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Ricusazione giudice: quando è tardiva e infondata?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 43390/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso contro la decisione di rigetto di un’istanza di ricusazione giudice. La Corte ha confermato che la richiesta era stata presentata tardivamente, ovvero non prima della fine dell’udienza in cui si sarebbe manifestata la presunta parzialità, e comunque basata su motivi infondati, quali provvedimenti istruttori e frasi non indicative di un’anticipazione del giudizio finale.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricusazione Giudice: Termini Stretti e Motivi Validi

L’imparzialità del giudice è un pilastro fondamentale di ogni stato di diritto. Ma cosa succede quando una delle parti del processo percepisce una mancanza di terzietà? La legge prevede lo strumento della ricusazione giudice, ma il suo utilizzo è soggetto a regole procedurali molto rigide. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 43390/2024) ci offre un’occasione preziosa per approfondire i limiti e le condizioni di questo istituto, chiarendo quando una richiesta può essere considerata tardiva e infondata.

I Fatti del Caso

Nel corso di un procedimento penale, la parte civile, ovvero la persona offesa dal reato, presentava un’istanza per la ricusazione del giudice del dibattimento. Secondo la parte, il giudice avrebbe manifestato la sua parzialità in due modi:
1. Provvedimenti Istruttori: Durante due udienze, il giudice non aveva ammesso della documentazione e l’ascolto di alcuni testimoni ritenuti cruciali dalla parte civile.
2. Anticipazione del Giudizio: Al termine di un’udienza, il giudice si sarebbe rivolto all’avvocato di uno degli imputati dicendogli che “avrebbe anche potuto non presenziare”. Questa frase veniva interpretata dalla parte civile come un’anticipazione di un esito favorevole per l’imputato.

La richiesta di ricusazione veniva però presentata solo diverse settimane dopo l’udienza in cui sarebbe stata pronunciata la frase incriminata.

La Decisione sulla Ricusazione Giudice

Sia la Corte d’Appello che, successivamente, la Corte di Cassazione hanno dichiarato l’istanza di ricusazione inammissibile per due motivi principali: l’intempestività e la manifesta infondatezza.

Il Profilo della Tempestività

Il primo ostacolo, insuperabile, è stato di natura procedurale. L’articolo 38 del codice di procedura penale stabilisce termini molto precisi. In particolare, se la causa di ricusazione sorge durante un’udienza, la parte ha l’onere di proporre la dichiarazione prima del termine dell’udienza stessa. Nel caso specifico, la parte civile e il suo difensore erano presenti quando il giudice avrebbe pronunciato la frase ritenuta pregiudizievole, ma non hanno sollevato immediatamente la questione. La presentazione dell’istanza settimane dopo è stata quindi giudicata tardiva.

La Corte ha specificato che per “termine dell’udienza” si intende la fine della singola giornata di lavoro in aula, e non la conclusione dell’intero dibattimento. La giustificazione di aver atteso le trascrizioni dei verbali è stata considerata irrilevante.

Il Profilo della Fondatezza

Anche se la richiesta fosse stata tempestiva, sarebbe stata comunque respinta perché manifestamente infondata. I giudici hanno chiarito che le decisioni sulla gestione del processo, come l’ammissione o l’esclusione di prove, rientrano nei poteri del giudice e non costituiscono, di per sé, motivo di ricusazione. Per poter ricusare un giudice, è necessario dimostrare che egli abbia indebitamente manifestato il proprio convincimento sui fatti di causa, anticipando la decisione finale senza che vi fosse una necessità processuale.

I provvedimenti istruttori contestati non integravano questa fattispecie. Quanto alla frase pronunciata fuori verbale, la Corte l’ha ritenuta insufficiente a dimostrare una reale anticipazione del giudizio sul merito della colpevolezza o innocenza degli imputati.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha ribadito che le norme sulla ricusazione giudice sono di stretta interpretazione, poiché rappresentano un’eccezione al principio del giudice naturale e consentono alle parti di incidere sulla composizione dell’organo giudicante. Per questo motivo, i requisiti formali e sostanziali devono essere rispettati con il massimo rigore. La valutazione sulla tempestività è stata considerata corretta e assorbente: la parte, essendo presente al momento del fatto, avrebbe dovuto agire immediatamente.

Nel merito, la Cassazione ha ricordato il suo orientamento consolidato: si ha una causa di ricusazione solo quando il giudice anticipa la valutazione sulla res iudicanda (cioè sul merito della causa) in modo non giustificato dalle esigenze del procedimento. Le normali decisioni procedurali o frasi ambigue non sono sufficienti a scalfire la presunzione di imparzialità.

Le Conclusioni

Questa sentenza invia un messaggio chiaro: l’istituto della ricusazione non può essere utilizzato in modo strumentale per contestare decisioni del giudice non gradite. Le parti che intendono avvalersene devono agire con estrema prontezza, rispettando i termini perentori previsti dalla legge. Inoltre, devono fornire prove concrete di una parzialità che vada oltre la normale gestione del processo, dimostrando una reale e indebita anticipazione del convincimento del giudice sul merito della questione. In assenza di questi requisiti, l’istanza è destinata a essere dichiarata inammissibile.

Quando deve essere presentata un’istanza di ricusazione se la causa sorge durante un’udienza?
Secondo l’art. 38 del codice di procedura penale, la dichiarazione di ricusazione deve essere proposta prima del termine dell’udienza stessa in cui la causa è sorta o è divenuta nota.

Le decisioni di un giudice sull’ammissione delle prove possono essere motivo di ricusazione?
No, di regola i provvedimenti di natura istruttoria e di governo dell’udienza rientrano nei poteri del giudice e non costituiscono, da soli, una causa di ricusazione, a meno che non manifestino indebitamente un’anticipazione del giudizio sul merito della causa.

Cosa si intende per “indebita manifestazione del convincimento” ai fini della ricusazione?
Si intende un’anticipazione della valutazione sul merito della causa (es. sulla colpevolezza dell’imputato) che non sia imposta o giustificata dalle sequenze procedurali e che avvenga senza necessità e nesso funzionale con un provvedimento incidentale che il giudice deve adottare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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