti del processo.

Quali informazioni identificano una sentenza della Cassazione?
Una sentenza è identificata dalla materia (es. Penale), dalla Sezione che l’ha emessa, dal numero progressivo e dall’anno di pubblicazione. Ulteriori dati includono il nome del Presidente del collegio, del giudice Relatore e la data dell’udienza.

Chi è il ‘Relatore’ in una sentenza?
Il Relatore è il giudice, all’interno del collegio giudicante, a cui è stato affidato il compito di studiare in modo approfondito gli atti del processo e di preparare una bozza di motivazione della sentenza, che servirà come base per la discussione e la decisione finale del collegio.

Cosa significa la dicitura ‘copia non ufficiale’?
Significa che il documento è una riproduzione della sentenza a scopo informativo e di consultazione, ma non ha valore legale di copia conforme all’originale. Per usi legali, come notifiche o esecuzioni, è necessaria una copia autenticata dalla cancelleria del tribunale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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