Riqualificazione Ricorso Cassazione: Quando un Errore non Costa il Processo
Nel complesso mondo della procedura penale, un errore nella scelta del mezzo di impugnazione può avere conseguenze gravi. Tuttavia, la Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito un importante principio di salvaguardia: la riqualificazione ricorso cassazione. Questa decisione spiega come un ricorso per cassazione, presentato erroneamente, possa essere ‘convertito’ nel corretto rimedio dell’opposizione, evitando una declaratoria di inammissibilità e garantendo la prosecuzione del giudizio.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un soggetto avverso un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza. Quest’ultimo si era pronunciato sull’esito dell’affidamento in prova al servizio sociale, una misura alternativa alla detenzione. Il ricorrente, ritenendo ingiusta la decisione, ha impugnato il provvedimento direttamente dinanzi alla Suprema Corte, utilizzando lo strumento del ricorso per cassazione.
La Questione Giuridica e la Riqualificazione Ricorso Cassazione
Il nodo centrale della questione era stabilire se il ricorso per cassazione fosse il rimedio corretto per contestare una decisione del Tribunale di Sorveglianza sull’esito dell’affidamento in prova. La normativa, come interpretata dalla Corte, prevede un percorso diverso. Nello specifico, l’art. 678, comma 1-bis, del codice di procedura penale, stabilisce che in tali materie il Tribunale di Sorveglianza decide con un’ordinanza emessa senza particolari formalità, seguendo la procedura semplificata dell’art. 667, comma 4.
Contro questo tipo di ordinanza, la legge non prevede un ricorso diretto in Cassazione, bensì un’opposizione da presentare davanti allo stesso giudice che ha emesso il provvedimento. L’errore del ricorrente era quindi evidente. La domanda a cui la Corte ha dovuto rispondere era: questo errore procedurale comporta la fine del giudizio o è possibile sanarlo?
La Decisione della Suprema Corte
La Corte di Cassazione ha stabilito che il ricorso dovesse essere riqualificato come opposizione. Pur riconoscendo l’errore nella scelta del mezzo di impugnazione, i giudici hanno applicato due principi fondamentali del nostro ordinamento: il principio generale della conservazione degli atti giuridici e, soprattutto, il principio del favor impugnationis. Quest’ultimo impone di interpretare le norme in modo da favorire, per quanto possibile, l’ammissibilità dell’impugnazione, al fine di tutelare il diritto di difesa.
Di conseguenza, anziché dichiarare semplicemente inammissibile il ricorso, la Corte ha proceduto alla sua conversione nel corretto rimedio processuale. Ha quindi disposto la trasmissione di tutti gli atti al Tribunale di Sorveglianza di Campobasso, che a questo punto dovrà trattare l’atto non più come un ricorso improcedibile, ma come una valida opposizione, fissando un’udienza per la discussione nel merito.
Le Motivazioni
Le motivazioni della Corte si fondano su una precisa evoluzione normativa. Le modifiche legislative introdotte nel 2013 e nel 2018 hanno espressamente previsto per le decisioni sull’esito dell’affidamento in prova la procedura semplificata e, di conseguenza, il rimedio dell’opposizione. La Suprema Corte ha sottolineato che, avverso un provvedimento emesso de plano (senza udienza formale), è esperibile opposizione innanzi allo stesso tribunale. La riqualificazione ricorso cassazione non è un’invenzione estemporanea, ma una soluzione consolidata in giurisprudenza, come dimostra il richiamo a una precedente sentenza del 2021 che aveva già percorso questa strada interpretativa. Questa operazione di conversione permette di non vanificare l’istanza di giustizia del cittadino a causa di un errore tecnico, reindirizzandola verso la sede competente.
