Rinnovazione Istruttoria Appello: Un Diritto o un’Eccezione? La Cassazione Fa Chiarezza
La rinnovazione istruttoria appello rappresenta uno dei temi più delicati nel processo penale. Si tratta della possibilità di riaprire la fase di raccolta delle prove in secondo grado, ma è un diritto della parte o una scelta discrezionale del giudice? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 22716/2024) offre una risposta netta, confermando il suo carattere assolutamente eccezionale.
I Fatti del Processo
Il caso trae origine dalla condanna di un imputato per il reato di danneggiamento. La Corte d’Appello aveva confermato la sua responsabilità, assorbendo nel danneggiamento anche l’accusa di minaccia. L’imputato ha quindi presentato ricorso in Cassazione, basandolo su due motivi principali:
1. Una presunta violazione di legge legata alla mancanza di contestualità tra il danneggiamento e la condotta minacciosa.
2. La mancata rinnovazione istruttoria appello per sentire un testimone, ritenuto decisivo dalla difesa.
La difesa sosteneva che la testimonianza, revocata in primo grado, fosse cruciale per dimostrare l’estraneità dell’imputato ai fatti. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva già respinto questa richiesta.
La Decisione della Cassazione sulla Rinnovazione Istruttoria Appello
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, smontando entrambi i motivi. Il primo motivo è stato giudicato privo di specificità, in quanto si limitava a riproporre le stesse censure di fatto già esaminate e respinte dalla Corte territoriale con argomenti logici e giuridici corretti.
È sul secondo motivo che l’ordinanza si sofferma con maggiore interesse. La Corte ha ribadito che la richiesta di rinnovazione istruttoria appello è manifestamente infondata. I giudici hanno chiarito che la Corte d’Appello aveva correttamente spiegato la non necessarietà di quella testimonianza, trattandosi di un teste revocato in primo grado per ‘sopravvenuta superfluità’, poiché avrebbe dovuto riferire su circostanze già ampiamente accertate.
Il Principio di Eccezionalità
La Cassazione ha colto l’occasione per richiamare un principio fondamentale, già sancito dalle Sezioni Unite (sentenza n. 12602 del 2015). Nel giudizio d’appello vige una presunzione di completezza dell’istruttoria svolta in primo grado. Pertanto, la sua rinnovazione è un istituto di carattere eccezionale.
Il ricorso a tale strumento è consentito esclusivamente quando il giudice, nella sua piena discrezionalità, ritenga di non poter decidere sulla base degli atti esistenti. Non si tratta, quindi, di un diritto dell’imputato di ‘correggere’ l’istruttoria di primo grado o di introdurre nuove prove a suo piacimento, ma di un potere del giudice da attivare solo in caso di assoluta necessità ai fini della decisione.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni della Corte sono state lineari e rigorose. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati non superavano il vaglio di ammissibilità. Il primo era una sterile ripetizione di doglianze fattuali, mentre il secondo si scontrava con il consolidato principio del carattere eccezionale della rinnovazione istruttoria appello. La difesa non era riuscita a dimostrare che la prova richiesta fosse ‘decisiva’, ovvero in grado di ribaltare il giudizio di colpevolezza, ma si era limitata a una richiesta esplorativa.
Le Conclusioni
Questa ordinanza conferma che il processo d’appello non è un ‘secondo primo grado’. La presunzione di completezza dell’istruttoria di primo grado è il pilastro del sistema. Gli avvocati devono essere consapevoli che per ottenere una riapertura del dibattimento in appello non è sufficiente indicare una prova non ammessa o non assunta, ma è necessario dimostrare in modo inequivocabile che tale prova sia indispensabile e decisiva. In assenza di tale prova rigorosa, la richiesta sarà respinta e il ricorso, se basato unicamente su questo, sarà dichiarato inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende.
È sempre possibile chiedere di sentire nuovi testimoni nel processo d’appello?
No. La rinnovazione dell’istruttoria in appello, come l’assunzione di testimoni, è un istituto eccezionale. Il giudice può disporla solo se la ritiene assolutamente indispensabile per poter decidere e non costituisce un diritto dell’imputato.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile in questo caso?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché un motivo era una mera riproposizione di argomenti di fatto già respinti, mentre il secondo, relativo alla mancata assunzione di un testimone, era manifestamente infondato, dato il carattere eccezionale e discrezionale della rinnovazione dell’istruttoria.
Cosa succede quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, come in questo caso, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro stabilita dal giudice (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle Ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22716 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 22716 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 07/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a TORINO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 15/06/2023 della CORTE APPELLO di BRESCIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME COGNOME avverso la sentenza della Corte di Appello di Brescia che, previo assorbimento dei delitto di minaccia nella fattispecie di cui al capo 2, ha confermato la responsabilità dell’imputato per il delitto di danneggiamento;
ritenuto che il primo motivo, con il quale si deduce la violazione di legge in ordine all’affermazione di penale responsabilità dell’imputato in ragione del difetto di contestualità tra il danneggiamento e la condotta minacciosa, è privo di specificità in quanto meramente riproduttivo di profili di censura in punto di fatto già adeguatamente vagliati e disattesi dalla Corte territoriale con corretti argomenti logici e giuridici (si veda, in particolare, pag. 9);
considerato che il secondo motivo, con il quale si contesta la mancata rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale per assumere una prova decisiva, è manifestamente infondato, avendo la Corte chiarito la non necessarietà della invocata assunzione, trattandosi di teste revocato in primo grado per sopravvenuta superfluità che avrebbe dovuto riferire su circostanze già adeguatamente accertate; che, peraltro, la decisività del teste è argomentata in maniera esplorativa e non ancorata ad emergenze dirimenti rispetto alle acquisizioni probatorie;
che la rinnovazione dell’istruttoria nel giudizio di appello, attesa la presunzione di completezza dell’istruttoria espletata in primo grado, è un istituto di carattere eccezionale al quale può farsi ricorso esclusivamente allorché il giudice ritenga, nella sua discrezionalità, di non poter decidere allo stato degli atti (Sez. U, n. 12602 del 17/12/2015, dep. 2016, Ricci, Rv. 266820);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento RAGIONE_SOCIALE spese processuali e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE, non ravvisandosi cause d’esonero.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento RAGIONE_SOCIALE spese processuali e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE.
Così deciso in Roma il 7 maggio 2024
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