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Rinnovazione istruttoria: quando il rigetto è legittimo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato che lamentava la mancata ammissione di una prova in appello. La Corte ha ribadito che il rigetto della richiesta di rinnovazione istruttoria è legittimo quando la motivazione della sentenza di secondo grado si fonda già su elementi sufficienti per una compiuta valutazione sulla responsabilità, rendendo superflue nuove acquisizioni probatorie.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinnovazione Istruttoria in Appello: Quando il Giudice Può Dire di No

Nel processo penale d’appello, una delle questioni più delicate riguarda la possibilità di presentare nuove prove. La cosiddetta rinnovazione istruttoria non è un diritto automatico dell’imputato, ma una facoltà discrezionale del giudice. Con l’ordinanza n. 3903/2024, la Corte di Cassazione torna su questo tema, chiarendo i confini entro cui la decisione del giudice di secondo grado di non ammettere nuove prove è da considerarsi legittima e non sindacabile.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Il ricorrente lamentava, come unico motivo, la mancata assunzione di una prova ritenuta decisiva ai fini del giudizio. In sostanza, si contestava alla Corte territoriale di aver respinto la richiesta di rinnovare l’istruttoria dibattimentale, ovvero di riaprire la fase di acquisizione delle prove per introdurre nuovi elementi.

La Richiesta di Rinnovazione Istruttoria e la Decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile, ritenendo il motivo presentato come “manifestamente infondato”. La decisione si allinea a un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato. Secondo gli Ermellini, il rigetto di un’istanza di rinnovazione istruttoria in appello non è contestabile in sede di legittimità quando la decisione impugnata è già sorretta da una struttura argomentativa solida e completa.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha specificato che il potere del giudice d’appello di disporre la rinnovazione dell’istruttoria è subordinato alla sua assoluta necessità. Il giudice non è obbligato ad accogliere la richiesta se ritiene di possedere già tutti gli elementi necessari per decidere.

Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva basato la propria motivazione su un quadro probatorio ritenuto sufficiente per una compiuta valutazione della responsabilità penale dell’imputato. Di conseguenza, l’introduzione di ulteriori prove sarebbe stata superflua. La Cassazione, richiamando un proprio precedente (sentenza n. 2972/2021), ha confermato che tale valutazione discrezionale del giudice di merito si sottrae al sindacato di legittimità, il quale è limitato alla verifica della corretta applicazione della legge e non può entrare nel merito delle scelte istruttorie.

Le Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo d’appello: il diritto alla prova non è illimitato. La rinnovazione istruttoria è uno strumento eccezionale, non una regola. Il giudice d’appello ha il potere-dovere di valutare se le prove già acquisite in primo grado siano sufficienti a fondare la sua decisione. Se la motivazione della sentenza è logicamente coerente e completa, il rigetto di nuove istanze istruttorie è pienamente legittimo. Per il ricorrente, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha comportato non solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.

È sempre possibile chiedere nuove prove nel processo d’appello?
No, non è un diritto assoluto. La richiesta di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale è soggetta alla valutazione discrezionale del giudice, che può accoglierla solo se la ritiene assolutamente necessaria ai fini della decisione.

In quali casi il giudice d’appello può rifiutare la richiesta di ammettere nuove prove?
Il giudice può legittimamente rifiutare la richiesta quando ritiene che gli elementi già acquisiti nel processo siano sufficienti per formulare un giudizio completo e motivato sulla responsabilità dell’imputato, rendendo le nuove prove superflue.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione, basato sul rigetto della rinnovazione, viene dichiarato inammissibile?
Se il ricorso è ritenuto manifestamente infondato, come in questo caso, viene dichiarato inammissibile. Ciò comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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