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Scorreria in armi: quando non si applica l’aggravante

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 33307/2024, ha annullato una condanna per la parte relativa all’aggravante della scorreria in armi. Il caso riguardava un’associazione dedita agli assalti ai bancomat con esplosivi. La Corte ha stabilito che per configurare tale aggravante è necessaria un’ostentazione visibile delle armi che generi allarme sociale, escludendo quindi il mero trasporto occulto, anche se finalizzato a commettere reati.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Scorreria in Armi: la Cassazione Definisce i Limiti dell’Aggravante

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 33307/2024) offre un importante chiarimento sull’applicazione di una specifica e grave circostanza aggravante: la scorreria in armi. Questa pronuncia stabilisce che non è sufficiente il semplice trasporto occulto di armi o esplosivi per integrare l’aggravante, ma è necessaria una condotta ben più plateale e intimidatoria. Analizziamo insieme la decisione e le sue implicazioni.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un’indagine su un gruppo criminale specializzato in assalti agli sportelli bancomat (ATM) mediante l’uso di ordigni esplosivi, le cosiddette ‘marmotte’. I membri del sodalizio erano stati condannati in primo e secondo grado per associazione per delinquere, detenzione di esplosivi e per i singoli furti. La Corte d’Appello aveva confermato la condanna, applicando, tra le altre cose, l’aggravante prevista dall’art. 416, comma 4, del codice penale, ovvero l’aver percorso “in armi le campagne o le pubbliche vie”.

Secondo la ricostruzione dei giudici di merito, il gruppo trasportava il materiale esplosivo a bordo di veicoli dal proprio territorio verso altre regioni per compiere i colpi. Questa condotta era stata ritenuta sufficiente per configurare la citata aggravante. Gli imputati, tuttavia, hanno presentato ricorso in Cassazione, contestando proprio l’interpretazione di questo punto.

L’Aggravante della Scorreria in Armi: L’Analisi della Corte

Il cuore della questione giuridica risiede nel significato da attribuire all’espressione “scorrere in armi le campagne o le pubbliche vie”. I ricorrenti sostenevano che i loro spostamenti, finalizzati a commettere reati specifici e programmati, avvenivano in modo occulto, senza alcuna ostentazione delle armi (in questo caso, gli esplosivi). Di conseguenza, mancava l’elemento distintivo che giustifica l’applicazione dell’aggravante.

La Suprema Corte ha accolto questa tesi, offrendo un’interpretazione rigorosa e letterale della norma. I giudici hanno spiegato che il termine “scorreria” evoca, sin dal suo significato etimologico, un’azione quasi militare, visibile e percepibile dall’esterno, volta a predare e devastare un territorio. L’aggravante, quindi, non punisce la mera disponibilità o il trasporto di armi, ma una specifica modalità di azione che aumenta la pericolosità del gruppo e genera un particolare allarme sociale.

La Differenza tra Trasporto Occulto e Manifestazione Armata

La Cassazione ha tracciato una linea netta: una cosa è possedere e trasportare armi di nascosto per commettere un crimine; un’altra è muoversi sul territorio manifestando la propria potenza di fuoco. L’aggravante della scorreria in armi è pensata per questa seconda ipotesi, dove l’ostentazione delle armi diventa uno strumento per intimidire la collettività e affermare il controllo sul territorio, indipendentemente dai singoli reati-scopo. È la “percezione esterna” della presenza armata a fare la differenza.

Nel caso di specie, il gruppo si muoveva con gli esplosivi nascosti nei veicoli. La loro condotta, sebbene illecita e pericolosa, non integrava quella visibilità e platealità richieste dalla norma per l’applicazione dell’aggravante.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha fondato la sua decisione sul principio di tassatività della legge penale. L’utilizzo da parte del legislatore della locuzione “scorrere in armi” non è casuale, ma descrive una situazione di fatto precisa. Applicare l’aggravante al semplice trasporto occulto significherebbe estenderne la portata oltre i limiti voluti dal legislatore. La Corte ha ritenuto che ciò che rileva è “l’aumento della cifra di pericolosità” del gruppo, correlato all’ostentazione e alla visibilità delle armi. Se il gruppo porta le armi in modo occulto, questa specifica aggravante non può sussistere. Di conseguenza, la Corte ha annullato la sentenza impugnata su questo punto, eliminando l’aggravante. Ha inoltre respinto gli altri motivi di ricorso di uno degli imputati, ritenendo correttamente provata sia l’esistenza dell’associazione sia la natura esplosiva degli ordigni utilizzati.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza ha un’importante valenza pratica. Stabilisce che per applicare la pesante aggravante della scorreria in armi non è sufficiente provare che i membri di un’associazione criminale fossero armati durante i loro spostamenti. È necessario dimostrare che tali armi venivano portate in modo palese, visibile e intimidatorio. La decisione conferma un orientamento garantista, che àncora l’applicazione delle norme penali al loro significato letterale e allo specifico bene giuridico tutelato, in questo caso l’ordine pubblico minacciato da manifestazioni di forza criminale. Il caso è stato quindi rinviato alla Corte d’Appello per la rideterminazione della pena, che dovrà essere calcolata senza tenere conto dell’aggravante eliminata.

Quando si applica l’aggravante della ‘scorreria in armi’ per un’associazione per delinquere?
Si applica quando la condotta del gruppo criminale si connota per un’ostentazione e una visibilità delle armi portate nelle campagne o nelle pubbliche vie, tale da provocare un effetto intimidatorio di elevato spessore e un particolare allarme sociale. Non è sufficiente il semplice possesso o il trasporto occulto di armi.

Il trasporto di esplosivi nascosti in un’auto per compiere un attentato a un bancomat integra l’aggravante della ‘scorreria in armi’?
No. Secondo la sentenza, il trasporto di armi (o materiali assimilati come gli esplosivi) in modo occulto da un luogo a un altro, anche se finalizzato alla commissione di reati, non è sufficiente a integrare la circostanza aggravante, poiché manca l’elemento della visibilità e dell’ostentazione richiesto dalla norma.

Cosa succede quando la Corte di Cassazione annulla una sentenza limitatamente a un’aggravante?
La Corte elimina l’aggravante e, come in questo caso, rinvia il processo a un’altra sezione della Corte di Appello. Il nuovo giudice non riesaminerà la colpevolezza dell’imputato, ma dovrà solo ricalcolare la pena (trattamento sanzionatorio) senza tenere conto dell’aumento previsto per l’aggravante che è stata eliminata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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