LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rimessione del processo: quando è inammissibile?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4503/2024, ha dichiarato inammissibile una richiesta di rimessione del processo a causa di un vizio procedurale. L’istante aveva omesso di notificare la richiesta alle altre parti del procedimento, una formalità prescritta a pena di inammissibilità dall’art. 46 del codice di procedura penale. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rimessione del processo: le conseguenze del vizio di notifica

L’istituto della rimessione del processo rappresenta uno strumento cruciale per garantire l’imparzialità e la serenità del giudizio penale. Tuttavia, la sua richiesta è subordinata al rispetto di rigide regole procedurali. Con la recente ordinanza n. 4503 del 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza di tali formalità, dichiarando inammissibile un’istanza proprio a causa di un vizio di notifica. Analizziamo insieme la vicenda e le sue implicazioni.

I Fatti del Caso: una richiesta di trasferimento

Un imputato, coinvolto in un procedimento penale presso il Tribunale di una città marchigiana, ha presentato un’istanza alla Corte di Cassazione chiedendo la rimessione del processo. L’obiettivo era ottenere il trasferimento del giudizio ad un’altra sede giudiziaria, presumibilmente perché riteneva che sussistessero delle condizioni ambientali tali da compromettere la regolarità e l’imparzialità del dibattimento.

La richiesta, tuttavia, presentava un difetto fondamentale che ne ha determinato l’immediato arresto.

La Notifica Mancata e la Rimessione del Processo

Il Codice di Procedura Penale, all’articolo 46, stabilisce in modo chiaro le modalità con cui deve essere presentata l’istanza di rimessione. Il primo comma impone al richiedente l’onere di notificare la richiesta alle altre parti del procedimento. Questo passaggio è essenziale per garantire il diritto di difesa e il contraddittorio, permettendo a tutte le parti coinvolte di essere a conoscenza dell’istanza e di presentare le proprie osservazioni.

Nel caso di specie, l’imputato non ha provveduto a effettuare questa notifica. La Corte, una volta ricevuta l’istanza, ha rilevato d’ufficio questa grave omissione procedurale, che si è rivelata fatale per l’esito della richiesta.

La Sanzione dell’Inammissibilità

La legge non lascia spazio a interpretazioni: il quarto comma dello stesso articolo 46 c.p.p. prevede esplicitamente che “l’inosservanza delle forme e dei termini è causa di inammissibilità della richiesta”. L’inammissibilità è una sanzione processuale che impedisce al giudice di esaminare il merito della questione. In pratica, la richiesta viene respinta in via preliminare, senza che la Corte possa valutare se le ragioni per il trasferimento del processo fossero o meno fondate.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione, nella sua sintetica ma ineccepibile ordinanza, ha fondato la propria decisione su due semplici e chiari passaggi logici.

In primo luogo, ha Ritenuto che l’istanza non fosse stata notificata alle altre parti, violando così il comma 1 dell’art. 46 c.p.p.

In secondo luogo, ha Considerato che, ai sensi del comma 4 del medesimo articolo, tale omissione costituisce una causa tassativa di inammissibilità.

Sulla base di queste premesse, la conclusione è stata inevitabile. La Corte ha Rilevato di dover dichiarare l’inammissibilità dell’istanza e, come conseguenza, ha condannato il ricorrente al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorsi inammissibili.

Le Conclusioni: Il Rigore Formale nella Procedura Penale

Questa decisione, sebbene riguardi un aspetto puramente procedurale, offre un insegnamento fondamentale: nel processo penale, la forma è sostanza. Il rispetto delle regole procedurali non è un mero formalismo, ma una garanzia fondamentale per la tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte e per il corretto svolgimento del giudizio. L’omissione di un adempimento apparentemente semplice come la notifica dell’istanza di rimessione del processo ha comportato non solo il rigetto della richiesta, ma anche rilevanti conseguenze economiche per l’imputato. Ciò sottolinea l’importanza di affidarsi a una difesa tecnica competente che possa gestire con perizia ogni fase del procedimento, evitando errori che possono compromettere irrimediabilmente l’esito di un’azione legale.

Perché la richiesta di rimessione del processo è stata dichiarata inammissibile?
Risposta: È stata dichiarata inammissibile perché l’istante non l’aveva notificata alle altre parti del procedimento, violando un requisito formale obbligatorio previsto dall’articolo 46 del codice di procedura penale.

Qual è l’obbligo principale per chi presenta un’istanza di rimessione del processo?
Risposta: Sulla base dell’ordinanza, l’obbligo principale, la cui violazione comporta l’inammissibilità, è quello di notificare l’istanza a tutte le altre parti private e al pubblico ministero.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Risposta: Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati