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Ricusazione giudice: termini e astensione. Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19945/2024, dichiara inammissibile un ricorso per la ricusazione del giudice in udienza preliminare. La richiesta è stata presentata tardivamente, poiché il termine decorre autonomamente e non è sospeso in attesa della decisione su una precedente istanza di astensione, ribadendo la perentorietà dei termini processuali.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricusazione Giudice: Non si Aspetta l’Esito dell’Astensione

La ricusazione del giudice è uno strumento fondamentale a garanzia dell’imparzialità della giustizia, ma il suo esercizio è vincolato a termini procedurali molto rigidi. Con la recente sentenza n. 19945/2024, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: la parte che intende ricusare un giudice non può attendere l’esito di una precedente richiesta di astensione. Approfondiamo questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Nel corso di un’udienza preliminare, la difesa di tre imputati presentava una richiesta di ricusazione giudice, sostenendo la sua presunta parzialità. La Corte d’Appello competente dichiarava l’istanza inammissibile perché presentata fuori tempo massimo.
La difesa, non arrendendosi, proponeva ricorso in Cassazione, sostenendo che il termine per la ricusazione dovesse decorrere non dalla data dell’udienza in cui il motivo era sorto, ma dal momento in cui il giudice aveva sciolto la riserva su una precedente sollecitazione all’astensione. In sostanza, la difesa riteneva di poter ‘mettere in pausa’ il termine per la ricusazione in attesa che il giudice decidesse se astenersi volontariamente.

La Decisione della Cassazione: I Termini per la Ricusazione del Giudice

La Corte di Cassazione ha respinto categoricamente la tesi difensiva, dichiarando il ricorso inammissibile. Gli Ermellini hanno confermato la consolidata giurisprudenza secondo cui il termine per presentare la dichiarazione di ricusazione decorre in modo del tutto autonomo e non è collegato, né tantomeno sospeso, dall’esito di un’eventuale richiesta di astensione.

L’istanza di ricusazione, depositata in cancelleria il 2 ottobre 2023, è stata giudicata tardiva rispetto all’udienza del 18 settembre 2023, momento in cui la parte avrebbe dovuto manifestare la propria volontà di ricusare il magistrato.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sulla necessità di garantire la certezza e la celerità del processo penale. Consentire a una parte di attendere la decisione sull’astensione prima di procedere con la ricusazione creerebbe una grave incertezza e consentirebbe manovre dilatorie. La legge, in particolare l’art. 38 del codice di procedura penale, stabilisce termini perentori che non ammettono deroghe.

La Corte ha richiamato un importante precedente delle Sezioni Unite (sentenza n. 36847/2014, ‘Della Gatta’), che ha chiarito le modalità operative: la parte ha l’onere di formulare la dichiarazione di ricusazione prima della fine dell’udienza. Successivamente, ha tre giorni di tempo per formalizzare l’istanza depositando l’atto e i relativi documenti in cancelleria. Attendere oltre, come avvenuto nel caso di specie, comporta la decadenza dal diritto e la conseguente inammissibilità della richiesta.

Le Conclusioni

Questa sentenza rafforza un principio fondamentale della procedura penale: gli istituti di garanzia, come la ricusazione del giudice, devono essere esercitati nel rigoroso rispetto dei termini stabiliti dalla legge. La richiesta di astensione e la dichiarazione di ricusazione sono due percorsi distinti e non sovrapponibili. La parte che dubita dell’imparzialità di un giudice deve agire tempestivamente, senza attendere iniziative altrui. La conseguenza della tardività è la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto per i ricorrenti in questo caso, condannati al versamento di 3.000 euro ciascuno.

È possibile presentare una dichiarazione di ricusazione del giudice dopo aver atteso l’esito di una richiesta di astensione?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che il termine per la dichiarazione di ricusazione decorre autonomamente e non è sospeso in attesa della decisione del giudice su un’eventuale richiesta di astensione.

Qual è il termine corretto per presentare una dichiarazione di ricusazione?
La parte ha l’onere di formulare la dichiarazione di ricusazione prima che termini l’udienza. Successivamente, ha tre giorni di tempo per formalizzare l’istanza depositandola, con i relativi documenti, presso la cancelleria competente.

Cosa accade se la richiesta di ricusazione viene presentata in ritardo?
Se la richiesta viene presentata oltre i termini previsti dalla legge, viene dichiarata inammissibile. Ciò significa che la Corte non esaminerà il merito della richiesta e l’atto non produrrà alcun effetto. Inoltre, la parte ricorrente può essere condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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