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Rito cartolare: quando scade il termine per impugnare?

Un imputato ha contestato la definitività di una condanna, sostenendo che il termine per impugnare non fosse mai partito a causa della mancata notifica della sentenza completa nel contesto del rito cartolare emergenziale. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che, nel rito cartolare, la comunicazione del solo dispositivo è sufficiente a innescare il processo. Il termine per l’impugnazione decorre non dalla comunicazione, ma dalla scadenza del termine previsto per il deposito della motivazione, garantendo la certezza del diritto e le prerogative difensive.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rito Cartolare e Termini di Impugnazione: La Cassazione Fa Chiarezza

L’introduzione del rito cartolare durante l’emergenza pandemica ha sollevato numerosi dubbi interpretativi, in particolare riguardo alla decorrenza dei termini per proporre impugnazione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7183/2024) offre un chiarimento fondamentale: la comunicazione del solo dispositivo della sentenza è sufficiente a innescare il meccanismo di decorrenza, anche se il termine vero e proprio inizia a contarsi solo dalla scadenza del periodo previsto per il deposito della motivazione. Analizziamo questa importante decisione.

Il Caso: Un’Impugnazione Tardiva?

La vicenda trae origine dalla condanna di un imputato da parte della Corte di Appello. La decisione era stata presa il 26 maggio 2021 attraverso il rito cartolare e il dispositivo era stato immediatamente comunicato al difensore via PEC. La motivazione, invece, veniva depositata alcuni giorni dopo, ma comunque entro il termine di quindici giorni previsto dalla legge.

Successivamente, la sentenza veniva dichiarata irrevocabile. L’imputato, tuttavia, proponeva un’istanza al giudice dell’esecuzione, sostenendo che il termine per l’impugnazione non avesse mai iniziato a decorrere. A suo avviso, la sola comunicazione del dispositivo non era sufficiente: sarebbe stata necessaria una notifica della sentenza completa di motivazione. Il Tribunale rigettava l’istanza e il caso approdava così dinanzi alla Corte di Cassazione.

Il Rito Cartolare e il Calcolo dei Termini secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, delineando con precisione come le norme emergenziali si coordinano con le regole ordinarie del codice di procedura penale. Il punto centrale è l’articolo 23-bis del d.l. 137/2020, che per il rito cartolare prevede la comunicazione del dispositivo alle parti. Questo adempimento, secondo i giudici, sostituisce funzionalmente la lettura in pubblica udienza e serve a portare le parti a conoscenza della decisione.

Tuttavia, questo non significa che il termine per impugnare parta da quel momento. La Corte chiarisce che il sistema non subisce deroghe rispetto all’articolo 585 del codice di procedura penale. La soluzione è la seguente:

1. Comunicazione del Dispositivo: Questo atto informa le parti dell’esistenza di una decisione e del suo contenuto essenziale.
2. Termine per il Deposito della Motivazione: La legge stabilisce un termine per il deposito della motivazione (nel caso di specie, 15 giorni dall’udienza, come previsto dall’art. 544, comma 2, c.p.p.).
3. Decorrenza del Termine di Impugnazione: Il termine per impugnare (nel caso specifico, 30 giorni) inizia a decorrere non dalla data di comunicazione del dispositivo, né dalla data di effettivo deposito della motivazione, ma dalla data di scadenza del termine legale per il deposito della motivazione stessa.

Nel caso analizzato, il termine di 15 giorni per il deposito scadeva l’11 giugno 2021. Da quella data, sono partiti i 30 giorni per l’impugnazione, scaduti il 12 luglio 2021. La sentenza è quindi correttamente divenuta irrevocabile a quella data.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha sottolineato che questa interpretazione garantisce un equilibrio tra le esigenze di celerità del rito cartolare e la tutela del diritto di difesa. L’immediata comunicazione del dispositivo assicura che la parte sia tempestivamente informata della decisione, mettendola in condizione di valutare l’opportunità di un’impugnazione. Al contempo, la decorrenza del termine dalla scadenza del periodo per il deposito della motivazione concede un congruo spazio temporale per ponderare la scelta, senza che le prerogative difensive vengano sacrificate. Non vi è, quindi, alcuna ragione per dubitare della legittimità di questo meccanismo, che integra le norme emergenziali con la disciplina ordinaria senza creare vuoti di tutela.

Le Conclusioni

La sentenza in esame rappresenta un importante vademecum per gli operatori del diritto. Stabilisce un principio di certezza: nel rito cartolare con motivazione non contestuale, la comunicazione del dispositivo via PEC è l’atto che avvia la sequenza procedurale, ma il dies a quo per l’impugnazione va individuato nella scadenza del termine per il deposito della motivazione. Questo significa che i difensori devono calcolare con la massima attenzione le scadenze, senza attendere la notifica della sentenza completa, per evitare di incorrere in inammissibilità per tardività.

Nel rito cartolare emergenziale, la comunicazione del solo dispositivo è sufficiente per far decorrere i termini per l’impugnazione?
Sì, la comunicazione del dispositivo è l’atto che innesca la decorrenza, ma il termine di impugnazione (es. 30 giorni) non inizia a contarsi da quel momento, bensì dalla data in cui scade il termine previsto dalla legge per il deposito della motivazione della sentenza.

Come si calcola il termine per impugnare una sentenza emessa con rito cartolare e motivazione depositata separatamente?
Si individua il termine che la legge concede al giudice per depositare la motivazione (ad es. 15 giorni secondo l’art. 544, comma 2, c.p.p.). Il termine per proporre impugnazione decorre dal giorno successivo alla scadenza di questo primo termine, indipendentemente da quando la motivazione sia stata effettivamente depositata.

La disciplina del rito cartolare deroga alle regole generali sui termini di impugnazione previste dall’art. 585 cod. proc. pen.?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che le norme sul rito cartolare non contengono deroghe espresse al regime ordinario delle impugnazioni. La comunicazione del dispositivo via PEC è considerata un atto funzionalmente equivalente alla lettura della sentenza in udienza pubblica, ai fini della conoscenza della decisione da parte degli interessati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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