LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso tardivo: quando l’appello è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso perché presentato oltre i termini di legge. L’analisi del caso evidenzia come un ricorso tardivo precluda ogni esame nel merito e comporti la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Tardivo: la Cassazione Dichiara l’Inammissibilità

Nel processo penale, il rispetto dei termini è un principio cardine che garantisce certezza e ordine. Un ricorso tardivo non è una mera svista procedurale, ma un errore fatale che può precludere definitivamente la possibilità di far valere le proprie ragioni. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio delle conseguenze derivanti dalla presentazione di un’impugnazione oltre i termini stabiliti dalla legge.

Il Caso in Esame: Un Appello Presentato Fuori Termine

La vicenda trae origine da una sentenza della Corte di Appello che confermava una condanna emessa in primo grado dal Tribunale. L’imputato, tramite il suo difensore, decideva di presentare ricorso per Cassazione, lamentando il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131 bis del codice penale.

Tuttavia, l’atto di impugnazione veniva depositato ben oltre la scadenza fissata dalla normativa procedurale.

La Decisione della Corte: l’Importanza del Rispetto dei Termini

La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito della questione sollevata dalla difesa, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un calcolo matematico e inderogabile dei tempi processuali.

La sentenza d’appello era stata pronunciata il 9 gennaio 2024, con un termine di 90 giorni per il deposito della motivazione, scaduto l’8 aprile 2024. A partire da tale data, l’art. 585 del codice di procedura penale prevede un termine di 45 giorni per proporre ricorso. Tale termine finale scadeva il 23 maggio 2024.

Il ricorso dell’imputato, però, è stato depositato solo il 20 giugno 2024, quasi un mese dopo la scadenza. Questa circostanza ha reso il ricorso tardivo e, di conseguenza, irricevibile.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La motivazione della Corte è lapidaria e strettamente ancorata al dettato normativo. L’inammissibilità del ricorso è una conseguenza automatica della sua tardività. I giudici hanno semplicemente constatato il superamento del termine perentorio fissato dalla legge, un vizio che impedisce qualsiasi valutazione sul contenuto dell’impugnazione.

In applicazione dell’art. 616 del codice di procedura penale, l’inammissibilità comporta due conseguenze automatiche per il ricorrente:
1. La condanna al pagamento delle spese del procedimento.
2. La condanna al versamento di una somma di denaro in favore della cassa delle ammende. In questo caso, la somma è stata fissata in 3.000 euro, tenuto conto della palese inammissibilità e dell’assenza di prove che il ritardo fosse avvenuto senza colpa.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche di un Ricorso Tardivo

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: nel diritto processuale, la forma è sostanza. Il mancato rispetto dei termini non è un dettaglio trascurabile, ma un errore che può vanificare l’intera strategia difensiva. Per il cittadino, ciò significa non solo la perdita della possibilità di ottenere una revisione della sentenza, ma anche l’imposizione di ulteriori oneri economici. La decisione sottolinea la cruciale responsabilità del difensore nel monitorare e rispettare scrupolosamente le scadenze processuali, la cui violazione ha effetti irreversibili sull’esito del giudizio.

Cosa succede se un ricorso viene depositato oltre la scadenza prevista dalla legge?
Il ricorso viene dichiarato ‘inammissibile’. Ciò significa che il giudice non esaminerà il merito delle questioni sollevate, ma si limiterà a respingere l’atto per il vizio procedurale, chiudendo di fatto la possibilità di impugnazione.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso tardivo e inammissibile?
La parte che ha proposto il ricorso inammissibile viene condannata, per legge, al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma in favore della cassa delle ammende. In questo caso, la somma è stata quantificata in 3.000 euro.

Come si calcola il termine per presentare un ricorso in Cassazione in un caso come questo?
Il termine di 45 giorni per ricorrere inizia a decorrere non dalla data della sentenza, ma dalla scadenza del termine che il giudice si è dato per depositare le motivazioni (in questa vicenda, 90 giorni). Il calcolo deve quindi tenere conto di entrambi questi periodi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati