Rimessione del Processo: La Notifica alle Parti è un Requisito Inderogabile
L’istituto della rimessione del processo rappresenta uno strumento eccezionale per garantire l’imparzialità e la serenità del giudizio penale. Tuttavia, il suo utilizzo è subordinato al rigoroso rispetto di precise regole procedurali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: l’omessa notifica dell’istanza alle altre parti ne causa l’irrevocabile inammissibilità. Analizziamo insieme questa importante decisione.
I Fatti del Caso
Un imputato, condannato in primo grado dal Tribunale, presentava alla Corte di Cassazione una richiesta di rimessione del processo. L’obiettivo era quello di spostare la sede del giudizio ad un altro tribunale, presumibilmente a causa di presunte circostanze ambientali che avrebbero potuto minare l’imparzialità della corte originaria. Tuttavia, la richiesta presentava un vizio procedurale che si è rivelato fatale.
La Decisione della Cassazione: Inammissibilità per Vizio di Forma
La Suprema Corte ha dichiarato l’istanza di rimessione del processo inammissibile ‘de plano’, ovvero senza la necessità di un’udienza formale, data la palese fondatezza del vizio riscontrato. La decisione si fonda su un pilastro della procedura penale: il contraddittorio tra le parti.
Il Ruolo Cruciale della Notifica
Il cuore della pronuncia risiede nell’applicazione dell’articolo 46 del Codice di Procedura Penale. Il primo comma di tale articolo stabilisce chiaramente che l’istanza di rimessione deve essere notificata a tutte le altre parti del procedimento. Questa notifica non è una mera formalità, ma è essenziale per garantire a ciascuna parte il diritto di presentare le proprie osservazioni e difese in merito alla richiesta di trasferimento del processo.
L’inosservanza delle Forme come Causa di Inammissibilità
Il quarto comma dello stesso articolo 46 è perentorio: l’inosservanza delle forme e dei termini prescritti è causa di inammissibilità della richiesta. Nel caso di specie, l’istante non aveva provveduto a notificare la propria richiesta alle altre parti, violando così un requisito indispensabile per la valida introduzione del procedimento incidentale di rimessione.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte di Cassazione ha motivato la propria decisione evidenziando che il rispetto delle norme procedurali è un presidio irrinunciabile del giusto processo. La notifica dell’istanza di rimessione è funzionale a instaurare un corretto contraddittorio, permettendo al giudice e alle controparti di valutare la fondatezza della richiesta. L’omissione di tale adempimento rende la richiesta irricevibile sin dall’origine. I giudici hanno inoltre precisato che, nel giudizio di Cassazione, la citazione è prevista solo per il difensore e non per l’imputato personalmente, rendendo irrilevante qualsiasi questione relativa all’elezione di domicilio di quest’ultimo. L’evidente vizio procedurale ha quindi giustificato una decisione ‘de plano’, accelerando i tempi e sanzionando la negligenza del ricorrente.
Conclusioni
L’ordinanza in esame offre un importante monito sull’importanza del rigore formale nella presentazione delle istanze processuali. La rimessione del processo, pur essendo uno strumento di garanzia, non può essere attivata con leggerezza. La mancata notifica alle altre parti costituisce un errore non sanabile che conduce direttamente all’inammissibilità e alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Questa decisione riafferma che il diritto di difesa e il principio del contraddittorio si tutelano, prima di tutto, attraverso il puntuale rispetto delle regole del gioco processuale.
 
Perché una richiesta di rimessione del processo può essere dichiarata inammissibile?
Una richiesta di rimessione viene dichiarata inammissibile se non vengono rispettate le forme e i termini previsti dalla legge, come l’omessa notifica dell’istanza a tutte le altre parti del procedimento, un requisito fondamentale stabilito dall’articolo 46 del codice di procedura penale.
È necessario citare personalmente l’imputato nel giudizio di Cassazione su un’istanza di rimessione?
No, secondo quanto chiarito dalla Corte, nel giudizio dinanzi alla Corte di Cassazione è sufficiente la citazione del difensore, non essendo richiesta la citazione personale dell’imputato.
Quali sono le conseguenze economiche di una dichiarazione di inammissibilità?
La dichiarazione di inammissibilità di un’istanza comporta la condanna del richiedente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, tale somma è stata quantificata in tremila euro.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 4504 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 4504  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 09/01/2024
ORDINANZA
vista la richiesta di rimessione proposta da:
COGNOME NOME nato a PESCOSANSONESCO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 17/10/2023 del TRIBUNALE di CHIETI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
Letta la richiesta di rimessione avanzata da COGNOME NOME,
Ritenuto che l’istanza non risulta notificata alle altri parti del procedimento ai sensi dell’a comma 1, c.p.p.;
Considerato che ai sensi del quarto comma GLYPH c.p.p. l’inosservanza delle forme e dei termini è causa di inammissibilità della richiesta;
Ritenuto che la dichiarazione del difensore di ufficio in ordine all’elezione di domicilio è de irrilevante stante che nel giudizio dinanzi la corte di cassazione è citato soltanto il difens non anche l’imputato personalmente;
Che in ogni caso il procedimento deve svolgersi senza la citazione delle parti trattandosi inammissibilità de plano;
Rilevato che la richiesta deve essere dichiarata inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile l’istanza e condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali ed alla somma di euro tremila in favore delle Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 9 gennaio 2024
Il Presidente