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Rinvio pregiudiziale: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39153/2024, ha dichiarato inammissibile un rinvio pregiudiziale sulla competenza territoriale sollevato dal GUP di La Spezia. Il caso riguardava un’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando. La Corte ha chiarito che il rinvio pregiudiziale ex art. 24-bis c.p.p. non è uno strumento per il giudice che è già certo della propria competenza, ma serve a risolvere questioni serie e complesse. Poiché il giudice rimettente non nutriva dubbi reali e le eccezioni erano già state precluse, il rinvio è stato giudicato un uso improprio dell’istituto.

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Pubblicato il 26 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinvio pregiudiziale e competenza: la Cassazione chiarisce i limiti

La recente sentenza n. 39153/2024 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sull’uso del rinvio pregiudiziale per le questioni di competenza territoriale, introdotto dall’art. 24-bis del codice di procedura penale. Questo nuovo strumento, pensato per efficientare i processi, non può trasformarsi in una delega di responsabilità. La Corte ha stabilito che, se un giudice è già convinto della propria competenza, non può rimettere la questione alla Cassazione, ma deve decidere direttamente. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia.

I fatti del caso

Il Giudice per l’udienza preliminare (GUP) del Tribunale di La Spezia si trovava a decidere su un complesso caso di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando e alla sottrazione di prodotti energetici al pagamento delle accise. Le difese di alcuni imputati avevano sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale, sostenendo che il processo dovesse svolgersi a Bologna o a Parma, identificati come centri operativi dell’associazione.

Nonostante una precedente rimessione della stessa questione fosse già stata dichiarata inammissibile dalla Cassazione, il GUP ha deciso di sollevare un nuovo rinvio pregiudiziale. Tuttavia, nell’ordinanza di rimessione, il giudice non esprimeva un dubbio genuino sulla propria competenza, ma appariva piuttosto certo della correttezza della propria giurisdizione, basata sul criterio residuale dell’ultimo luogo dove era avvenuta una parte dell’azione criminosa (La Spezia), data l’impossibilità di individuare con certezza il luogo di costituzione o la base operativa dell’associazione.

Il rinvio pregiudiziale secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il rinvio inammissibile, cogliendo l’occasione per delineare con precisione la funzione e i limiti dell’istituto previsto dall’art. 24-bis c.p.p. La norma conferisce al giudice un potere discrezionale, che deve essere esercitato solo in presenza di questioni di competenza ‘serie’ e ‘complesse’. Lo scopo è evitare la celebrazione di processi inutili, risolvendo in via anticipata e definitiva dubbi fondati sulla competenza territoriale.

La Suprema Corte ha sottolineato che la ratio dell’istituto non è quella di offrire al giudice una via d’uscita di fronte a un’eccezione della parte. Al contrario, il giudice deve compiere una valutazione preliminare sulla fondatezza della questione. Se è convinto della propria competenza o incompetenza, deve pronunciarsi di conseguenza, rigettando l’eccezione o dichiarando la propria incompetenza. Il rinvio pregiudiziale è riservato ai soli casi in cui il giudice, pur propendendo per la propria competenza, nutra un serio e motivato dubbio che necessita dell’intervento chiarificatore della Corte di Cassazione.

Le motivazioni

La decisione della Cassazione si fonda su due pilastri argomentativi principali. In primo luogo, la Corte ha rilevato che il giudice di La Spezia non aveva manifestato un reale dubbio sulla propria competenza. Al contrario, aveva argomentato in modo tale da confermarla, rendendo il rinvio una formalità priva della sua funzione essenziale. In sostanza, il giudice era già certo della sua decisione e avrebbe dovuto semplicemente rigettare le eccezioni sollevate dalle difese.

In secondo luogo, le eccezioni di incompetenza erano state riproposte dopo che una precedente istanza era già stata definita dalla Cassazione. Questo le rendeva processualmente precluse, come previsto dal comma 6 dell’art. 24-bis. Il giudice avrebbe dovuto dichiararle inammissibili per questo motivo, senza procedere a un nuovo rinvio.

Le conclusioni

La sentenza in esame rafforza un principio fondamentale: ogni strumento processuale deve essere utilizzato per lo scopo per cui è stato creato. Il rinvio pregiudiziale sulla competenza è un meccanismo di efficienza e certezza del diritto, non una ‘delega in bianco’ al giudice di legittimità. La Corte di Cassazione ha voluto ‘responsabilizzare il giudice di merito’, che deve assumersi l’onere di decidere le questioni di competenza quando ha gli elementi per farlo. Questa pronuncia serve da monito a evitare un uso strumentale o defaticante del rinvio, garantendo che rimanga una risorsa eccezionale per i casi di reale e seria complessità giuridica.

Quando un giudice può utilizzare il rinvio pregiudiziale sulla competenza territoriale?
Il giudice può utilizzare il rinvio pregiudiziale quando dubita seriamente della propria competenza e la questione è complessa. Non può usarlo se è già convinto della propria competenza o incompetenza, poiché in tal caso deve decidere direttamente, rigettando l’eccezione o dichiarandosi incompetente.

Perché il rinvio pregiudiziale è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
È stato dichiarato inammissibile principalmente perché il giudice rimettente non aveva espresso un dubbio genuino sulla propria competenza, ma anzi sembrava certo di essa. Inoltre, le eccezioni delle parti erano già precluse, essendo state riproposte dopo una precedente decisione della Cassazione.

Cosa avrebbe dovuto fare il giudice invece di rimettere la questione alla Cassazione?
Il giudice, essendo sostanzialmente certo della propria competenza e data la preclusione delle eccezioni, avrebbe dovuto rigettare le eccezioni di incompetenza territoriale e dichiarare la propria competenza a procedere, senza attivare il rinvio pregiudiziale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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