Conclusioni
Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: un errore procedurale non è sempre fatale. Il principio del favor impugnationis agisce come una rete di sicurezza, permettendo al giudice di correggere l’impostazione dell’atto e di garantirne la valutazione nel merito. La decisione rafforza la tutela del diritto di difesa, chiarendo che la sostanza della richiesta di giustizia prevale sulla forma, a condizione che l’atto possegga i requisiti essenziali per essere convertito. Per gli operatori del diritto, è un monito a scegliere con cura lo strumento processuale, ma anche una rassicurazione sul fatto che il sistema prevede meccanismi correttivi per preservare l’effettività della tutela giurisdizionale.
Qual è il rimedio corretto contro un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza sull’esito dell’affidamento in prova?
Il rimedio corretto è l’opposizione davanti allo stesso Tribunale di Sorveglianza che ha emesso l’ordinanza, secondo la procedura prevista dall’art. 667, comma 4, del codice di procedura penale.
Cosa succede se si propone un ricorso per cassazione invece di un’opposizione?
La Corte di Cassazione, pur riconoscendo l’errore, può riqualificare il ricorso per cassazione in opposizione e trasmettere gli atti al Tribunale di Sorveglianza competente, evitando una declaratoria di inammissibilità.
Quale principio giuridico permette di ‘salvare’ un’impugnazione presentata in modo errato?
Il principio del favor impugnationis e il principio generale della conservazione degli atti giuridici consentono al giudice di convertire un’impugnazione errata nel rimedio corretto previsto dalla legge, garantendo così il diritto di difesa.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 43233 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 43233 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 10/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a CATANZARO il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 07/05/2024 del TRIB. SORVEGLIANZA di CAMPOBASSO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
,
CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il ricorso deve essere riqualificato come opposizione ex art. 667, comma 4, cod. proc. pen.
Infatti, l’art. 1, comma 1, lett. c), d.l. 23 dicembre 2013, n. 146 (convertito, con modificazioni, nella legge 21 febbraio 2014, n. 10) ha introdotto il comma 1bis dell’art. 678 cod. proc. pen., successivamente modificato dall’art. 4, comma 1, lett. b), n. 2 d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 123, secondo cui il Tribunale di sorveglianza, nelle materie relative alle richieste di riabilitazione, alla valutazione sull’esito dell’affidamento in prova, anche in casi particolari, alla dichiarazione di estinzione del reato recte della pena – conseguente alla liberazione condizionale e al differimento dell’esecuzione della pena nei casi previsti dal primo comma, numeri /) e 2), dell’art. 146 cod. pen., deve procedere a norma dell’art. 667, comma 4, cod. proc. pen.
Tale ultima disposizione stabilisce che il giudice dell’esecuzione provvede senza formalità con ordinanza comunicata al pubblico ministero e notificato all’interessato e che contro l’ordinanza possono proporre opposizione, davanti a lo stesso giudice, il pubblico ministero, l’interessato e il difensore; in tal caso, si procede alla norma dell’art. 666 cod. proc. pen., ossia previa fissazione dell’udienza.
Pertanto, in tema di affidamento in prova al servizio sociale, avverso il provvedimento sull’esito della misura alternativa, emesso dal tribunale di sorveglianza senza formalità ai sensi dell’art. 667, comma 4, cod. proc. pen., è esperibile opposizione innanzi allo stesso tribunale ed in tal modo deve essere qualificato il ricorso per cassazione erroneamente proposto avverso il citato provvedimento, nel rispetto del principio generale della conservazione degli atti giuridici e del favor impugnationis, con conseguente trasmissione degli atti al tribunale di sorveglianza competente (Sez. 1, n. 2285 del 15/12/2021, dep. 2022, Ngom, Rv. 282487).
Alla luce dei principi sopra indicati, la Corte, qualificato il ricorso come opposizione ai sensi degli artt. 667, comma 4, e 678, comma 1-bis, cod. proc. pen., dispone la trasmissione degli atti al Tribunale di sorveglianza di Campobasso.
P.Q.M.
Qualificata l’impugnazione come opposizione, dispone la trasmissione degli atti al Tribunale di sorveglianza di Campobasso.
Così deciso il 10/10/2024