Ricorso Tardivo: la Cassazione ribadisce i termini perentori per l’impugnazione
Il rispetto dei termini processuali è un pilastro fondamentale del sistema giudiziario. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato l’importanza di calcolare correttamente le scadenze per le impugnazioni, pena la dichiarazione di inammissibilità. Il caso in esame riguarda un ricorso tardivo avverso una sentenza della Corte di Appello, fornendo un chiaro monito sulla necessità di una gestione attenta delle tempistiche legali.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da una sentenza della Corte di Appello di Roma che, pur dichiarando estinto per prescrizione il reato contestato a un imputato, è stata da quest’ultimo impugnata. La sentenza di secondo grado era stata emessa l’8 maggio 2024 a seguito di un procedimento con rito cartolare, e il suo dispositivo era stato notificato nella stessa data.
Il giudice d’appello si era riservato un termine di 15 giorni per il deposito delle motivazioni, come previsto dall’art. 544, comma 2, del codice di procedura penale. Di conseguenza, il termine ultimo per il deposito della motivazione era fissato per il 23 maggio 2024.
L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione solo il 22 luglio 2024, ben oltre i limiti temporali previsti dalla legge.
La Decisione della Corte e il calcolo del ricorso tardivo
La Suprema Corte, con una procedura semplificata de plano, ha dichiarato il ricorso inammissibile per tardività. La decisione si fonda su un’applicazione rigorosa delle norme che regolano i termini per l’impugnazione nel processo penale.
Il Calcolo dei Termini: Un Punto Cruciale
Il punto centrale della questione risiede nel corretto calcolo del termine per proporre ricorso. La legge stabilisce che il termine per impugnare è di 30 giorni. La domanda è: da quando inizia a decorrere questo termine?
La Cassazione ha chiarito che, anche se la motivazione della sentenza viene depositata in anticipo, il termine di 30 giorni per l’impugnazione inizia a decorrere dalla data prevista per il deposito, non da quella effettiva. Nel caso specifico:
1. Data della sentenza: 8 maggio 2024.
2. Termine per il deposito motivazioni: 15 giorni.
3. Data prevista per il deposito: 23 maggio 2024.
4. Inizio decorrenza termine per ricorso: Dal 23 maggio 2024.
5. Scadenza termine per ricorso (30 giorni): 22 giugno 2024.
L’imputato, avendo depositato il ricorso il 22 luglio 2024, lo ha fatto circa un mese dopo la scadenza, rendendo inevitabile la dichiarazione di ricorso tardivo.
Le Motivazioni
Le motivazioni della Corte sono puramente procedurali e si basano su una stretta interpretazione degli articoli 585 e 544 del codice di procedura penale. La Corte ha rilevato che la tardività del ricorso è una causa di inammissibilità che impedisce qualsiasi esame del merito della questione. Il mancato rispetto dei termini perentori stabiliti dalla legge non consente alternative alla dichiarazione di inammissibilità. Questa severità garantisce la certezza del diritto e la ragionevole durata dei processi, evitando che le pendenze giudiziarie si protraggano a tempo indeterminato.
La decisione di procedere de plano, senza udienza, sottolinea l’evidenza della violazione procedurale, che non necessitava di ulteriori approfondimenti o discussioni tra le parti. La Corte ha inoltre condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di quattromila euro alla Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un ricorso palesemente inammissibile.
Le Conclusioni
L’ordinanza in esame rappresenta un importante promemoria per tutti gli operatori del diritto. La gestione delle scadenze processuali è un’attività che non ammette distrazioni o errori di calcolo. La pronuncia della Cassazione conferma che i termini per l’impugnazione sono perentori e che il loro calcolo deve seguire regole precise, indipendentemente dalla data effettiva in cui la motivazione di una sentenza viene resa disponibile. Per i cittadini, ciò si traduce nella necessità di affidarsi a professionisti legali diligenti e attenti, poiché un errore procedurale, come un ricorso tardivo, può precludere definitivamente la possibilità di far valere le proprie ragioni in giudizio.
Da quando inizia a decorrere il termine di 30 giorni per presentare ricorso?
Secondo l’ordinanza, il termine di 30 giorni per il deposito del ricorso decorre dalla data prevista per il deposito della motivazione della sentenza, anche se questa viene depositata in anticipo rispetto a tale scadenza.
Cosa succede se un ricorso viene presentato oltre i termini stabiliti dalla legge?
Se un ricorso viene depositato oltre la scadenza perentoria, viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che il giudice non esaminerà il merito della questione e l’impugnazione non avrà alcun effetto.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile per tardività?
La parte che presenta un ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, la somma è stata fissata in quattromila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 45130 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 45130 Anno 2024
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 13/11/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a TARANTO il 07/10/1971
avverso la sentenza del 08/05/2024 della CORTE APPELLO di ROMA
–
rdato avv o alle
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che COGNOME NOME ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Roma che, ha dichiarato non doversi procedere nei confronti dell’imputato per il delitto di cui agli a 479 e 476 cod. pen., perché estinto per prescrizione;
che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con procedura de plano senza l’osservanza di formalità, ai sensi dell’art. 610 cod. proc. pen. in relazione agli artt. 591 com 1 lett. c), 585, comma 1, lett. b) e 544, comma 2, cod. proc. pen., perché tardivo.
Il ricorso è stato depositato il 22/07/2024 a fronte di sentenza emessa 1’08/05/2024 con rito cartolare ex art. 23 bis L. 176/2020 e notifica del dispositivo della sentenza nella medesima data, ai sensi del comma 3 del citato art. 23 bis – con motivazione entro 15 giorni ai sensi dell’art. 544, comma 2, cod. proc. pen. La sentenza è stata tempestivamente depositata e dalla data del previsto deposito – cioè 23/05/2024 – decorreva il termine di 30 giorni per deposito del ricorso, viceversa depositato solo il 22/07/2024.
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 13 novembre 2024 Il co n si gl+.6 estensore GLYPH
Il Presidente