LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rinuncia ricorso penale: inammissibilità e costi

Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze della rinuncia al ricorso penale. A seguito della rinuncia volontaria presentata dal difensore, il ricorso contro una sentenza di condanna è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha quindi condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di cinquecento euro a favore della Cassa delle ammende, confermando l’automatismo di tali sanzioni in assenza di elementi che escludano la colpa.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinuncia Ricorso Penale: Conseguenze e Costi di un Atto Formale

Decidere di impugnare una sentenza di condanna è un passo cruciale, ma lo è altrettanto la scelta di fare un passo indietro. La rinuncia al ricorso penale è un atto processuale con conseguenze definitive e non prive di risvolti economici. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ce ne offre un chiaro esempio, illustrando come la rinuncia si traduca in una dichiarazione di inammissibilità e nella condanna a spese e sanzioni.

I Fatti del Caso: Dal Ricorso alla Rinuncia

La vicenda processuale ha origine da una sentenza di condanna emessa in primo grado, successivamente confermata dalla Corte di Appello di Salerno in data 14 marzo 2024 per quanto riguarda l’affermazione di responsabilità dell’imputato.

Contro questa seconda decisione, l’imputato, tramite i suoi difensori, proponeva ricorso per cassazione in data 24 luglio 2024. Tuttavia, in una fase successiva e prima della discussione, in data 4 settembre 2024, gli stessi difensori, muniti di procura speciale, depositavano un atto di rinuncia al ricorso precedentemente presentato.

La Decisione della Corte: Inammissibilità per Rinuncia

La Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi, non ha potuto fare altro che prendere atto della volontà espressa dalla parte. La rinuncia, essendo stata formulata validamente, ha determinato una causa di inammissibilità dell’impugnazione.

Di conseguenza, la Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso e ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, ha disposto il versamento di una somma di euro cinquecento in favore della Cassa delle ammende, come sanzione pecuniaria per aver dato causa all’inammissibilità.

Le Motivazioni della Decisione sulla Rinuncia al Ricorso Penale

La decisione della Suprema Corte si fonda su precise disposizioni del codice di procedura penale. L’articolo 591, comma 1, lettera d), individua esplicitamente la rinuncia all’impugnazione come una delle cause di inammissibilità. Poiché la rinuncia nel caso di specie è stata presentata in modo formalmente corretto, la Corte non ha avuto altra scelta che applicare la norma e dichiarare il ricorso inammissibile, senza entrare nel merito dei motivi originariamente sollevati.

La condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria è una conseguenza diretta e obbligatoria prevista dall’articolo 616 del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che la parte che ha proposto un ricorso dichiarato inammissibile debba sostenere i costi del procedimento. La sanzione pecuniaria aggiuntiva viene irrogata in quanto non sono emersi elementi tali da escludere la colpa del ricorrente nel determinare la causa di inammissibilità. La rinuncia, infatti, è un atto volontario e consapevole, che per sua natura implica una responsabilità della parte nel rendere inutile l’attività giudiziaria avviata.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la rinuncia al ricorso penale è un atto tombale che chiude definitivamente il processo, rendendo irrevocabile la sentenza impugnata. Le implicazioni pratiche sono significative:

1. Definitività della Condanna: Con l’inammissibilità del ricorso, la sentenza di condanna della Corte di Appello diventa definitiva e passibile di esecuzione.
2. Conseguenze Economiche Automatiche: La rinuncia non è un’opzione a costo zero. Comporta inevitabilmente la condanna al pagamento delle spese processuali.
3. Rischio di Sanzione Aggiuntiva: Salvo casi eccezionali, alla condanna alle spese si aggiunge una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, il cui importo è determinato discrezionalmente dal giudice.

La scelta di rinunciare a un’impugnazione deve quindi essere attentamente ponderata con il proprio difensore, tenendo conto non solo della fine del percorso giudiziario ma anche delle sue certe conseguenze economiche.

Cosa succede se si rinuncia a un ricorso in Cassazione?
Se si rinuncia validamente a un ricorso, la Corte di Cassazione lo dichiara inammissibile. Ciò significa che il caso non viene esaminato nel merito e la sentenza precedente diventa definitiva.

La rinuncia a un ricorso penale comporta dei costi?
Sì. La dichiarazione di inammissibilità per rinuncia comporta, di diritto, la condanna della parte che ha rinunciato al pagamento delle spese processuali.

Oltre alle spese processuali, ci sono altre sanzioni per chi rinuncia al ricorso?
Sì. Se non vi sono elementi per escludere la colpa nella causa di inammissibilità (e la rinuncia è un atto volontario), il ricorrente viene condannato anche al pagamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in cinquecento euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati