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Ricorso terzo interessato: tardivo e senza procura

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un terzo interessato in un procedimento di prevenzione. L’impugnazione è stata ritenuta tardiva, in quanto depositata oltre il termine di 15 giorni, e priva della necessaria procura speciale al difensore, requisito essenziale per chi agisce a tutela di interessi civilistici in tale contesto. Di conseguenza, la parte ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Terzo Interessato: Le Regole di Ammissibilità

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito i requisiti formali indispensabili per l’ammissibilità del ricorso terzo interessato in un procedimento di prevenzione. La decisione sottolinea come il rispetto dei termini per l’impugnazione e la presenza di una procura speciale al difensore non siano mere formalità, ma condizioni essenziali per accedere alla giustizia. In assenza di tali requisiti, il ricorso viene dichiarato inammissibile senza nemmeno entrare nel merito della questione.

I Fatti del Caso

Una persona, qualificata come ‘terza interessata’, proponeva un’istanza di revocazione nell’ambito di un procedimento di prevenzione a carico di un altro soggetto. La Corte di Appello competente dichiarava l’istanza inammissibile per assoluta mancanza di specificità nei motivi. Avverso tale decisione, la terza interessata presentava ricorso per cassazione, lamentando la propria estraneità ai fatti contestati e l’assenza di sperequazione reddituale.

I Requisiti del Ricorso Terzo Interessato: i Rilievi della Cassazione

La Suprema Corte ha esaminato l’atto di impugnazione e lo ha dichiarato inammissibile per due motivi procedurali, entrambi decisivi e ostativi a un esame del merito.

La Tardività del Ricorso

Il primo vizio riscontrato è stata la tardività. La legge, in particolare l’art. 585 del codice di procedura penale, stabilisce un termine di quindici giorni per proporre ricorso avverso la decisione di rigetto di una richiesta di revocazione. Nel caso di specie, a fronte di notifiche perfezionate entro il 19 dicembre, il ricorso era stato depositato solamente il 7 gennaio dell’anno successivo, ben oltre il termine perentorio previsto dalla legge. Questo ritardo ha reso, di per sé, l’impugnazione inammissibile.

L’Assenza di Procura Speciale

Il secondo, e altrettanto grave, difetto era la mancanza di una procura speciale. La Corte ha chiarito che il terzo interessato, portatore di interessi di natura prettamente civilistica all’interno di un procedimento penale di prevenzione, non può stare in giudizio personalmente. È necessaria l’assistenza di un difensore munito di una procura speciale alle liti, come previsto dall’art. 100 del codice di procedura civile. Questo documento conferisce specificamente all’avvocato il potere di rappresentare il cliente in quel determinato giudizio. La sua assenza costituisce un difetto di legittimazione che impedisce al giudice di considerare valide le istanze presentate.

La Decisione della Corte

In virtù di questi due vizi procedurali, la Corte di Cassazione ha definito il procedimento senza formalità, dichiarando il ricorso inammissibile. Di conseguenza, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a titolo di sanzione pecuniaria per la proposizione di un ricorso inammissibile.

Le Motivazioni della Decisione

La ratio della decisione risiede nel rigore formale che governa le impugnazioni. La Corte ha ribadito che i termini processuali sono perentori e il loro mancato rispetto comporta la decadenza dal diritto di impugnare. Allo stesso modo, la rappresentanza tecnica tramite un difensore munito di poteri specifici (procura speciale) è una garanzia fondamentale, soprattutto quando un soggetto con interessi civilistici si inserisce in un procedimento penale. L’assenza di questi requisiti non è sanabile e impedisce al giudice di valutare le ragioni di merito, poiché l’atto introduttivo del giudizio è viziato nella sua stessa origine.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un importante monito per chiunque intenda agire come terzo interessato in un procedimento di prevenzione. La tutela dei propri diritti passa inderogabilmente attraverso il rispetto scrupoloso delle norme procedurali. La tempestività nel deposito degli atti e la corretta formalizzazione del mandato al difensore non sono dettagli secondari, ma pilastri fondamentali su cui si basa l’ammissibilità di qualsiasi istanza giudiziaria. Ignorare queste regole significa esporsi a una declaratoria di inammissibilità certa, con conseguente condanna alle spese e impossibilità di vedere esaminate le proprie ragioni nel merito.

Qual è il termine per presentare ricorso per cassazione contro il rigetto di un’istanza di revocazione?
Secondo l’art. 585, comma 1, lett. a), del codice di procedura penale, il termine per proporre ricorso in questo caso è di quindici giorni.

Un terzo interessato in un procedimento di prevenzione può stare in giudizio personalmente?
No. Se è portatore di interessi meramente civilistici, non può agire personalmente ma deve essere rappresentato da un difensore munito di procura speciale alle liti, ai sensi dell’art. 100 del codice di procedura civile.

Cosa succede se un ricorso è presentato in ritardo e senza la necessaria procura speciale?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile per difetto di legittimazione. Di conseguenza, la parte ricorrente viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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