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Rogatoria internazionale e sequestro: limiti del giudice

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro un sequestro preventivo eseguito in Italia su richiesta di un’autorità svizzera. La sentenza stabilisce un principio fondamentale in materia di rogatoria internazionale: il giudice italiano può pronunciarsi solo sugli aspetti esecutivi del sequestro, mentre la valutazione sulla legittimità e sui presupposti del provvedimento (fumus e periculum) spetta esclusivamente all’autorità giudiziaria dello Stato richiedente. Viene quindi confermata la netta separazione di giurisdizione.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rogatoria Internazionale: Quando il Sequestro Eseguito in Italia è Intoccabile

Una recente sentenza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale nella cooperazione giudiziaria tra Stati: i limiti della giurisdizione italiana di fronte a un sequestro eseguito su richiesta di un’autorità estera. Questo caso, che riguarda una rogatoria internazionale proveniente dalla Svizzera, stabilisce un principio chiaro sulla divisione di competenze, delineando nettamente cosa può e cosa non può essere contestato davanti ai nostri tribunali.

I Fatti del Caso: Un Sequestro su Richiesta Estera

La vicenda ha origine da un procedimento penale per reati fallimentari avviato in Svizzera. La Procura Pubblica di Lugano, tramite una rogatoria internazionale, richiedeva all’Italia di eseguire un sequestro preventivo su beni immobili appartenenti a due soggetti indagati. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) italiano accoglieva la richiesta e disponeva il sequestro.

Successivamente, gli indagati presentavano un incidente di esecuzione, chiedendo la restituzione dei beni. Sostenevano che il sequestro fosse illegittimo per la mancanza dei presupposti del fumus commissi delicti e del periculum in mora. Il GIP, tuttavia, dichiarava la richiesta inammissibile, ritenendo che la propria competenza fosse limitata alla sola esecuzione materiale del sequestro, senza poter entrare nel merito della decisione dell’autorità svizzera. Contro questa decisione, gli interessati proponevano ricorso per Cassazione.

La Divisione di Competenze nella Rogatoria Internazionale secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, definendolo manifestamente infondato e cogliendo l’occasione per ribadire un principio consolidato in materia di rapporti giurisdizionali con autorità straniere.

Giurisdizione sui Presupposti del Sequestro: Competenza Esclusiva dello Stato Richiedente

Il punto centrale della decisione è la netta separazione tra la giurisdizione sul sequestro e quella sulla sua esecuzione. La Corte ha affermato che le questioni relative alla legittimità del provvedimento cautelare, ovvero la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, sono di esclusiva competenza dell’autorità giudiziaria dello Stato che ha avanzato la rogatoria internazionale. È davanti ai giudici svizzeri, in questo caso, che gli indagati avrebbero dovuto contestare i presupposti del sequestro.

Il Ruolo del Giudice Italiano: Garante dell’Esecuzione

Di conseguenza, il ruolo del giudice italiano è circoscritto agli aspetti puramente esecutivi. La sua cognizione si limita a verificare la corretta attuazione del provvedimento richiesto, senza alcuna possibilità di riesaminare nel merito le ragioni che lo hanno fondato. Permettere al giudice dello Stato richiesto di rivalutare i presupposti del sequestro costituirebbe un’indebita ingerenza nella giurisdizione dello Stato richiedente.

L’Errore Procedurale: Scelta del Mezzo di Impugnazione

Oltre alla questione di merito, la Corte ha rilevato anche un errore procedurale. L’ordinanza del giudice dell’esecuzione, emessa de plano (cioè senza udienza), può essere contestata solo con un’opposizione davanti allo stesso giudice, come previsto dall’art. 667, comma 4, c.p.p., e non con un ricorso diretto in Cassazione. La Corte ha escluso la possibilità di ‘convertire’ l’impugnazione, poiché i ricorrenti avevano chiaramente e deliberatamente scelto un rimedio non consentito dalla legge.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte si fondano su un consolidato orientamento giurisprudenziale, che mira a garantire l’efficacia della cooperazione giudiziaria internazionale nel rispetto delle reciproche sovranità. La decisione si basa sul principio secondo cui la verifica della legittimità del sequestro è devoluta alla giurisdizione dello Stato richiedente, mentre allo Stato richiesto competono solo le questioni relative alla sua esecuzione. Qualsiasi doglianza riguardante il fumus o il periculum, o presunte violazioni delle convenzioni internazionali relative al contenuto della domanda di rogatoria, deve essere sollevata nel procedimento principale all’estero. La Corte ha ritenuto manifestamente infondate anche le censure relative alla presunta violazione del diritto di difesa, in quanto genericamente prospettate, e quelle sull’illegittimità della procedura, poiché non attinenti agli aspetti esecutivi di competenza del giudice italiano.

Le Conclusioni

La sentenza rafforza un principio cardine della procedura penale internazionale: chi subisce un sequestro in Italia su richiesta di un’autorità estera non può contestarne il merito davanti ai giudici italiani. Le uniche doglianze ammissibili sono quelle che riguardano le modalità con cui il sequestro è stato materialmente eseguito sul territorio nazionale. Per ogni altra questione, l’unica via è rivolgersi all’autorità giudiziaria dello Stato che ha dato origine al procedimento, confermando la fiducia e la ripartizione di competenze che sono alla base della cooperazione tra sistemi giudiziari diversi.

È possibile contestare davanti a un giudice italiano i presupposti (fumus e periculum) di un sequestro eseguito in Italia su richiesta di un’autorità straniera?
No. La sentenza chiarisce che la valutazione sulla legittimità e sui presupposti del sequestro spetta esclusivamente alla giurisdizione dello Stato estero che ha emesso la richiesta di rogatoria.

Qual è il ruolo del giudice italiano nell’esecuzione di un sequestro richiesto tramite rogatoria internazionale?
Il giudice italiano ha una cognizione limitata alla sola esecuzione del sequestro. Può valutare questioni relative alle modalità esecutive in Italia, ma non può riesaminare nel merito la decisione dell’autorità straniera.

Quale rimedio è esperibile in Italia contro un sequestro eseguito su rogatoria estera?
L’incidente di esecuzione è ammissibile solo per contestare questioni relative alla mera esecuzione del provvedimento, non per metterne in discussione i presupposti. Contro l’ordinanza che decide su tale incidente, se emessa de plano, è ammessa solo l’opposizione davanti allo stesso giudice, non il ricorso per cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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