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Rinuncia al ricorso: conseguenze e costi processuali

Un soggetto, condannato per una violazione del Codice della Strada, aveva presentato ricorso in Cassazione. Tuttavia, prima della discussione del caso, ha formalizzato la rinuncia al ricorso stesso. La Corte Suprema ha quindi dichiarato l’appello inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinuncia al Ricorso in Cassazione: Analisi di un’Ordinanza

La rinuncia al ricorso è un atto processuale con cui una parte decide volontariamente di abbandonare l’impugnazione presentata contro un provvedimento giudiziario. Questa scelta, sebbene ponga fine al contenzioso, non è priva di conseguenze, come evidenziato da una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Analizziamo il caso per comprendere meglio le implicazioni di tale decisione.

I Fatti del Caso: Dall’Appello alla Rinuncia

La vicenda trae origine da una sentenza della Corte di Appello che aveva confermato la responsabilità penale di un individuo per una violazione dell’art. 186 del Codice della Strada (guida in stato di ebbrezza). Contro questa decisione, l’imputato aveva proposto ricorso per Cassazione.

Tuttavia, in una fase successiva, mentre si trovava detenuto presso un istituto penitenziario, il ricorrente ha manifestato la volontà di abbandonare l’impugnazione, depositando una formale dichiarazione di rinuncia.

La Procedura di Rinuncia al Ricorso

È importante notare come l’atto di rinuncia sia stato formalizzato. Il ricorrente ha depositato personalmente l’istanza presso l’ufficio matricola dell’istituto di detenzione. Successivamente, anche il suo difensore, munito di procura speciale, ha depositato digitalmente la stessa dichiarazione. Questo doppio passaggio garantisce la certezza e l’autenticità della volontà della parte di porre fine al giudizio.

La Decisione della Corte di Cassazione

Preso atto della dichiarazione, la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate con l’impugnazione, ma si ferma a una valutazione puramente procedurale: la volontà della parte di rinunciare prevale e chiude il processo.

Le Motivazioni della Decisione

La base giuridica della decisione risiede nell’articolo 591, comma 1, lettera d), del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che l’impugnazione è inammissibile quando vi è una rinuncia. La Corte, quindi, non ha fatto altro che applicare questa disposizione, constatando che la rinuncia era stata validamente presentata prima della discussione del ricorso.

La Corte ha ritenuto che la manifestazione di volontà del ricorrente fosse chiara e inequivocabile, rendendo impossibile proseguire con l’esame del merito dell’impugnazione.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Rinuncia

La conclusione più rilevante di questa ordinanza riguarda le conseguenze economiche della rinuncia al ricorso. L’atto di rinunciare non è a costo zero. La Corte, infatti, non solo ha dichiarato l’inammissibilità, ma ha anche condannato il ricorrente a pagare le spese processuali.

In aggiunta, è stata disposta la condanna al pagamento di una somma di denaro (nel caso di specie, cinquecento euro) a favore della Cassa delle Ammende. Questa sanzione pecuniaria è prevista per disincentivare impugnazioni presentate con leggerezza e poi abbandonate. Pertanto, la decisione di rinunciare a un ricorso deve essere ponderata attentamente, tenendo conto che essa comporta precise responsabilità economiche che sanciscono la fine del procedimento.

Cosa succede se si rinuncia a un ricorso per Cassazione già presentato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione, il che significa che non verrà esaminato nel merito e il procedimento di impugnazione si conclude.

La rinuncia al ricorso comporta dei costi per chi la effettua?
Sì, la parte che rinuncia al ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende.

Come può essere formalizzata la rinuncia al ricorso da un soggetto detenuto?
La rinuncia può essere formalizzata attraverso una dichiarazione personale depositata presso l’ufficio matricola dell’istituto penitenziario, oppure tramite il proprio difensore munito di procura speciale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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