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Ricusazione giudice: termini e modalità procedurali

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di alcuni imputati avverso il rigetto di un’istanza di ricusazione del giudice. La sentenza ribadisce che la dichiarazione di ricusazione giudice deve essere formalizzata a verbale prima della fine dell’udienza in cui emerge la causa di incompatibilità. Non è sufficiente manifestare la mera intenzione di ricusare o richiedere una procura speciale, ma è necessaria una dichiarazione esplicita, con riserva di presentare i motivi entro i tre giorni successivi.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricusazione Giudice: La Cassazione Sancisce l’Obbligo di Dichiarazione in Udienza

La procedura di ricusazione giudice è uno strumento fondamentale a garanzia dell’imparzialità della giurisdizione. Tuttavia, il suo esercizio è subordinato a rigidi requisiti procedurali e temporali. Con la sentenza n. 19165 del 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: la dichiarazione di ricusazione deve essere formalizzata prima della chiusura del verbale dell’udienza in cui la causa di incompatibilità è emersa. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le motivazioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso: Una Richiesta di Ricusazione Giudice Tardiva

Il caso trae origine da un ricorso presentato da diversi imputati avverso un’ordinanza della Corte d’Appello che aveva respinto la loro richiesta di ricusazione del giudice dell’udienza preliminare. La difesa sosteneva che il giudice fosse incompatibile, avendo già celebrato l’udienza preliminare ed emesso un decreto di rinvio a giudizio per gli stessi imputati in relazione a reati connessi.

Durante l’udienza, la difesa aveva invitato il giudice ad astenersi e, di fronte al suo diniego implicito, aveva comunicato l’intenzione di procedere con la ricusazione, chiedendo il rilascio di procure speciali da parte degli assistiti. Uno degli imputati aveva anche dichiarato personalmente di voler ricusare il giudice. Tuttavia, la difesa non aveva formulato una esplicita dichiarazione di ricusazione da mettere a verbale, ma aveva inoltrato l’istanza formale solo successivamente, tramite posta elettronica certificata (PEC).

L’Iter Giudiziario Precedente

La Corte d’Appello aveva respinto l’istanza, ritenendola non ritualmente presentata. Contro questa decisione, gli imputati hanno proposto ricorso per Cassazione, lamentando un’errata interpretazione delle norme procedurali. Sostenevano di aver manifestato chiaramente la volontà di ricusare e che l’impossibilità di formalizzare l’atto durante l’udienza era dovuta alla mancanza di mezzi tecnici.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile

La Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la correttezza della decisione della Corte territoriale. La Suprema Corte ha richiamato la sua consolidata giurisprudenza, sottolineando che la procedura per la ricusazione giudice non ammette deroghe o equipollenti.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della motivazione risiede nell’interpretazione dell’articolo 38 del codice di procedura penale. La Corte ha chiarito che la parte che intende ricusare un giudice ha l’onere di formulare una dichiarazione esplicita e formale prima della conclusione dell’udienza. Non è sufficiente:

1. Invitare il giudice all’astensione: Il termine per la ricusazione decorre autonomamente e non è sospeso in attesa della decisione del giudice sull’invito ad astenersi.
2. Manifestare l’intenzione di ricusare: La semplice comunicazione della volontà di procedere o la richiesta di una procura speciale non equivale alla dichiarazione formale richiesta dalla legge.
3. Affidarsi a dichiarazioni generiche: Anche la dichiarazione personale di un imputato, se non circostanziata e precisa, è stata ritenuta inefficace.

La procedura corretta, come indicato dalle Sezioni Unite, prevede che la parte dichiari a verbale la ricusazione, con espressa riserva di depositare i motivi e la documentazione necessaria entro il termine perentorio di tre giorni successivi. Questo permette di non interrompere l’udienza e, al contempo, di salvaguardare il diritto della parte.

Nel caso specifico, i difensori si sono limitati a manifestare un’intenzione, depositando l’atto formale solo in un secondo momento in cancelleria, senza alcuna anticipazione formale verbalizzata durante l’udienza. Questo vizio procedurale ha reso la richiesta irricevibile e, di conseguenza, il ricorso in Cassazione inammissibile.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

La sentenza in esame rappresenta un importante monito per gli operatori del diritto. L’istituto della ricusazione, posto a presidio del giusto processo, deve essere attivato nel rigoroso rispetto delle forme e dei tempi previsti dal codice. La difesa, qualora ravvisi una causa di incompatibilità del giudice, deve agire con prontezza e precisione, assicurandosi che la dichiarazione di ricusazione venga inserita nel verbale d’udienza prima della sua chiusura. Qualsiasi approccio meno formale, come una semplice comunicazione di intenti, espone la richiesta a un inevitabile rigetto per motivi procedurali, con la conseguente condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

È sufficiente comunicare al giudice la sola intenzione di ricusarlo per rispettare i termini di legge?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che non è sufficiente comunicare la mera intenzione. È necessaria una dichiarazione di ricusazione esplicita e formale, da inserire nel verbale dell’udienza prima della sua chiusura.

Cosa deve fare un avvocato in udienza se scopre una causa di ricusazione del giudice?
L’avvocato deve formulare una dichiarazione esplicita di ricusazione chiedendo che venga messa a verbale. Può contestualmente fare riserva di depositare i motivi dettagliati e i documenti a supporto entro i tre giorni successivi, come previsto dall’art. 38, comma 2, del codice di procedura penale.

Si può attendere l’esito di una richiesta di astensione prima di presentare la dichiarazione di ricusazione?
No. La giurisprudenza consolidata stabilisce che il termine per presentare la dichiarazione di ricusazione decorre autonomamente e non è collegato né sospeso dall’esito di un’eventuale richiesta di astensione rivolta al giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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