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Rimessione del processo: chi può chiederla? No alla vittima

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6221/2024, ha dichiarato inammissibile la richiesta di rimessione del processo presentata dalla persona offesa dal reato. La decisione si fonda sul principio del carattere eccezionale dell’istituto e sull’elenco tassativo dei soggetti legittimati a richiederla, previsto dall’art. 45 c.p.p., che non include la vittima. Di conseguenza, il richiedente è stato condannato al pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rimessione del Processo: La Cassazione Ribadisce i Limiti Soggettivi

L’istituto della rimessione del processo rappresenta uno strumento eccezionale nel nostro ordinamento, volto a garantire che il giudizio si svolga in un clima sereno e imparziale. Tuttavia, proprio per la sua natura straordinaria, la legge ne circoscrive l’applicazione a casi specifici e, soprattutto, ne limita la richiesta a determinati soggetti. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha riaffermato con chiarezza un principio fondamentale: la persona offesa dal reato non ha il diritto di chiedere il trasferimento del procedimento.

Il Caso: La Richiesta della Persona Offesa

La vicenda trae origine dalla richiesta di rimessione avanzata dalla persona offesa in un procedimento penale. L’istante, ritenendo sussistenti le condizioni per uno spostamento della competenza territoriale, aveva adito la Suprema Corte per ottenere il trasferimento del processo ad altra sede. La richiesta, trasmessa dal Tribunale competente, è stata sottoposta al vaglio della Corte di Cassazione per la valutazione della sua ammissibilità.

La Questione Giuridica sulla Rimessione del Processo

Il cuore della questione risiede nell’interpretazione dell’articolo 45 del codice di procedura penale. Questa norma elenca tassativamente i soggetti che possono presentare la richiesta di rimessione. Essi sono:

* Il procuratore generale presso la corte d’appello;
* Il Pubblico Ministero presso il giudice che procede;
* L’imputato.

L’elenco è considerato chiuso (numerus clausus), il che significa che non è possibile estenderlo in via interpretativa ad altri soggetti processuali, neanche a coloro che, come la persona offesa, hanno un interesse diretto nell’esito del giudizio.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione, nel dichiarare inammissibile la richiesta, ha fondato la sua decisione su un ragionamento lineare e rigoroso. I giudici hanno sottolineato il carattere eccezionale dell’istituto della rimessione. Proprio perché costituisce una deroga al principio costituzionale del giudice naturale precostituito per legge, le norme che lo regolano devono essere interpretate in modo restrittivo.

Di conseguenza, non è consentito ammettere alla richiesta soggetti diversi da quelli esplicitamente e tassativamente indicati dal legislatore nell’art. 45 c.p.p. La persona offesa, pur essendo una parte fondamentale del processo penale, non rientra in questa categoria. La sua esclusione non è una dimenticanza, ma una scelta precisa del legislatore, volta a bilanciare le garanzie processuali e a circoscrivere l’uso di uno strumento così incisivo. Pertanto, la richiesta proveniente da un “soggetto non legittimato” non può superare il vaglio preliminare di ammissibilità.

Le Conclusioni

L’ordinanza ribadisce un principio consolidato e di fondamentale importanza pratica. La rimessione del processo non è un’istanza a disposizione di tutte le parti processuali. La persona offesa dal reato non può chiederne l’applicazione. Qualsiasi richiesta proveniente da quest’ultima sarà inevitabilmente dichiarata inammissibile, con la conseguente condanna del proponente al pagamento delle spese processuali. Questa decisione serve da monito, chiarendo in modo inequivocabile i confini procedurali e i ruoli dei diversi soggetti all’interno del processo penale, rafforzando la certezza del diritto.

Chi può richiedere la rimessione del processo penale?
Secondo l’art. 45 del codice di procedura penale, la richiesta può essere presentata esclusivamente dal procuratore generale presso la corte d’appello, dal Pubblico Ministero presso il giudice procedente e dall’imputato.

La persona offesa dal reato può chiedere la rimessione del processo?
No. L’ordinanza in esame conferma che la persona offesa non è inclusa nell’elenco tassativo dei soggetti legittimati dalla legge, pertanto una sua richiesta è inammissibile.

Quali sono le conseguenze di una richiesta di rimessione presentata da un soggetto non legittimato?
La richiesta viene dichiarata inammissibile dal giudice. Inoltre, il soggetto che ha presentato l’istanza (l’istante) viene condannato al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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