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Ricusazione del giudice: i termini perentori da seguire

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un’istanza di ricusazione del giudice presentata dopo la decisione del collegio. Il ricorrente sosteneva di non essere stato informato del cambio del presidente del collegio, ma la Corte ha stabilito che la richiesta è tardiva. Secondo l’ordinanza, l’istanza deve essere presentata prima della conclusione del giudizio e la parte, tramite il suo difensore, aveva l’onere di verificare la composizione del collegio in udienza e formulare un’apposita riserva.

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Pubblicato il 7 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricusazione del Giudice: Quando è Troppo Tardi? L’Analisi della Cassazione

L’imparzialità del giudice è un pilastro fondamentale del giusto processo. Uno degli strumenti a tutela di questo principio è la ricusazione del giudice, che consente a una parte di chiederne la sostituzione in presenza di determinate cause di incompatibilità. Tuttavia, l’esercizio di questo diritto è soggetto a termini perentori molto stringenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti temporali invalicabili per presentare tale istanza, sottolineando come la tardività ne comporti l’inevitabile inammissibilità.

I Fatti del Caso

Un imputato presentava una dichiarazione di ricusazione nei confronti del presidente del collegio della Corte di Cassazione che aveva deciso sui suoi ricorsi. La ragione alla base della richiesta era che tale magistrato aveva già partecipato a un altro collegio che si era pronunciato su precedenti ricorsi dello stesso imputato, configurando così, a suo avviso, una causa di incompatibilità.

L’aspetto cruciale della vicenda risiedeva nel fatto che l’imputato sosteneva di non essere stato a conoscenza della composizione del collegio giudicante. Infatti, in una prima udienza, il presidente era un altro magistrato. Successivamente, la causa era stata rinviata per acquisizioni istruttorie e, nella nuova udienza, il collegio era presieduto dal giudice che si intendeva ricusare. L’imputato lamentava di non aver ricevuto alcuna comunicazione di questo cambio, trovandosi così impossibilitato a esercitare tempestivamente il suo diritto.

La Decisione della Corte di Cassazione e i Termini per la Ricusazione del Giudice

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’istanza di ricusazione inammissibile per tardività. La decisione si fonda su un principio cardine della procedura: la ricusazione ha una funzione preventiva, volta a impedire che un giudice, ritenuto non imparziale, compia un’attività giurisdizionale. Non può, invece, essere utilizzata per invalidare un atto che il giudice ha già compiuto.

La richiesta, essendo stata presentata dopo che il collegio aveva già deliberato e deciso sui ricorsi, era irrimediabilmente tardiva. La Corte ha chiarito che la presunta mancata conoscenza della composizione del collegio non costituisce una valida giustificazione.

Le Motivazioni: Tardività e Onere della Parte

L’ordinanza della Suprema Corte offre spunti fondamentali sull’applicazione delle norme procedurali in materia di ricusazione del giudice. Le motivazioni della decisione si concentrano su due aspetti principali.

Il Limite Temporale Assoluto: La Conclusione del Giudizio

Il primo punto, dirimente, è che esiste un limite massimo invalicabile per la presentazione dell’istanza: la conclusione del giudizio che si assume pregiudicato. Una volta che il giudice ha espletato la sua funzione e l’atto è stato deliberato, la causa di ricusazione non è più configurabile. Sarebbe privo di senso logico e giuridico ricusare un giudice per un’attività che ha già portato a termine. La norma, quindi, non ammette deroghe, nemmeno in caso di apprendimento tardivo (anche incolpevole) della causa di ricusazione. L’istanza deve essere proposta, al più tardi, prima che il giudice decida.

L’Onere di Vigilanza della Difesa in Udienza

Il secondo punto riguarda il ruolo e l’onere di diligenza del difensore. La Corte ha osservato che l’udienza si era svolta con il rito della camera di consiglio partecipata e che il difensore del ricorrente aveva ricevuto regolare avviso. Di conseguenza, il difensore era nella condizione di conoscere la composizione del collegio presente in udienza.

Secondo un principio consolidato, anche delle Sezioni Unite, qualora la causa di ricusazione sorga in udienza, la parte (o il suo procuratore) può usufruire del termine di tre giorni per depositare la dichiarazione, ma a una condizione precisa: deve formulare, prima della fine dell’udienza stessa, un’apposita riserva in tal senso. Non avendo il difensore formulato alcuna riserva durante l’udienza, il diritto di presentare l’istanza di ricusazione è decaduto.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce il rigore con cui la giurisprudenza interpreta i termini per la ricusazione del giudice. Le conclusioni che se ne traggono sono chiare: la tutela dell’imparzialità non può tradursi in uno strumento per ritardare o invalidare a posteriori l’attività giurisdizionale. La parte processuale, attraverso il suo difensore, ha un preciso onere di vigilanza durante l’udienza. È in quella sede che deve attivarsi per rilevare eventuali cause di incompatibilità e, se necessario, formalizzare una riserva per poter presentare l’istanza nei termini di legge. In assenza di tale diligenza, la richiesta presentata dopo la decisione del giudice sarà inesorabilmente dichiarata inammissibile.

È possibile presentare una dichiarazione di ricusazione del giudice dopo che questi ha già emesso una decisione?
No, l’istanza è inammissibile per tardività. La ricusazione è uno strumento finalizzato a prevenire un’attività da compiere e non ha senso rispetto a un atto già espletato. Il limite massimo per la sua presentazione è la conclusione del giudizio.

La mancata conoscenza dell’identità del giudice giustifica la presentazione tardiva di un’istanza di ricusazione?
No, la Corte ha stabilito che la mancata conoscenza, da parte dell’istante, della persona fisica del giudice è irrilevante. I termini per la presentazione della richiesta sono perentori e non possono essere superati.

Cosa avrebbe dovuto fare la parte in udienza per poter presentare la dichiarazione di ricusazione del giudice nei giorni successivi?
La parte, tramite il suo difensore presente in udienza, avrebbe dovuto formulare, prima della fine dell’udienza stessa, un’apposita riserva di presentare la dichiarazione di ricusazione. In assenza di tale riserva, il diritto di proporre l’istanza decade.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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