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Rinvio pregiudiziale: quando è inammissibile?

Un tribunale, incerto sulla propria competenza territoriale in un complesso caso di frode, ha utilizzato il nuovo istituto del rinvio pregiudiziale per chiedere una decisione alla Corte di Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato il rinvio inammissibile, stabilendo che questo strumento non può essere usato in modo ‘esplorativo’. Il giudice di merito deve motivare i propri seri dubbi, non semplicemente delegare la scelta tra due tesi contrapposte.

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Pubblicato il 25 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinvio Pregiudiziale: Guida Pratica dopo la Sentenza della Cassazione

L’introduzione del rinvio pregiudiziale sulla competenza territoriale (art. 24-bis cod. proc. pen.) ha segnato un’importante novità nel nostro ordinamento, con l’obiettivo di evitare processi lunghi e costosi destinati a essere annullati per vizi di competenza. Tuttavia, una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 38506/2024) ne definisce i confini applicativi, chiarendo quando questo strumento non può essere utilizzato. Analizziamo il caso per comprendere la portata di questa decisione.

I Fatti del Caso: un Dubbio sulla Competenza Territoriale

Il procedimento penale vedeva coinvolti diversi imputati per reati gravi, tra cui associazione per delinquere, reati fiscali legati all’emissione di fatture false e truffa aggravata ai danni di una grande società ferroviaria nazionale. La questione centrale è sorta riguardo alla competenza territoriale. La difesa degli imputati sosteneva che il tribunale competente fosse quello di Parma, luogo di emissione di alcune fatture. Di contro, l’accusa riteneva competente il Tribunale di Verbania, dove altre fatture erano state emesse e dove il reato si era consumato in un momento successivo.

Di fronte a queste due tesi contrapposte e all’impossibilità di ‘sgombrare ragionevoli dubbi’, il Tribunale di Verbania ha scelto di non decidere autonomamente, ma di avvalersi del nuovo istituto del rinvio pregiudiziale, rimettendo la questione direttamente alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte: il Rinvio è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’ordinanza di rimessione inammissibile. La Suprema Corte non è entrata nel merito della questione di competenza, ma ha censurato il modo in cui il Tribunale ha utilizzato lo strumento del rinvio pregiudiziale. Secondo i giudici di legittimità, il rinvio era stato formulato in maniera ‘meramente esplorativa’, demandando alla Corte una decisione che spettava in prima battuta al giudice di merito.

Le Motivazioni: il Rinvio Pregiudiziale non è una Delega

La sentenza chiarisce un punto fondamentale: il rinvio pregiudiziale non è una scorciatoia o una delega in bianco. Il suo scopo è risolvere questioni di competenza di ‘una certa serietà’ che il giudice procedente, dopo un’attenta valutazione, non riesce a dirimere.

La Corte ha sottolineato che il giudice che si avvale di questo strumento deve:
1. Motivare la serietà della questione: Deve spiegare perché la questione di competenza è complessa e genera dubbi fondati e non manifestamente infondati.
2. Prendere posizione: Pur avendo un dubbio, il giudice deve compiere una ‘preliminare delibazione’ e illustrare le ragioni che gli impediscono di raggiungere una certezza, prospettando l’impossibilità di risolvere il quesito con gli strumenti ordinari.
3. Evitare un uso ‘esplorativo’: Non può limitarsi a presentare alla Cassazione le due tesi contrapposte (difesa e accusa) chiedendole di scegliere quale sia quella corretta. Questo trasformerebbe il rinvio in una richiesta di ‘parere preventivo’, snaturando la sua funzione.

In sostanza, se il giudice è convinto della propria competenza, deve rigettare l’eccezione. Se è convinto della propria incompetenza, deve dichiararla con sentenza. Solo se, dopo aver analizzato la questione, permane un dubbio serio e insuperabile, può ricorrere al rinvio pregiudiziale.

Le Conclusioni: Responsabilizzare il Giudice di Merito

Questa decisione rafforza il principio di responsabilità del giudice di merito. Il rinvio pregiudiziale è uno strumento potente per garantire l’efficienza e la ragionevole durata del processo, ma deve essere usato con cognizione e solo in presenza di presupposti rigorosi. Non può diventare un meccanismo automatico per evitare di prendere decisioni complesse. La sentenza n. 38506/2024 funge da monito: il giudice deve prima tentare di risolvere la questione con i propri mezzi e solo in caso di impasse motivata può investire la Suprema Corte. In caso contrario, come avvenuto nella fattispecie, il rinvio sarà dichiarato inammissibile, con un inevitabile allungamento dei tempi processuali che la norma mirava a prevenire.

Cos’è il rinvio pregiudiziale sulla competenza territoriale?
È uno strumento processuale, introdotto dall’art. 24-bis del codice di procedura penale, che permette a un giudice di chiedere alla Corte di Cassazione di decidere una questione di competenza territoriale prima di procedere con il giudizio, al fine di evitare che il processo venga annullato in una fase successiva.

Quando un giudice può utilizzare il rinvio pregiudiziale?
Un giudice può utilizzare questo strumento solo quando dubita seriamente della propria competenza e non riesce a risolvere la questione con gli ordinari strumenti interpretativi. Deve motivare in modo approfondito la ‘serietà’ della questione e l’impossibilità di giungere a una soluzione certa.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il rinvio inammissibile in questo caso?
La Corte lo ha dichiarato inammissibile perché il Tribunale ha posto la questione in modo ‘esplorativo’, limitandosi a chiedere alla Cassazione di scegliere tra la tesi della difesa e quella dell’accusa, senza prendere una posizione preliminare né motivare adeguatamente l’esistenza di un dubbio serio e insuperabile sulla propria competenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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