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Riesame Sequestro Preventivo: Quando è Ammissibile?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro un’ordinanza del Tribunale che aveva negato il riesame di un sequestro preventivo non ancora eseguito. La sentenza stabilisce che l’interesse a impugnare sorge solo con l’effettiva esecuzione del provvedimento, ovvero quando si verifica una concreta lesione del patrimonio. La mera emissione del decreto di sequestro, senza la sua materiale apprensione, non è sufficiente a legittimare la richiesta di riesame sequestro preventivo.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Riesame Sequestro Preventivo: L’Impugnazione è Valida Solo Dopo l’Esecuzione

L’impugnazione di una misura cautelare reale è un momento cruciale nella strategia difensiva. Tuttavia, una recente sentenza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: la richiesta di riesame del sequestro preventivo è ammissibile solo se il provvedimento è stato effettivamente eseguito. Questa pronuncia chiarisce che l’interesse a ricorrere non sorge con la mera emissione del decreto, ma solo con la sua concreta attuazione, che produce un danno tangibile al patrimonio dell’indagato.

I Fatti del Caso: Un Sequestro Contesato Prima del Tempo

Il caso trae origine da un’indagine per il reato di cui all’art. 640 bis del codice penale. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di un tribunale di merito emetteva un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, avente ad oggetto conti correnti, libretti postali e immobili di proprietà dell’indagata, fino alla concorrenza di 13.225,00 euro.

L’indagata proponeva immediatamente richiesta di riesame avverso tale decreto. Tuttavia, il Tribunale del Riesame dichiarava la richiesta inammissibile. La motivazione era netta: al momento della proposizione del ricorso, il sequestro non era stato ancora eseguito. Di conseguenza, secondo il Tribunale, l’indagata non aveva un interesse concreto e attuale all’impugnazione. Contro questa decisione, l’indagata proponeva ricorso per Cassazione.

La Decisione della Corte: Niente Impugnazione Senza Esecuzione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la linea del Tribunale di merito. Gli Ermellini hanno ribadito che, secondo l’orientamento giurisprudenziale prevalente, la richiesta di riesame di un provvedimento di sequestro presuppone l’avvenuta esecuzione dello stesso. Senza un’effettiva apprensione dei beni o un blocco dei conti, manca la “menomazione della situazione giuridica soggettiva sulla cosa”, che è il fondamento dell’interesse ad agire.

Le Motivazioni: L’Interesse Concreto nel riesame sequestro preventivo

La Corte fonda la sua decisione su una rigorosa interpretazione delle norme processuali, in particolare dell’art. 324 del codice di procedura penale. Tale articolo stabilisce che il termine per proporre riesame decorre “dalla data di esecuzione del provvedimento” o dalla diversa data in cui l’interessato ha avuto conoscenza dell'”avvenuto sequestro”.

Il legislatore, secondo la Corte, ha voluto legare la possibilità di reazione processuale a un evento concreto e non a una conoscenza puramente formale del provvedimento. Le Sezioni Unite, con la sentenza “Marseglia”, avevano già chiarito che il termine per impugnare decorre dal momento dell’esecuzione.

L’interesse ad impugnare, per essere considerato valido, deve essere concreto ed attuale. Esso non può consistere nel mero desiderio di ottenere una pronuncia di illegittimità di un atto che non ha ancora inciso sulla sfera patrimoniale. L’obiettivo del riesame è rimuovere il vincolo reale e ottenere la restituzione della cosa sequestrata. Se la cosa non è ancora stata sequestrata, questo obiettivo non è perseguibile.

La ricorrente, nel caso di specie, si era limitata ad affermazioni generiche circa un presunto “blocco” del conto corrente, senza però fornire alcuna prova documentale a sostegno. La Corte ha sottolineato che, per superare l’eccezione di inammissibilità, sarebbe stato necessario allegare dati documentali che attestassero l’intervenuta esecuzione del decreto in data antecedente alla proposizione dell’istanza di riesame.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

La sentenza consolida un principio di fondamentale importanza pratica. La difesa di un soggetto colpito da un decreto di sequestro preventivo non può agire d’anticipo. È inutile e processualmente errato presentare una richiesta di riesame prima che la Guardia di Finanza o la Polizia Giudiziaria abbiano materialmente eseguito il sequestro, notificando il verbale di esecuzione o bloccando i conti correnti. L’azione prematura verrà inevitabilmente sanzionata con una declaratoria di inammissibilità per carenza di interesse. La strategia difensiva deve quindi attendere la concreta lesione del patrimonio per poter validamente attivare gli strumenti di tutela previsti dall’ordinamento.

Quando sorge l’interesse a impugnare un decreto di sequestro preventivo?
L’interesse concreto e attuale a impugnare un decreto di sequestro preventivo sorge solo al momento della sua esecuzione, ovvero quando si verifica una reale e tangibile “menomazione di una qualunque situazione giuridica soggettiva sulla cosa”.

È possibile richiedere il riesame di un sequestro preventivo che non è stato ancora eseguito?
No. Secondo l’orientamento giurisprudenziale confermato da questa sentenza, la richiesta di riesame è inammissibile se il sequestro non è stato ancora eseguito, poiché manca l’interesse concreto ed attuale a proporre l’impugnazione.

Cosa deve dimostrare l’indagato per poter impugnare un sequestro prima della notifica formale dell’esecuzione?
L’indagato deve allegare e documentare dati concreti che attestino l’avvenuta esecuzione del sequestro, come ad esempio un “blocco atipico” dei conti correnti, dimostrando che la menomazione del suo patrimonio si è già verificata prima della proposizione del riesame. Le semplici affermazioni non sono sufficienti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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