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Rinuncia al ricorso: inammissibilità e spese

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso a seguito di rinuncia da parte dei ricorrenti. Il caso riguarda il sequestro preventivo di 36.000 euro a due genitori, terzi interessati, nell’ambito di un procedimento penale per spaccio di droga a carico del figlio. A seguito della rinuncia al ricorso, i genitori sono stati condannati al pagamento delle spese processuali, poiché la Corte ha ritenuto che la rinuncia non escludesse le statuizioni previste dalla legge.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Quando Comporta la Condanna alle Spese?

La rinuncia al ricorso è un atto processuale che può avere conseguenze significative, tra cui la condanna al pagamento delle spese. Una recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce come, anche in caso di ritiro dell’impugnazione, non si possa sfuggire alle responsabilità economiche derivanti dal procedimento avviato. Analizziamo un caso pratico per comprendere meglio le dinamiche e le decisioni della Suprema Corte.

Il Caso: Sequestro di Denaro e Ricorso dei Genitori

La vicenda trae origine da un’indagine per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti a carico di un giovane. Nel corso delle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari dispone il sequestro preventivo di una somma di 36.000 euro, ritenuta provento dell’attività illecita. I genitori del ragazzo, terzi interessati poiché la somma era nella loro disponibilità, decidono di opporsi al provvedimento, presentando un’istanza di riesame al Tribunale della Libertà.

Il Tribunale rigetta la richiesta, confermando il sequestro. Contro questa decisione, i genitori, tramite il loro difensore, propongono ricorso per Cassazione, adducendo tre diversi motivi per ottenere l’annullamento del provvedimento.

La Svolta Processuale: La Rinuncia al Ricorso

Prima che la Corte di Cassazione potesse decidere nel merito, accade un fatto nuovo. Il procedimento penale a carico del figlio si conclude, e il giudice definisce il caso disponendo la confisca definitiva delle somme che erano state sottoposte a sequestro.

A questo punto, i genitori, prendendo atto della situazione, trasmettono una dichiarazione formale alla Corte, comunicando la loro rinuncia al ricorso. La loro azione, tuttavia, non chiude la vicenda senza conseguenze.

Le Motivazioni della Suprema Corte sulla Rinuncia al Ricorso

La Corte di Cassazione, ricevuta la dichiarazione di rinuncia, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La questione centrale, tuttavia, riguardava le spese processuali. Secondo i giudici, la rinuncia all’impugnazione non esonera automaticamente il ricorrente dal pagamento delle spese.

La Corte ha applicato l’articolo 616, comma 1, del codice di procedura penale, che prevede la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento in caso di inammissibilità. Secondo gli Ermellini, le ragioni addotte per giustificare la rinuncia (in questo caso, la confisca definitiva del denaro) sono indifferenti rispetto alla posizione processuale assunta in precedenza. L’aver presentato un ricorso, poi abbandonato, ha comunque messo in moto la macchina giudiziaria, generando dei costi.

Di conseguenza, pur prendendo atto della rinuncia, la Corte ha condannato i ricorrenti al pagamento delle sole spese processuali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: la rinuncia al ricorso è un atto che pone fine alla contesa, ma non cancella le conseguenze procedurali dell’averla avviata. Chi impugna un provvedimento deve essere consapevole che, in caso di successivo ripensamento, sarà molto probabile una condanna alle spese processuali. Tale condanna è una conseguenza quasi automatica dell’inammissibilità derivante dalla rinuncia, a meno che non sussistano circostanze eccezionali che dimostrino un totale e sopravvenuto disinteresse non imputabile al ricorrente. La decisione di impugnare un provvedimento giudiziario deve quindi essere sempre ponderata con attenzione, valutando non solo le probabilità di successo, ma anche i costi potenziali in caso di insuccesso o di ritiro dell’azione legale.

Cosa succede se si presenta una rinuncia al ricorso in Cassazione?
La Corte di Cassazione dichiara il ricorso inammissibile. Questo significa che il caso non viene esaminato nel merito e la decisione impugnata diventa definitiva.

Perché i ricorrenti sono stati condannati a pagare le spese processuali nonostante la rinuncia?
Sono stati condannati perché, secondo l’art. 616 c.p.p., la dichiarazione di inammissibilità del ricorso (anche se causata da rinuncia) comporta la condanna alle spese. La Corte ha ritenuto che le motivazioni della rinuncia non fossero sufficienti a giustificare un’eccezione a questa regola.

Qual era il motivo originario del sequestro del denaro?
Il denaro, per un importo di 36.000 euro, era stato sequestrato preventivamente perché ritenuto collegato a reati di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti contestati al figlio dei ricorrenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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