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Rimessione procedimento: notifica alle parti essenziale

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile una richiesta di rimessione del procedimento penale perché l’imputato non l’aveva notificata al Pubblico Ministero e alla persona offesa. La notifica è un requisito formale inderogabile, la cui assenza comporta l’inammissibilità dell’istanza e una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rimessione del Procedimento: L’Importanza della Notifica alle Altre Parti

La richiesta di rimessione del procedimento è uno strumento eccezionale previsto dal nostro codice di procedura penale, volto a garantire l’imparzialità e la serenità del giudizio. Tuttavia, il suo utilizzo è subordinato al rispetto di rigorosi requisiti formali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: l’omessa notifica dell’istanza alle altre parti processuali ne determina l’immediata inammissibilità. Vediamo nel dettaglio la decisione e le sue implicazioni pratiche.

Il Caso in Esame

Un imputato in un procedimento penale pendente presso il Tribunale di Marsala presentava un’istanza di rimessione, chiedendo cioè lo spostamento del processo ad altra sede giudiziaria. La Corte di Cassazione, investita della questione, ha tuttavia rilevato un vizio procedurale insuperabile: la richiesta non era stata notificata né al Pubblico Ministero né alla persona offesa. Questo difetto formale è stato sufficiente per chiudere la questione senza neppure entrare nel merito delle ragioni addotte dall’istante.

L’Obbligo di Notifica nella Rimessione del Procedimento

L’articolo 46 del codice di procedura penale è molto chiaro: la richiesta di rimessione deve essere notificata, a cura del richiedente ed entro sette giorni, a tutte le altre parti del processo. La Corte, con questa ordinanza, ha confermato un orientamento consolidato: nel novero delle “altre parti” rientrano a pieno titolo sia il Pubblico Ministero che la persona offesa dal reato. Quest’ultima, in particolare, è considerata una parte in senso sostanziale, titolare di un interesse concreto a opporsi all’eventuale spostamento del processo, anche qualora non si sia formalmente costituita parte civile. La notifica, quindi, non è una mera formalità, ma una garanzia del contraddittorio che permette a tutte le parti coinvolte di esprimere la propria posizione.

Le Motivazioni della Cassazione

I giudici della Suprema Corte hanno definito la notifica della richiesta come una “condizione indefettibile di ammissibilità”. Questo significa che la sua mancanza non può essere sanata o sostituita da altri mezzi (cosiddetti “equipollenti”). Non importa se l’istanza viene depositata direttamente in udienza o se le altre parti ne vengono a conoscenza in altro modo; la legge richiede una notifica formale e la sua assenza rende l’istanza irricevibile.

La Corte ha inoltre chiarito le conseguenze patrimoniali di tale inammissibilità. Ai sensi dell’articolo 48, comma 6, del codice di procedura penale, la parte la cui richiesta viene dichiarata inammissibile è condannata al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, l’importo è stato fissato in mille euro. Interessante notare come la Corte abbia escluso la condanna al pagamento delle spese processuali, specificando che la normativa sulla rimessione ha una natura speciale che non prevede tale sanzione accessoria, a differenza della disciplina generale delle impugnazioni (art. 616 cod. proc. pen.).

Conclusioni

L’ordinanza in esame offre un importante monito sull’importanza del rigore formale nelle procedure giudiziarie. La richiesta di rimessione del procedimento, essendo un istituto che incide profondamente sullo svolgimento del processo, richiede il pieno rispetto delle garanzie del contraddittorio. La notifica a tutte le parti non è un cavillo burocratico, ma un presidio essenziale che assicura equilibrio e correttezza. Trascurare questo adempimento comporta non solo il rigetto immediato dell’istanza, ma anche una sanzione pecuniaria, rendendo vano lo sforzo difensivo e aggravando la posizione dell’imputato.

È obbligatorio notificare la richiesta di rimessione del procedimento a tutte le parti?
Sì, la notifica è una condizione indefettibile di ammissibilità. L’articolo 46 del codice di procedura penale stabilisce che la richiesta deve essere notificata a cura del richiedente a tutte le altre parti entro sette giorni, a pena di inammissibilità.

Chi sono le “altre parti” a cui deve essere notificata la richiesta?
Le “altre parti” includono sia il Pubblico Ministero sia la persona offesa dal reato. La Corte specifica che la persona offesa è considerata parte in senso sostanziale, con un interesse a opporsi, anche se non si è formalmente costituita parte civile nel processo.

Cosa succede se la richiesta di rimessione non viene notificata?
Se la richiesta non viene notificata, la Corte la dichiara inammissibile senza esaminarne il merito. Inoltre, il richiedente viene condannato al pagamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in mille euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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