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Rimedio sequestro preventivo: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione risolve un conflitto di competenza tra il Giudice per le indagini preliminari e il Tribunale del riesame. Il caso riguardava il corretto rimedio sequestro preventivo da esperire contro un’ordinanza di revoca di un sequestro eseguito su un conto corrente di un terzo. La Corte ha stabilito che, fino a quando non interviene una confisca irrevocabile, l’unico strumento processuale è l’appello al Tribunale del riesame, e non l’incidente di esecuzione, affermandone la competenza.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rimedio Sequestro Preventivo: La Cassazione Fa Chiarezza sul Giudice Competente

Individuare il corretto rimedio per un sequestro preventivo è un passaggio cruciale per la tutela dei diritti nel processo penale. Quando un bene viene vincolato, specialmente se appartiene a un soggetto terzo estraneo al reato, sapere a quale giudice rivolgersi e con quale strumento è fondamentale per evitare impasse procedurali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 23563 del 2024, ha fornito un chiarimento decisivo su questo punto, risolvendo un conflitto di competenza tra il Giudice delle Indagini Preliminari (GIP) e il Tribunale del Riesame.

I Fatti del Caso: Un Conflitto tra Giudici

La vicenda trae origine da un’indagine per reati fiscali. Il Pubblico Ministero aveva ottenuto dal Tribunale del Riesame un decreto di sequestro preventivo per una somma ingente, quasi tre milioni di euro, a carico di una società e, in via subordinata, dell’indagato. Durante l’esecuzione, veniva sottoposto a vincolo un conto corrente intestato a una società terza, sulla quale l’indagato aveva una semplice delega a operare.

Il legale rappresentante della società terza si rivolgeva al GIP, che accoglieva la sua istanza e disponeva la revoca del sequestro e la restituzione del conto. Contro questa decisione, il Pubblico Ministero proponeva appello al Tribunale del Riesame. Quest’ultimo, però, riteneva che lo strumento corretto non fosse l’appello, ma l’incidente di esecuzione, e rinviava gli atti al GIP. Il GIP, a sua volta, non concordando con tale impostazione e temendo una paralisi del procedimento, sollevava un conflitto di competenza davanti alla Corte di Cassazione.

Il Dilemma Procedurale: Appello o Incidente di Esecuzione?

Il cuore della questione era stabilire quale fosse la via processuale corretta per contestare la decisione del GIP:

* La tesi del Tribunale del Riesame: sosteneva che i problemi sorti durante l’esecuzione del sequestro dovessero essere risolti tramite l’incidente di esecuzione (art. 667 c.p.p.), relegando l’appello ad altre questioni.
* La tesi del GIP: affermava che si stesse discutendo della legittimità stessa del sequestro su un bene di un terzo e che, pertanto, lo strumento adeguato fosse l’appello cautelare (art. 310 c.p.p.) davanti al Tribunale del Riesame.

Questa divergenza di vedute aveva creato una situazione di stallo, rendendo necessario l’intervento della Suprema Corte.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione sul Rimedio al Sequestro Preventivo

La Corte di Cassazione ha risolto il conflitto dichiarando la competenza del Tribunale del Riesame. La decisione si fonda su un principio consolidato, espresso in particolare dalle Sezioni Unite nella sentenza ‘Muscari’ del 2017. Il ragionamento della Corte è lineare: fino a quando non interviene una sentenza di confisca divenuta irrevocabile, l’unico titolo che giustifica l’indisponibilità del bene è il provvedimento di sequestro preventivo.

Questo significa che il procedimento cautelare rimane ‘vivo’ e autonomo per tutta la durata del processo di cognizione. Di conseguenza, ogni provvedimento che incide su tale vincolo, come un’ordinanza di revoca o di rigetto di revoca, deve essere contestato utilizzando gli strumenti previsti per il procedimento cautelare. Il rimedio specifico è, appunto, l’impugnazione davanti al Tribunale del Riesame.

La Corte ha specificato che l’incidente di esecuzione è un rimedio residuale, da utilizzare per questioni che sorgono dopo la formazione di un giudicato, mentre le vicende del sequestro preventivo, per loro natura provvisoria, devono trovare soluzione all’interno del loro ‘microsistema’ processuale, che ha nel Tribunale del Riesame il suo giudice naturale d’appello.

Conclusioni: L’Importanza della Decisione

La sentenza chiarisce in modo definitivo che il corretto rimedio contro un sequestro preventivo e le relative decisioni interlocutorie (come la revoca) è l’appello al Tribunale del Riesame. Questa pronuncia è di fondamentale importanza pratica perché:

1. Garantisce certezza giuridica: tutte le parti processuali, inclusi i terzi interessati, sanno con precisione a quale giudice rivolgersi.
2. Evita la paralisi processuale: previene conflitti come quello verificatosi nel caso di specie, che possono ritardare la definizione dei procedimenti.
3. Assicura una tutela specializzata: affida la revisione delle decisioni sul sequestro a un organo, il Tribunale del Riesame, specificamente competente in materia di misure cautelari.

In definitiva, la Cassazione riafferma la centralità del sistema delle impugnazioni cautelari come sede propria per la gestione delle controversie relative al sequestro, fino alla conclusione del processo principale.

Qual è il rimedio corretto per contestare un provvedimento che revoca un sequestro preventivo eseguito su beni di un terzo?
La sentenza stabilisce che il rimedio corretto è l’impugnazione (appello) davanti al Tribunale del riesame, ai sensi dell’art. 310 del codice di procedura penale, e non l’opposizione tramite incidente di esecuzione.

Perché la Cassazione ha ritenuto competente il Tribunale del riesame e non il Giudice dell’esecuzione?
La Corte ha chiarito che fino a quando non interviene una sentenza di confisca irrevocabile, l’unico titolo giuridico che legittima il vincolo sul bene è il sequestro preventivo. Pertanto, ogni controversia relativa a tale misura cautelare deve essere risolta all’interno del procedimento cautelare stesso, la cui sede di appello è il Tribunale del riesame.

Questa decisione si applica solo al terzo proprietario del bene sequestrato?
No. Sebbene il caso specifico riguardasse un terzo, il principio affermato dalla Corte ha portata generale. Il rimedio dell’appello al Tribunale del riesame è esperibile da tutte le parti del procedimento (incluso l’indagato e il pubblico ministero) per contestare i provvedimenti che modificano, confermano o revocano il vincolo cautelare reale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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