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Rinvio pregiudiziale: inammissibile nelle indagini

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un rinvio pregiudiziale sulla competenza territoriale sollevato da un GIP durante la fase delle indagini preliminari. La Corte ha stabilito che tale strumento, finalizzato a ottenere una decisione stabile e definitiva, è incompatibile con la natura fluida e provvisoria della fase investigativa, dove le decisioni sulla competenza hanno un’efficacia limitata al singolo atto richiesto.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinvio pregiudiziale: la Cassazione ne vieta l’uso nelle indagini preliminari

Con la sentenza n. 35593/2025, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale sui limiti temporali di applicazione del rinvio pregiudiziale in materia di competenza territoriale. Questo strumento, introdotto per garantire certezza e stabilità al processo, non può essere attivato durante la fase delle indagini preliminari. Analizziamo insieme i fatti, il percorso logico-giuridico seguito dalla Corte e le importanti conclusioni pratiche che ne derivano.

I Fatti del Caso: un “Giro d’Italia” Giudiziario

Il caso nasce da un’indagine per reati gravi, tra cui associazione per delinquere, truffa ed estorsione. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Trapani, dopo aver emesso misure cautelari, dichiara la propria incompetenza territoriale in favore del Tribunale di Cagliari. Da qui, il fascicolo processuale inizia un vero e proprio pellegrinaggio: il GIP di Cagliari si dichiara a sua volta incompetente in favore di Velletri, il quale a sua volta declina la competenza a favore di Cuneo. Infine, anche il GIP di Cuneo si dichiara incompetente, restituendo gli atti al GIP di Trapani, ovvero al giudice che per primo aveva sollevato la questione.
A questo punto, il GIP di Trapani, trovandosi di fronte a un conflitto di competenza di fatto, decide di utilizzare lo strumento del rinvio pregiudiziale previsto dall’art. 24 bis del codice di procedura penale, rimettendo la decisione finale alla Corte di Cassazione.

Il rinvio pregiudiziale e la sua funzione

Il rinvio pregiudiziale è un istituto relativamente nuovo, introdotto dalla Riforma Cartabia per risolvere in modo definitivo e preventivo le questioni sulla competenza per territorio. Lo scopo è evitare che un intero processo venga invalidato alla fine del suo percorso a causa di un’errata individuazione del giudice competente, garantendo così i principi di efficienza e ragionevole durata del processo. Attraverso questo meccanismo, il giudice (o le parti) può chiedere alla Cassazione di stabilire una volta per tutte quale sia il tribunale territorialmente competente, e tale decisione diventa vincolante per il resto del procedimento.

La Decisione della Corte di Cassazione: Rinvio Inammissibile

Contrariamente alle aspettative del GIP remittente, la Suprema Corte ha dichiarato la richiesta di rinvio pregiudiziale inammissibile. La Corte non è entrata nel merito di quale tribunale fosse competente (Trapani, Cagliari, Velletri o Cuneo), ma si è fermata a un gradino prima, stabilendo che lo strumento utilizzato non era applicabile in quella specifica fase processuale.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nella netta distinzione tra la fase delle indagini preliminari e le fasi successive del processo (udienza preliminare e dibattimento). La Corte ha sviluppato il suo ragionamento su due pilastri fondamentali:

1. La natura “fluida” delle indagini: Durante le indagini preliminari, il quadro accusatorio è in costante evoluzione. Possono emergere nuovi fatti, possono essere contestati nuovi reati o modificate le imputazioni esistenti. Questa fluidità è incompatibile con la finalità del rinvio pregiudiziale, che è quella di “cristallizzare” la competenza sulla base di un’imputazione ben definita.

2. L’efficacia limitata delle decisioni del GIP: L’articolo 22 del codice di procedura penale stabilisce chiaramente che quando un GIP, nel corso delle indagini, dichiara la propria incompetenza, la sua ordinanza ha un’efficacia limitata (“ad acta”). Ciò significa che la decisione vale solo per lo specifico provvedimento richiesto (ad esempio, una misura cautolare) ma non vincola i giudici futuri né preclude che la questione di competenza possa essere rivalutata in seguito, alla luce di nuovi elementi.

In sintesi, la Corte afferma che non ha senso utilizzare uno strumento che produce effetti definitivi e irreversibili (il rinvio pregiudiziale) in una fase caratterizzata per sua natura da provvisorietà e dinamismo. La decisione “stabile” sulla competenza presuppone che l’azione penale sia stata esercitata e l’imputazione si sia consolidata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

La sentenza traccia una linea netta: il rinvio pregiudiziale per questioni di competenza territoriale è uno strumento che può essere attivato solo dopo la conclusione delle indagini preliminari, ovvero dall’udienza preliminare in poi (o nelle fasi iniziali del dibattimento, se l’udienza preliminare manca).
Questa pronuncia ha importanti implicazioni pratiche:
* Evita decisioni premature: Impedisce che la competenza venga decisa in modo definitivo sulla base di un quadro investigativo ancora incompleto.
* Preserva la dinamicità delle indagini: Lascia al Pubblico Ministero e ai giudici la flessibilità necessaria per adeguare la competenza all’evolversi delle scoperte investigative.
* Chiarisce l’ambito di applicazione dell’art. 24 bis c.p.p.: Fornisce un’interpretazione sistematica della norma, coordinandola con i principi che regolano la fase delle indagini. Di conseguenza, i conflitti di competenza che emergono durante le indagini continueranno a essere gestiti con gli strumenti tradizionali, senza poter ricorrere alla via “accelerata” ma definitiva del rinvio pregiudiziale.

È possibile utilizzare il rinvio pregiudiziale sulla competenza territoriale durante la fase delle indagini preliminari?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito che il rinvio pregiudiziale non è esperibile nella fase delle indagini preliminari, in quanto il suo esito, che produce effetti generali e irreversibili, è incompatibile con il carattere dinamico e provvisorio di tale fase.

Che efficacia ha la decisione sulla competenza presa da un GIP durante le indagini?
Secondo l’art. 22 del codice di procedura penale, l’ordinanza con cui il GIP dichiara la propria incompetenza durante le indagini produce effetti limitati al singolo provvedimento richiesto. Non è una decisione stabile e definitiva per l’intero procedimento.

Qual è lo scopo del nuovo istituto del rinvio pregiudiziale previsto dall’art. 24 bis del codice di procedura penale?
Lo scopo è quello di ottenere una decisione definitiva e vincolante (“salda”) dalla Corte di Cassazione sulla competenza territoriale, al fine di evitare la celebrazione di processi inutili davanti a un giudice incompetente, in ossequio ai principi di efficienza e ragionevole durata del processo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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