LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rimessione processo: inammissibile senza notifica

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile una richiesta di rimessione processo a causa di un vizio procedurale. L’istante non aveva notificato la richiesta alle altre parti del procedimento, ovvero il pubblico ministero e la parte civile, entro i termini di legge. La Suprema Corte ha ribadito che tale notifica è una condizione indefettibile di ammissibilità, la cui omissione comporta l’immediata reiezione dell’istanza e la condanna del richiedente al pagamento di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rimessione Processo: Inammissibile se Manca la Notifica alle Parti

La richiesta di rimessione processo è uno strumento eccezionale previsto dal nostro ordinamento per garantire che ogni processo si svolga in un clima di imparzialità e serenità. Tuttavia, il suo utilizzo è subordinato al rispetto di rigide regole procedurali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda che la forma, in questi casi, è sostanza: l’omessa notifica della richiesta alle altre parti processuali ne determina l’immediata e inevitabile inammissibilità.

I Fatti di Causa

Nel caso in esame, un imputato aveva presentato un’istanza per ottenere la rimessione del processo a suo carico, pendente presso il Tribunale di Pesaro. La richiesta era fondata sulla presunta esistenza di gravi situazioni locali che, a suo dire, avrebbero potuto turbare il giudizio, impedendo l’imparzialità e la serenità degli organi giudicanti. L’obiettivo era, quindi, spostare la sede del processo per assicurare un giudizio equo.

La Procedura per la Rimessione Processo e il Vizio Fatale

L’articolo 46, comma 1, del codice di procedura penale è molto chiaro: la richiesta di rimessione deve essere notificata, a pena di inammissibilità, entro sette giorni alle altre parti del processo. Questo adempimento non è un mero formalismo, ma una garanzia fondamentale del contraddittorio, che consente a tutte le parti coinvolte (in questo caso, il pubblico ministero e la parte civile) di essere informate dell’istanza e di presentare le proprie eventuali controdeduzioni.

Nel caso specifico, l’imputato, pur avendo depositato la sua istanza in cancelleria, ha omesso di notificarla sia al pubblico ministero sia alla parte civile costituita nel processo. Questo errore si è rivelato fatale per l’esito della sua richiesta.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con una motivazione tanto sintetica quanto netta, ha dichiarato l’istanza inammissibile. I giudici hanno richiamato la propria consolidata giurisprudenza, secondo cui la notifica della richiesta di rimessione processo alle altre parti costituisce una “condizione indefettibile di ammissibilità”. Questo significa che non sono ammesse alternative o sanatorie: in mancanza della notifica, l’istanza non può nemmeno essere esaminata nel merito.

Dall’esame degli atti, la Corte ha accertato che l’istante non aveva provveduto a questo incombente essenziale. Di conseguenza, senza entrare nel merito delle presunte “gravi situazioni locali”, ha rigettato la richiesta per un puro vizio di procedura. A questa declaratoria di inammissibilità è seguita, come previsto dall’articolo 48, comma 6, del codice di procedura penale, la condanna del richiedente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle Ammende.

Le Conclusioni: Regole Procedurali come Garanzia

Questa ordinanza offre un importante insegnamento pratico: nel diritto, e in particolare nella procedura penale, le regole formali sono poste a presidio di principi sostanziali, come il diritto di difesa e il contraddittorio tra le parti. Ignorare un requisito procedurale, come la notifica di un atto, può vanificare anche le istanze potenzialmente più fondate. La decisione sottolinea che la ricerca di un processo giusto e imparziale, obiettivo della rimessione processo, deve essa stessa avvenire nel pieno rispetto delle regole che garantiscono la correttezza del dialogo processuale per tutti i soggetti coinvolti.

Per quale motivo una richiesta di rimessione del processo può essere dichiarata inammissibile?
Una richiesta di rimessione del processo viene dichiarata inammissibile se non vengono rispettati i requisiti procedurali previsti dalla legge, come l’omessa notifica dell’istanza alle altre parti processuali entro il termine di sette giorni, come stabilito dall’art. 46, comma 1, del codice di procedura penale.

È obbligatorio notificare la richiesta di rimessione a tutte le parti del processo?
Sì, la notifica alle altre parti (come il pubblico ministero e la parte civile) è una condizione essenziale e indefettibile per l’ammissibilità della richiesta. La sua mancanza non ammette equipollenti o sanatorie e comporta l’immediata declaratoria di inammissibilità.

Quali sono le conseguenze per chi presenta una richiesta di rimessione inammissibile?
La declaratoria di inammissibilità comporta, ai sensi dell’art. 48, comma 6, del codice di procedura penale, la condanna del richiedente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende. Nel caso di specie, la somma è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati