Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza
La decisione di presentare un ricorso in Cassazione è un passo cruciale nel sistema giudiziario penale, ma cosa accade quando si decide di fare marcia indietro? La rinuncia al ricorso in cassazione è un atto processuale con conseguenze ben definite, come illustrato da una recente ordinanza della Suprema Corte. Questo provvedimento chiarisce che la rinuncia non è un atto privo di costi, comportando l’inammissibilità del ricorso e la condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.
I Fatti del Caso
Un imputato, a seguito di una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Napoli, aveva deciso di impugnare tale decisione presentando, tramite il proprio difensore, un ricorso per cassazione. Tuttavia, in una fase successiva del procedimento, lo stesso difensore depositava un atto formale con cui l’imputato rinunciava all’impugnazione precedentemente proposta. La Corte di Cassazione è stata quindi chiamata a pronunciarsi non sul merito del ricorso, ma sugli effetti giuridici di questa rinuncia.
La Decisione della Corte e la Rinuncia Ricorso Cassazione
La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha preso atto della rinuncia formalizzata dall’imputato. Questo atto unilaterale ha interrotto l’iter processuale che avrebbe portato all’esame del ricorso nel merito. La Corte non ha dovuto valutare i motivi dell’impugnazione, ma si è limitata a constatare l’avvenuta rinuncia e ad applicare le norme procedurali previste in questi casi.
Le Conseguenze Giuridiche della Rinuncia
La decisione è stata netta: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa declaratoria non è solo una formalità, ma attiva una serie di conseguenze economiche a carico del rinunciante. La Corte ha infatti condannato l’imputato al pagamento delle spese processuali e, in aggiunta, al versamento di una somma di cinquecento euro in favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni della Decisione
La base giuridica della decisione risiede nell’articolo 591, lettera d), del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’impugnazione è inammissibile quando vi si rinuncia. La Corte di Cassazione ha semplicemente applicato questa disposizione. La motivazione della condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria si fonda sul principio che chi attiva il sistema giudiziario, per poi ritirarsi, deve farsi carico dei costi generati. La determinazione della somma di cinquecento euro è stata considerata equa proprio in virtù della rinuncia, che ha evitato un’ulteriore attività giurisdizionale, ma non ha annullato quella già svolta.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: la rinuncia al ricorso in cassazione non è una scelta neutra. Sebbene sia un diritto dell’imputato, esso comporta precise responsabilità economiche. Chi intende rinunciare a un’impugnazione deve essere consapevole che, salvo rare eccezioni di esonero non ravvisate nel caso di specie, sarà tenuto a sostenere i costi del procedimento avviato. La decisione serve da monito sull’importanza di ponderare attentamente la scelta di impugnare una sentenza, considerando non solo le possibilità di successo, ma anche le conseguenze economiche di un eventuale ripensamento.
Cosa succede se un imputato rinuncia al ricorso per cassazione?
In caso di rinuncia, la Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile, il che significa che non verrà esaminato nel merito.
La rinuncia al ricorso comporta dei costi per chi la effettua?
Sì, la parte che rinuncia al ricorso è condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, come sanzione per aver attivato inutilmente il meccanismo giudiziario.
A quanto ammonta la sanzione da versare alla Cassa delle ammende in questo specifico caso?
Nel caso esaminato, la Corte di Cassazione ha determinato la somma da versare alla Cassa delle ammende in cinquecento euro, tenendo conto proprio della rinuncia.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 10701 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 10701 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 20/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a NAPOLI il 20/09/1973
avverso la sentenza del 19/06/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
g to avviso alle partir’s t
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
Rilevato in fatto e considerato in diritto
Considerato che NOME COGNOME dopo avere proposto, tramite il proprio difensore, ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Napoli del 11/07/2024, ha rinunciato, in data 16/10/2024, all’impugnazione con atto depositato dal suddetto difensore.
Rilevato che tale rinuncia è causa di inammissibilità del ricorso introduttivo del presente procedimento ai sensi dell’art. 591, lett. d), cod. proc. pen., con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, non ricorrendo ipotesi di esonero, al versamento di una somma alla Cassa delle ammende, determinabile (proprio in considerazione della rinuncia) in euro cinquecento.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro cinquecento in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 20/02/2025