Rigetto Istanza Perizia: Quando il Giudice Può Rifiutare e Perché
Nel processo penale, la richiesta di una perizia rappresenta uno strumento fondamentale per la difesa. Tuttavia, non sempre il giudice è tenuto ad accoglierla. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti del sindacato sul rigetto di un’istanza perizia in grado di appello, sottolineando la discrezionalità del giudice di merito quando la sua decisione è adeguatamente motivata.
Il Caso: La Richiesta di Perizia in Appello
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. La difesa, nel corso del giudizio di secondo grado, aveva richiesto l’espletamento di una perizia, ritenendola necessaria per la decisione. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva respinto tale richiesta, procedendo a decidere sulla base degli atti già presenti nel fascicolo processuale.
L’imputato ha quindi proposto ricorso per Cassazione, lamentando proprio il mancato accoglimento della sua richiesta istruttoria. A suo avviso, tale diniego avrebbe compromesso il suo diritto di difesa e viziato la correttezza della decisione finale.
La Decisione della Cassazione sul Rigetto Istanza Perizia
La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici di legittimità hanno ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza: la valutazione sulla necessità o meno di disporre una perizia rientra nel potere discrezionale del giudice di merito.
La Natura del Giudizio sulla Perizia
Il provvedimento chiarisce che il giudice può disporre una perizia solo se ritiene di non essere in grado di decidere sulla base degli elementi già acquisiti. Si tratta, quindi, di una valutazione che attiene al merito della controversia e alla completezza del quadro probatorio. Il rigetto di tale istanza, se supportato da una motivazione logica e congruente, non è soggetto a censure in sede di legittimità. La Corte di Cassazione, infatti, non può entrare nel merito dei fatti, ma solo verificare la corretta applicazione della legge.
Le Motivazioni della Suprema Corte
La Corte ha motivato la sua decisione richiamando un precedente specifico (Sez.1 n.11168 del 18/2/2019), secondo cui il rigetto della richiesta di perizia è incensurabile in Cassazione quando la motivazione del giudice di merito è esente da vizi logici. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva evidentemente fornito una giustificazione adeguata per la sua decisione di non procedere con l’accertamento tecnico, ritenendo sufficienti gli atti a sua disposizione.
La Conseguenza dell’Inammissibilità
Poiché il motivo del ricorso si basava su una censura di merito non ammissibile in sede di legittimità, l’intero ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un ricorso privo dei presupposti di legge.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche dell’Ordinanza
Questa ordinanza conferma che la strategia difensiva non può basarsi sulla certezza che una richiesta di perizia venga automaticamente accolta. È fondamentale che la richiesta sia non solo pertinente, ma anche indispensabile per la decisione, e che la difesa sia in grado di dimostrare l’assoluta necessità di tale approfondimento tecnico. Per il giudice di merito, d’altra parte, emerge l’obbligo di motivare in modo logico e completo l’eventuale diniego, per evitare che la sua decisione possa essere considerata arbitraria, sebbene non direttamente sindacabile in Cassazione sul punto della necessità dell’indagine.
In appello, il giudice è sempre obbligato ad ammettere una perizia richiesta dall’imputato?
No, il giudice può disporre una perizia solo se ritiene di non essere in grado di decidere sulla base degli atti già disponibili. La decisione di ammetterla o meno rientra nel suo potere discrezionale.
Perché il rigetto di una richiesta di perizia non può essere contestato in Cassazione?
Il rigetto non può essere contestato in Cassazione perché la valutazione sulla necessità di una perizia è considerata un giudizio di fatto, non di diritto. La Corte di Cassazione può controllare solo la corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità) e non riesaminare i fatti, a condizione che la decisione del giudice di merito sia motivata in modo logico e congruente.
Quali sono state le conseguenze per il ricorrente il cui ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 46496 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 46496 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 15/11/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a TORRE DEL GRECO il 17/04/1996
avverso la sentenza del 03/06/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
letto il ricorso proposto nell’interesse di COGNOME avverso la sentenza in epigrafe indicata;
ritenuto che il ricorso è inammissibile, posto che l’espletamento in appello di una perizia può essere disposta solo se il giudice ritiene di non essere i grado di decidere allo stato degli atti, ed il rigetto della relativa richiest logicamente e congruamente motivato (si veda pg.4), è incensurabile in sede di legittimità, trattandosi di un giudizio di fatto (Sez.1 n.11168 18/2/2019, Rv. 274996);
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna dei ricorrentP al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 15 novembre 2024
Il Consigliere es COGNOME
sore GLYPH
La Presidente