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SCIA antincendio: obbligatoria per generatori non usati

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imprenditore condannato per l’omessa presentazione della SCIA antincendio. La sentenza stabilisce che l’obbligo di segnalazione sussiste per la mera detenzione di un generatore di corrente di potenza superiore a 25 kW, a prescindere dal suo effettivo utilizzo o collegamento all’impianto elettrico. La norma sanziona il potenziale pericolo derivante dalla presenza dell’attrezzatura.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

SCIA Antincendio: Obbligo Anche per la Sola Detenzione di un Generatore

La normativa sulla sicurezza e prevenzione incendi è un pilastro fondamentale per la tutela delle persone e dei beni. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: l’obbligo di presentare la SCIA antincendio non dipende dall’effettivo utilizzo di un’attrezzatura a rischio, ma dalla sua semplice presenza in azienda. Questo caso, riguardante un generatore di corrente, offre spunti importanti per tutti i titolari di attività.

I Fatti di Causa

Il titolare di un’attività commerciale veniva condannato dal Tribunale al pagamento di una sanzione di 2.000 euro per non aver presentato la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) per la prevenzione incendi. La contestazione nasceva dalla presenza, nei locali aziendali, di un generatore di corrente.

L’imprenditore decideva di ricorrere in Cassazione, basando la sua difesa su due argomentazioni principali:
1. L’attività svolta dalla sua società non rientrava in quelle elencate nell’allegato del d.P.R. 151/2011, che definisce le attività soggette a controllo.
2. Il generatore di corrente non era collegato all’impianto elettrico e, di fatto, non era mai stato utilizzato. Pertanto, secondo il ricorrente, non sussisteva alcun reato.

L’Obbligo di SCIA Antincendio per i Generatori

La Corte di Cassazione ha respinto il primo motivo di ricorso come manifestamente infondato. I giudici hanno chiarito che la normativa di riferimento è molto precisa. L’articolo 2 del d.P.R. 151/2011 stabilisce che tutte le attività riportate nell’Allegato I sono soggette ai controlli di prevenzione incendi.

Nello specifico, il punto 49 di tale allegato include esplicitamente i “Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione” con potenza superiore a 25 KW. Di conseguenza, la presenza di un tale dispositivo fa scattare in automatico l’obbligo di presentazione della SCIA, senza lasciare spazio a dubbi interpretativi.

La Rilevanza della Sola “Detenzione” ai fini della SCIA Antincendio

Il punto più interessante della sentenza riguarda il secondo motivo di ricorso. La Corte ha sottolineato che la norma penale (art. 20 del d.lgs. 139/2006) non punisce solo l'”utilizzo” di attrezzature pericolose senza le dovute certificazioni, ma anche la loro “detenzione”.

Questo significa che, ai fini della legge, è irrilevante se il generatore fosse spento, scollegato o non ancora messo in funzione. La sua mera presenza fisica all’interno dei locali dell’attività è sufficiente a configurare il reato di omessa presentazione della SCIA. La logica del legislatore è quella di prevenire il rischio potenziale: un generatore, anche se non in uso, contiene carburante e componenti che, in caso di incendio, potrebbero rappresentare un grave pericolo per l’incolumità delle persone e l’integrità dei beni.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione di inammissibilità evidenziando che la legge mira a sanzionare la creazione di un pericolo, non necessariamente il suo concretizzarsi. L’obbligo di presentare la SCIA antincendio serve proprio a consentire ai Vigili del Fuoco di conoscere e monitorare le attività che, per la natura delle attrezzature detenute o delle sostanze impiegate, presentano un potenziale rischio di incendio. La norma sanziona chiunque, in qualità di titolare, ometta tale comunicazione, configurando un reato di pericolo presunto. La semplice detenzione di un generatore con le caratteristiche descritte dalla normativa integra pienamente la fattispecie criminosa, rendendo ininfluenti le circostanze del suo collegamento o effettivo impiego.

Conclusioni

Questa sentenza è un monito importante per tutti gli imprenditori. La conformità alle normative sulla prevenzione incendi non ammette scorciatoie o interpretazioni di comodo. La responsabilità penale scatta con la semplice detenzione di attrezzature considerate a rischio, come un generatore di corrente di potenza adeguata. Non è necessario che l’attrezzatura sia in funzione per essere obbligati a presentare la SCIA. È fondamentale, quindi, verificare sempre se la propria attività e le attrezzature presenti rientrino negli elenchi ministeriali e adempiere tempestivamente a tutti gli obblighi di legge per evitare sanzioni e, soprattutto, per garantire un ambiente di lavoro sicuro.

È obbligatorio presentare la SCIA antincendio per un generatore di corrente anche se non è collegato o utilizzato?
Sì. La Corte di Cassazione ha chiarito che la norma sanziona sia la “detenzione” che l'”utilizzo” del generatore. La sua semplice presenza nei locali aziendali è sufficiente a far scattare l’obbligo, indipendentemente dal fatto che sia collegato o in funzione.

Quali tipi di attività che usano generatori di corrente sono soggette all’obbligo della SCIA antincendio?
Secondo il punto 49 dell’Allegato I del d.P.R. 151/2011, sono soggetti a controllo i “Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione” di potenza complessiva superiore a 25 KW.

Cosa rischia chi omette di presentare la SCIA antincendio per un’attività soggetta a controllo?
L’articolo 20, comma 1, del d. lgs. 139/2006 prevede, per l’omessa presentazione, la pena dell’arresto sino ad un anno o l’ammenda da 258 a 2.582 euro quando si tratta di attività che comportano la detenzione e l’impiego di prodotti infiammabili o incendiabili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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