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Rinvio pregiudiziale: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un rinvio pregiudiziale sollevato da un Tribunale su una questione di competenza territoriale. La Corte ha stabilito che il giudice di merito non può delegare la decisione, ma deve prima prendere una posizione chiara sulla propria competenza, motivandola approfonditamente, e solo successivamente, se ne ricorrono i presupposti, può attivare il meccanismo del rinvio pregiudiziale previsto dall’art. 24-bis c.p.p.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinvio Pregiudiziale sulla Competenza: la Cassazione Fissa i Paletti

L’introduzione del rinvio pregiudiziale sulla competenza territoriale, ai sensi dell’art. 24-bis del codice di procedura penale, ha rappresentato un’importante novità volta a garantire l’efficienza e la ragionevole durata del processo. Tuttavia, la sua applicazione pratica richiede chiarezza per evitare abusi. Con la sentenza n. 13973 del 2024, la Corte di Cassazione interviene per delineare i confini di questo strumento, precisando che non può essere utilizzato dal giudice come una delega per sottrarsi alla propria responsabilità decisionale.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un procedimento penale per il reato di truffa. Durante l’udienza preliminare, la difesa dell’imputato ha sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale, sostenendo che il giudice naturale fosse il Tribunale di Roma o, in subordine, quello di Palermo. Il Tribunale procedente, invece di pronunciarsi sull’eccezione, ha deciso di sospendere il giudizio e di rimettere direttamente gli atti alla Corte di Cassazione, avvalendosi proprio del nuovo istituto del rinvio pregiudiziale.

Questa mossa, definita dalla stessa Cassazione come “esplorativa”, ha portato la questione di fronte ai giudici di legittimità senza che il giudice di merito avesse prima preso una posizione chiara e motivata sulla propria competenza a giudicare.

Il Rinvio Pregiudiziale e la Responsabilità del Giudice

La Corte di Cassazione ha dichiarato il rinvio pregiudiziale inammissibile, cogliendo l’occasione per fornire una lettura rigorosa dell’art. 24-bis c.p.p. I giudici supremi hanno ribadito un principio fondamentale: il nuovo istituto non è una scorciatoia per il giudice di merito. Al contrario, esso presuppone un’assunzione di responsabilità.

Secondo la Corte, il giudice che riceve un’eccezione di incompetenza ha due strade principali:
1. Se si ritiene incompetente, deve trasmettere gli atti al giudice che reputa competente.
2. Se si ritiene competente, deve procedere con il giudizio.

Solo in questo secondo scenario, e solo qualora l’eccezione della difesa non appaia manifestamente infondata e di difficile soluzione con gli strumenti ordinari, il giudice “può” (non “deve”) attivare il rinvio pregiudiziale. Questa scelta deve essere supportata da una motivazione approfondita che analizzi funditus (cioè dalle fondamenta) la questione, spiegando perché non sia possibile risolverla in sede di merito.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Cassazione sono chiare e dirette a preservare la corretta funzione del rinvio pregiudiziale. La ratio della norma è quella di evitare che un’eccezione di incompetenza, magari respinta inizialmente, possa riemergere nei gradi successivi del giudizio, causando la caducazione di tutta l’attività processuale svolta e la necessità di ricominciare l’iter da capo. Si tratta, quindi, di un meccanismo di prevenzione contro i “vizi occulti” del processo, in linea con i principi costituzionali di efficienza e ragionevole durata.

La Corte ha specificato che trasformare questo istituto in una delega al giudice di legittimità snaturerebbe la sua funzione, creando uno strumento “indeterminato e dispersivo”. Il giudice di merito non può rimettere la questione alla Cassazione in via esplorativa, senza aver prima compiuto una preliminare e seria delibazione. Deve, invece, “responsabilizzarsi”, analizzando tutti gli elementi concreti e prendendo una posizione esplicita. In caso contrario, come avvenuto nella fattispecie, il rinvio è da considerarsi irrituale e, pertanto, inammissibile.

Le Conclusioni

La sentenza in commento rafforza il ruolo e la responsabilità del giudice di merito nella gestione delle questioni di competenza. Il rinvio pregiudiziale si conferma uno strumento eccezionale, da utilizzare con cautela e solo a seguito di un’attenta e motivata valutazione. La decisione della Cassazione impedisce che questa norma diventi una via di fuga per decisioni complesse, ribadendo che il primo e fondamentale vaglio sulla competenza spetta al giudice che sta procedendo. Gli operatori del diritto dovranno quindi tenere a mente che, prima di invocare l’intervento della Corte regolatrice, è indispensabile che il giudice di primo grado abbia espresso chiaramente e compiutamente le ragioni per cui si ritiene competente, nonostante le eccezioni sollevate.

Un giudice può usare il rinvio pregiudiziale per chiedere alla Cassazione di decidere al suo posto su una questione di competenza?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che il rinvio pregiudiziale non è una delega. Il giudice di merito deve prima prendere una posizione esplicita e motivata sulla propria competenza prima di poter considerare il rinvio.

Quando è ammissibile il rinvio pregiudiziale sulla competenza?
È ammissibile solo quando il giudice si ritiene competente, ma valuta che l’eccezione sollevata dalla difesa non sia manifestamente infondata e che la questione non possa essere risolta con gli ordinari strumenti normativi. Questa valutazione deve essere specificamente motivata.

Qual è lo scopo principale dell’istituto del rinvio pregiudiziale secondo questa sentenza?
Lo scopo è evitare che un’eccezione di incompetenza territoriale, se respinta in prima istanza, possa portare all’annullamento dell’intero processo in una fase successiva, garantendo così i principi di efficienza e ragionevole durata del processo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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