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Rinvio pregiudiziale: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un rinvio pregiudiziale sulla competenza territoriale in un processo per contrabbando. La Corte ha stabilito che tale strumento non può essere usato in modo esplorativo dal giudice, ma solo in presenza di un dubbio serio e motivato sulla propria competenza, come previsto dall’art. 24-bis cod. proc. pen. Il giudice remittente, invece di decidere sull’eccezione, aveva delegato la scelta tra diverse opzioni alla Cassazione, snaturando la funzione dell’istituto.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinvio Pregiudiziale: La Cassazione Fissa i Paletti per l’Uso del Nuovo Strumento

Una recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti di applicazione del rinvio pregiudiziale, uno strumento introdotto dalla Riforma Cartabia per risolvere in anticipo le questioni sulla competenza territoriale. Con la sentenza in commento, la Suprema Corte ha dichiarato inammissibile la richiesta di un Giudice dell’udienza preliminare (GUP), stabilendo che l’istituto non può essere utilizzato come una ‘delega in bianco’ ma richiede un serio e motivato dubbio da parte del giudice.

I Fatti del Caso: un Processo per Contrabbando e il Dubbio sulla Competenza

Il caso trae origine da un procedimento penale per reati di contrabbando, legati all’omesso versamento dell’IVA sull’importazione di trentacinque velivoli. Durante l’udienza preliminare davanti al Tribunale di Asti, i difensori di numerosi imputati hanno sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale. Le difese sostenevano che il processo dovesse svolgersi presso altre sedi giudiziarie, individuando il foro competente secondo diversi criteri: il luogo di accertamento del reato finanziario, il luogo di consumazione del reato, o altri criteri previsti dal codice di procedura penale.

La Questione sul Rinvio Pregiudiziale e la Scelta del GUP

Di fronte a questa complessa situazione, con molteplici tesi contrapposte e una pluralità di possibili tribunali competenti, il GUP del Tribunale di Asti ha deciso di avvalersi del nuovo strumento previsto dall’art. 24-bis del codice di procedura penale. Invece di decidere autonomamente sull’eccezione, ha sospeso il procedimento e ha trasmesso gli atti alla Corte di Cassazione, chiedendole di risolvere la questione di competenza. Il giudice ha motivato la sua scelta evidenziando la ‘complessità della questione e della molteplicità di opzioni interpretative’.

Il Ragionamento della Corte: No a Rinvii Esplorativi

La Corte di Cassazione ha dichiarato il rinvio pregiudiziale inammissibile, fornendo una lezione fondamentale sulla funzione e i limiti di questo istituto. I giudici supremi hanno spiegato che l’art. 24-bis è stato introdotto per evitare che processi lunghi e complessi vengano annullati in fase avanzata per un errore iniziale sulla competenza, garantendo così efficienza e ragionevole durata del processo.

Tuttavia, questo obiettivo non può essere raggiunto trasformando il rinvio in uno strumento ‘esplorativo’. Il giudice che lo utilizza deve:

1. Avere un dubbio serio e concreto sulla propria competenza.
2. Motivare in modo congruo perché la questione è complessa e non risolvibile con gli strumenti ordinari.
3. Prendere una posizione preliminare, manifestando le ragioni del proprio dubbio invece di limitarsi a elencare le tesi delle parti.

Nel caso specifico, il GUP di Asti non ha fatto nulla di tutto ciò. Si è limitato a demandare alla Cassazione la scelta tra le varie soluzioni prospettate dalle difese, senza esprimere un proprio orientamento né una valutazione sulla fondatezza delle questioni. Questo atteggiamento, secondo la Corte, equivale a una delega indebita della propria funzione decisionale. Il giudice, se convinto della propria competenza, avrebbe dovuto rigettare l’eccezione; se convinto del contrario, avrebbe dovuto dichiararsi incompetente.

Implicazioni Pratiche della Decisione

La sentenza stabilisce un principio chiaro: il rinvio pregiudiziale è un meccanismo eccezionale, da attivare solo quando il giudice si trova di fronte a una questione di competenza di ‘seria’ difficoltà interpretativa. Non è una scorciatoia per evitare di prendere decisioni complesse. Per gli avvocati, ciò significa che l’eccezione di incompetenza deve essere formulata in modo tale da evidenziare la ‘serietà’ del dubbio, per indurre il giudice a considerare il rinvio. Per i giudici, è un monito a esercitare il proprio potere discrezionale con responsabilità, motivando adeguatamente la necessità di investire la Suprema Corte, pena l’inammissibilità del rinvio e un’ulteriore dilatazione dei tempi processuali.

A quali condizioni un giudice può utilizzare il rinvio pregiudiziale sulla competenza territoriale?
Un giudice può utilizzare il rinvio pregiudiziale solo quando dubita seriamente della propria competenza, la questione presenta una notevole complessità e non è facilmente risolvibile con gli strumenti normativi ordinari. Deve inoltre motivare in modo congruo le ragioni di tale dubbio, senza limitarsi a delegare la decisione alla Corte di Cassazione.

Perché in questo caso specifico il rinvio pregiudiziale è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché il giudice remittente ha avuto un approccio ‘esplorativo’. Anziché esprimere un proprio serio dubbio e motivarlo, ha semplicemente demandato alla Corte di Cassazione il compito di decidere quale, tra le diverse soluzioni prospettate dalle parti, fosse quella corretta, snaturando la funzione dell’istituto.

Cosa avrebbe dovuto fare il giudice invece di disporre il rinvio?
Il giudice, secondo la Corte, avrebbe dovuto prendere una decisione. Se avesse ritenuto fondata l’eccezione di incompetenza, avrebbe dovuto dichiarare la propria incompetenza. Se, al contrario, l’avesse ritenuta manifestamente infondata, avrebbe dovuto rigettarla e procedere con il giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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