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Rinuncia ricorso Cassazione: inammissibilità e spese

Con l’ordinanza n. 5221/2024, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un soggetto avverso una decisione del Tribunale di Sorveglianza. La causa dell’inammissibilità è stata la formale rinuncia ricorso Cassazione presentata dal ricorrente. Di conseguenza, la Corte lo ha condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di cinquecento euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dal codice di procedura penale in questi casi.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinuncia Ricorso Cassazione: Conseguenze e Costi

La rinuncia ricorso Cassazione è un atto processuale che può sembrare semplice, ma che comporta conseguenze giuridiche ed economiche ben precise. Decidere di abbandonare un’impugnazione davanti alla Suprema Corte non è un’azione neutra, come dimostra una recente ordinanza che chiarisce come la legge sanzioni tale scelta con l’inammissibilità e la condanna alle spese. Analizziamo insieme questo caso per comprendere meglio le dinamiche procedurali.

I Fatti del Caso

Il caso in esame ha origine dal ricorso presentato da un individuo contro un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma. Quest’ultimo aveva rigettato le sue richieste di accedere a misure alternative alla detenzione, specificamente l’affidamento in prova ai servizi sociali e la detenzione domiciliare. Insoddisfatto della decisione, il soggetto aveva deciso di impugnarla davanti alla Corte di Cassazione.

Tuttavia, in un momento successivo alla presentazione del ricorso, precisamente il 19 luglio 2023, lo stesso ricorrente ha compiuto un passo decisivo: ha formalmente rinunciato al ricorso. L’atto di rinuncia è stato redatto e firmato personalmente, con l’autenticazione del suo difensore di fiducia e procuratore speciale, garantendo così la piena validità formale dell’atto.

La Decisione della Corte di Cassazione

Preso atto della rinuncia, la Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza con una decisione inevitabile dal punto di vista procedurale. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Ma la Corte non si è limitata a questa declaratoria. In applicazione della normativa vigente, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di euro cinquecento in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Rinuncia Ricorso Cassazione

La decisione della Corte si fonda su un meccanismo quasi automatico previsto dal codice di procedura penale. Il combinato disposto degli articoli 589, commi 2 e 3, e 591, comma 1, lettera d), stabilisce che la rinuncia all’impugnazione è una delle cause che portano all’inammissibilità del ricorso. In pratica, una volta che la parte manifesta formalmente la volontà di non proseguire, il giudice non può fare altro che prenderne atto e chiudere il procedimento senza entrare nel merito della questione.

A questa declaratoria di inammissibilità, l’articolo 616 dello stesso codice collega una conseguenza economica obbligatoria. La norma prevede che, in caso di inammissibilità, la parte privata che ha proposto il ricorso sia condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende. La Corte ha ritenuto equo, nel caso specifico e data la causa di inammissibilità (la rinuncia), fissare tale somma in cinquecento euro.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: la rinuncia ricorso Cassazione non è un atto privo di conseguenze. Sebbene possa essere una scelta strategica o dettata da un ripensamento, essa attiva un meccanismo sanzionatorio che comporta oneri economici certi per il ricorrente. Chiunque intenda intraprendere la via del ricorso e poi valuti di ritirarsi deve essere consapevole che tale scelta comporterà, oltre alla chiusura del procedimento, anche la condanna alle spese processuali e al pagamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. È quindi una decisione che va ponderata attentamente con il proprio legale, valutando non solo le probabilità di successo nel merito, ma anche i costi di un eventuale passo indietro.

Cosa succede se si rinuncia a un ricorso presentato in Cassazione?
La rinuncia formale al ricorso ne determina l’inammissibilità. La Corte, di conseguenza, non esamina il merito della questione e dichiara concluso il procedimento con tale declaratoria.

La rinuncia al ricorso comporta dei costi per chi l’ha presentato?
Sì. Secondo l’articolo 616 del codice di procedura penale, la declaratoria di inammissibilità (che consegue alla rinuncia) comporta la condanna della parte ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma pecuniaria in favore della Cassa delle ammende.

Su quale base giuridica la Corte condanna alle spese dopo una rinuncia?
La base giuridica risiede nel combinato disposto degli articoli 589 e 591 del codice di procedura penale, che qualificano la rinuncia come causa di inammissibilità, e dell’articolo 616 dello stesso codice, che collega direttamente la declaratoria di inammissibilità alla condanna al pagamento delle spese e della sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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