LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso tardivo: quando l’appello è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso in quanto presentato oltre i termini di legge. La sentenza di appello, depositata il 12/05/2022, prevedeva un termine di 45 giorni per l’impugnazione, scaduto il 09/07/2022. L’impugnazione, presentata il 13/07/2022, è risultata quindi un ricorso tardivo, comportando la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Tardivo: La Cassazione e le Conseguenze del Mancato Rispetto dei Termini

Nel mondo del diritto, il tempo è un fattore cruciale. I termini processuali non sono semplici indicazioni, ma veri e propri pilastri su cui si regge la certezza e la stabilità del sistema giudiziario. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci ricorda in modo inequivocabile le gravi conseguenze di un ricorso tardivo, ovvero presentato oltre la scadenza fissata dalla legge. Analizziamo questa ordinanza per comprendere l’importanza della tempestività e le implicazioni per chi non la rispetta.

I Fatti del Caso: Un Errore di Calcolo Fatale

La vicenda trae origine da una sentenza della Corte d’Appello pronunciata il 24 febbraio 2022. Per questa decisione, la Corte aveva stabilito un termine di 90 giorni per il deposito delle motivazioni. Tale deposito è avvenuto in data 12 maggio 2022.

Dal momento del deposito, la legge prevede un termine perentorio di 45 giorni per poter presentare ricorso. Facendo un semplice calcolo, questo termine scadeva il 9 luglio 2022. Tuttavia, l’atto di impugnazione è stato proposto solo il 13 luglio 2022, ovvero quattro giorni dopo la scadenza.

La Decisione della Corte: Inammissibilità per Ricorso Tardivo

La Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi sulla vicenda, ha agito con una procedura snella, definita de plano, data l’evidenza della questione. I giudici hanno dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito delle argomentazioni dell’appellante, ma si ferma a una verifica preliminare: il rispetto dei termini. Poiché il ricorso è stato presentato oltre la scadenza, è stato considerato un ricorso tardivo e, di conseguenza, irricevibile. La sanzione per questa negligenza è stata duplice: la condanna al pagamento delle spese processuali e il versamento di una somma di 3.000,00 euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Il Calcolo Rigoroso dei Termini Processuali

Le motivazioni della Corte sono lineari e si basano su un’applicazione matematica delle norme procedurali. Il punto di partenza (dies a quo) per il calcolo del termine di impugnazione è la data di deposito della sentenza impugnata, ovvero il 12 maggio 2022. Da quel giorno, il ricorrente aveva 45 giorni per presentare il proprio ricorso. La Corte ha semplicemente verificato che la data di scadenza (9 luglio 2022) non era stata rispettata, essendo il ricorso stato presentato solo il 13 luglio 2022. Questa tardività ha reso l’impugnazione processualmente inaccettabile, precludendo ogni possibilità di esame nel merito.

Le Conclusioni: L’Importanza della Tempestività nel Processo Penale

Questo caso sottolinea un principio fondamentale del diritto processuale: i termini sono perentori. La loro inosservanza porta alla decadenza dal diritto di compiere un determinato atto, con conseguenze irreversibili per l’esito del giudizio. La decisione di inammissibilità per ricorso tardivo non è una mera formalità, ma una garanzia di certezza del diritto e di ragionevole durata del processo. Per i cittadini e i loro difensori, questa ordinanza è un monito severo sull’importanza di monitorare con la massima diligenza le scadenze processuali, poiché un errore di pochi giorni può compromettere definitivamente l’esercizio del diritto di difesa.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché era un ricorso tardivo, ovvero è stato presentato oltre il termine perentorio di 45 giorni previsto dalla legge, che scadeva il 9 luglio 2022, mentre l’atto è stato depositato il 13 luglio 2022.

Qual è il momento da cui inizia a decorrere il termine per l’impugnazione?
Il termine per presentare l’impugnazione inizia a decorrere dalla data in cui viene depositata la sentenza che si intende impugnare. In questo caso, il termine di 45 giorni è iniziato a partire dal 12 maggio 2022.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a causa del ricorso tardivo?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati