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Rinnovazione istruttoria appello: quando è ammessa?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per danneggiamento. La richiesta di rinnovazione istruttoria appello per sentire un teste è stata respinta, poiché tale istituto ha carattere eccezionale e discrezionale, non costituendo un diritto dell’imputato, specialmente quando la prova non è ritenuta decisiva.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rinnovazione Istruttoria Appello: Un Diritto o un’Eccezione? La Cassazione Fa Chiarezza

La rinnovazione istruttoria appello rappresenta uno dei temi più delicati nel processo penale. Si tratta della possibilità di riaprire la fase di raccolta delle prove in secondo grado, ma è un diritto della parte o una scelta discrezionale del giudice? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 22716/2024) offre una risposta netta, confermando il suo carattere assolutamente eccezionale.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dalla condanna di un imputato per il reato di danneggiamento. La Corte d’Appello aveva confermato la sua responsabilità, assorbendo nel danneggiamento anche l’accusa di minaccia. L’imputato ha quindi presentato ricorso in Cassazione, basandolo su due motivi principali:

1. Una presunta violazione di legge legata alla mancanza di contestualità tra il danneggiamento e la condotta minacciosa.
2. La mancata rinnovazione istruttoria appello per sentire un testimone, ritenuto decisivo dalla difesa.

La difesa sosteneva che la testimonianza, revocata in primo grado, fosse cruciale per dimostrare l’estraneità dell’imputato ai fatti. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva già respinto questa richiesta.

La Decisione della Cassazione sulla Rinnovazione Istruttoria Appello

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, smontando entrambi i motivi. Il primo motivo è stato giudicato privo di specificità, in quanto si limitava a riproporre le stesse censure di fatto già esaminate e respinte dalla Corte territoriale con argomenti logici e giuridici corretti.

È sul secondo motivo che l’ordinanza si sofferma con maggiore interesse. La Corte ha ribadito che la richiesta di rinnovazione istruttoria appello è manifestamente infondata. I giudici hanno chiarito che la Corte d’Appello aveva correttamente spiegato la non necessarietà di quella testimonianza, trattandosi di un teste revocato in primo grado per ‘sopravvenuta superfluità’, poiché avrebbe dovuto riferire su circostanze già ampiamente accertate.

Il Principio di Eccezionalità

La Cassazione ha colto l’occasione per richiamare un principio fondamentale, già sancito dalle Sezioni Unite (sentenza n. 12602 del 2015). Nel giudizio d’appello vige una presunzione di completezza dell’istruttoria svolta in primo grado. Pertanto, la sua rinnovazione è un istituto di carattere eccezionale.

Il ricorso a tale strumento è consentito esclusivamente quando il giudice, nella sua piena discrezionalità, ritenga di non poter decidere sulla base degli atti esistenti. Non si tratta, quindi, di un diritto dell’imputato di ‘correggere’ l’istruttoria di primo grado o di introdurre nuove prove a suo piacimento, ma di un potere del giudice da attivare solo in caso di assoluta necessità ai fini della decisione.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte sono state lineari e rigorose. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati non superavano il vaglio di ammissibilità. Il primo era una sterile ripetizione di doglianze fattuali, mentre il secondo si scontrava con il consolidato principio del carattere eccezionale della rinnovazione istruttoria appello. La difesa non era riuscita a dimostrare che la prova richiesta fosse ‘decisiva’, ovvero in grado di ribaltare il giudizio di colpevolezza, ma si era limitata a una richiesta esplorativa.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma che il processo d’appello non è un ‘secondo primo grado’. La presunzione di completezza dell’istruttoria di primo grado è il pilastro del sistema. Gli avvocati devono essere consapevoli che per ottenere una riapertura del dibattimento in appello non è sufficiente indicare una prova non ammessa o non assunta, ma è necessario dimostrare in modo inequivocabile che tale prova sia indispensabile e decisiva. In assenza di tale prova rigorosa, la richiesta sarà respinta e il ricorso, se basato unicamente su questo, sarà dichiarato inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende.

È sempre possibile chiedere di sentire nuovi testimoni nel processo d’appello?
No. La rinnovazione dell’istruttoria in appello, come l’assunzione di testimoni, è un istituto eccezionale. Il giudice può disporla solo se la ritiene assolutamente indispensabile per poter decidere e non costituisce un diritto dell’imputato.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché un motivo era una mera riproposizione di argomenti di fatto già respinti, mentre il secondo, relativo alla mancata assunzione di un testimone, era manifestamente infondato, dato il carattere eccezionale e discrezionale della rinnovazione dell’istruttoria.

Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, come in questo caso, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro stabilita dal giudice (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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