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Rinuncia ricorso cassazione: le conseguenze

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5487/2024, dichiara inammissibile un ricorso a seguito della rinuncia formale da parte dell’imputato. La decisione chiarisce che la rinuncia ricorso cassazione comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, in quanto causa di inammissibilità colpevole.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinuncia Ricorso Cassazione: Analisi della Sentenza n. 5487/2024

La decisione di presentare un ricorso per Cassazione è un passo cruciale nel processo penale, ma cosa accade quando l’imputato decide di fare marcia indietro? La rinuncia ricorso cassazione è un atto processuale con conseguenze ben definite, come illustrato dalla recente sentenza n. 5487 del 2024 della Corte di Cassazione. Questo provvedimento chiarisce gli effetti diretti della rinuncia, in particolare la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna in primo grado per reati legati a stupefacenti e armi. La Corte di appello di Roma, pur confermando la responsabilità penale dell’imputato, aveva rideterminato la pena in diminuzione a seguito di un accordo tra le parti (il cosiddetto ‘concordato’ ai sensi dell’art. 599-bis del codice di procedura penale).

Nonostante l’accordo, l’imputato, tramite il suo difensore, aveva inizialmente proposto ricorso per Cassazione, chiedendo l’annullamento della sentenza di appello. Tuttavia, in un secondo momento, con un atto depositato il 19 ottobre 2023, lo stesso imputato ha personalmente e formalmente rinunciato al ricorso.

La Decisione della Corte sulla rinuncia ricorso cassazione

Preso atto della rinuncia, la Suprema Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non entra nel merito delle questioni sollevate nell’atto di impugnazione originale, poiché la rinuncia stessa preclude ogni ulteriore valutazione. La Corte ha quindi applicato le disposizioni di legge previste per questa specifica circostanza, condannando il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di € 500,00 in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Corte è netta e si fonda su precise norme procedurali. Il fondamento giuridico della decisione risiede nell’articolo 591, comma 1, lettera d), del codice di procedura penale, che elenca la rinuncia tra le cause di inammissibilità dell’impugnazione.

Di conseguenza, scatta l’applicazione dell’articolo 616 dello stesso codice. Questa norma stabilisce che, quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la parte che lo ha proposto deve essere condannata al pagamento delle spese processuali. Inoltre, la legge prevede il pagamento di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende, a meno che non emergano elementi che possano far ritenere che l’inammissibilità sia avvenuta senza colpa del ricorrente. Nel caso di una rinuncia esplicita e personale, la ‘colpa’ (intesa come responsabilità dell’atto che causa l’inammissibilità) è palese e direttamente attribuibile al soggetto. La Corte ha ritenuto congrua la somma di € 500,00, considerando le ragioni dell’inammissibilità.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale penale: la rinuncia ricorso cassazione è un atto che chiude definitivamente il procedimento di impugnazione. Le implicazioni pratiche sono significative: chi rinuncia a un ricorso non solo vede la sentenza impugnata diventare definitiva, ma è anche tenuto a sostenere i costi associati alla sua stessa iniziativa processuale, poi abbandonata. La condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende serve a sanzionare l’impiego di risorse giudiziarie per un’impugnazione che la stessa parte ha deciso di non portare a termine. Pertanto, la scelta di rinunciare deve essere attentamente ponderata, tenendo conto delle sue inevitabili conseguenze economiche e processuali.

Cosa succede se un imputato rinuncia al ricorso per Cassazione?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte, il che significa che non viene esaminato nel merito e la sentenza precedente diventa definitiva.

La rinuncia al ricorso comporta sempre delle spese per chi la effettua?
Sì, secondo la sentenza, la rinuncia porta alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Perché chi rinuncia al ricorso deve pagare una somma alla Cassa delle ammende?
Perché la rinuncia è considerata una causa di inammissibilità del ricorso attribuibile alla responsabilità del ricorrente. L’art. 616 del codice di procedura penale prevede questa sanzione pecuniaria in assenza di prove che l’inammissibilità non sia dovuta a colpa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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