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Ricorso tardivo: no alla probation se irreperibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso tardivo presentato contro il diniego dell’affidamento in prova. La dichiarazione di irreperibilità del condannato è stata ritenuta legittima, poiché le ricerche della polizia, pur non estese all’estero senza un recapito preciso, sono state considerate complete e praticabili.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Tardivo e Irreperibilità: Quando l’Appello Non Ha Speranza

La presentazione di un’impugnazione oltre i termini di legge è un errore procedurale grave che, nella maggior parte dei casi, porta a una declaratoria di inammissibilità. Una recente sentenza della Corte di Cassazione Penale ha ribadito questo principio, affrontando il caso di un condannato che, dopo anni, ha contestato un diniego di affidamento in prova basato sulla sua irreperibilità. La decisione chiarisce i limiti delle ricerche che le forze dell’ordine sono tenute a svolgere prima di dichiarare una persona irreperibile e le conseguenze di un ricorso tardivo.

I Fatti del Caso

Un uomo, condannato in via definitiva, presentava istanza per essere ammesso alla misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale, indicando un domicilio presso cui svolgerla. Tuttavia, le autorità non riuscivano a notificargli gli atti del procedimento presso quell’indirizzo, che risultava non più effettivo. Di conseguenza, il Tribunale di Sorveglianza, accertata l’impossibilità di ancorare le prescrizioni della misura a un luogo preciso, dichiarava inammissibile la richiesta.

L’Impugnazione e le Motivazioni del Ricorrente

Trascorsi quasi cinque anni dalla decisione, il condannato proponeva ricorso per cassazione, sostenendo che l’intero procedimento fosse viziato. La tesi difensiva si fondava sulla presunta nullità del decreto di irreperibilità. Secondo il ricorrente, le ricerche condotte dalla polizia giudiziaria erano state incomplete, in quanto non avrebbero verificato l’eventuale possesso di un permesso di soggiorno né tentato un contatto con le autorità consolari del suo paese d’origine (Marocco) per rintracciare un possibile domicilio all’estero. Questa incompletezza, a suo dire, avrebbe reso nullo il decreto e, a cascata, tutti gli atti successivi, compresa l’ordinanza che negava la misura alternativa. In virtù di tale nullità, il termine per impugnare non sarebbe mai effettivamente decorso.

La Decisione sul ricorso tardivo della Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto la tesi difensiva, dichiarando il ricorso inammissibile per tardività. Pur analizzando le doglianze del ricorrente, i giudici hanno confermato la correttezza dell’operato del Tribunale di Sorveglianza. La Corte ha stabilito che, per dichiarare l’inammissibilità di un ricorso tardivo, è sufficiente constatare il superamento dei termini, a meno che non sussistano vizi procedurali talmente gravi da aver impedito la conoscenza dell’atto da impugnare.

le motivazioni

La Corte ha specificato che l’obbligo di effettuare ricerche per rintracciare un imputato o un condannato, previsto dall’articolo 159 del codice di procedura penale, incontra un limite nella “oggettiva praticabilità” degli accertamenti. Nel caso di specie, le ricerche erano state ritenute adeguate:

1. Verifiche sul territorio: Le forze dell’ordine si erano recate all’ultimo domicilio conosciuto, avevano interrogato i vicini (i quali avevano riferito di un probabile ritorno nel paese d’origine) e avevano accertato la sua cancellazione anagrafica per irreperibilità.
2. Controllo banche dati: Era stato effettuato un controllo presso le banche dati disponibili, che non aveva fornito alcun elemento utile al rintraccio. La Corte ha ritenuto che tale controllo includesse implicitamente anche la verifica sull’eventuale possesso di un permesso di soggiorno.
3. Ricerche all’estero: I giudici hanno chiarito che non esiste un obbligo per l’autorità giudiziaria di disporre ricerche all’estero per un soggetto di cui si ignori l’esatto recapito. Una ricerca generica presso le autorità consolari, senza un indirizzo o un luogo di lavoro preciso, assumerebbe un carattere casuale e indeterminato, non richiesto dalla legge.

Poiché il decreto di irreperibilità è stato considerato legittimo, il termine per proporre impugnazione era regolarmente decorso. L’assenza di una richiesta di restituzione in termini e la manifesta tardività del ricorso hanno quindi condotto inevitabilmente alla sua inammissibilità.

le conclusioni

Questa sentenza riafferma due principi fondamentali della procedura penale. In primo luogo, il rispetto dei termini per le impugnazioni è un requisito essenziale, la cui violazione porta all’inammissibilità del ricorso. In secondo luogo, definisce i contorni della diligenza richiesta alle autorità nelle ricerche di un irreperibile: le indagini devono essere concrete e praticabili, non potendosi pretendere accertamenti esplorativi e generici, specialmente all’estero, in assenza di specifici punti di riferimento. Per i condannati, ciò significa che l’elezione di un domicilio effettivo e la mantenuta reperibilità sono condizioni cruciali per poter accedere ai benefici di legge.

Un ricorso può essere esaminato nel merito anche se presentato fuori termine?
No, un ricorso tardivo viene dichiarato inammissibile. La Corte può analizzare i motivi procedurali sollevati solo per confermare la correttezza della procedura, ma la tardività blocca un esame di merito che potrebbe portare all’accoglimento dell’impugnazione.

Quali ricerche deve fare la polizia prima di dichiarare una persona irreperibile?
La polizia deve compiere tutte le ricerche che siano “logicamente utili e oggettivamente praticabili”. Questo include la ricerca presso l’ultima residenza, l’interrogazione di vicini e il controllo delle banche dati di polizia, ma non si estende a ricerche casuali e indeterminate all’estero, se non si dispone di un recapito preciso.

È possibile annullare una decisione basata su una dichiarazione di irreperibilità ritenuta errata?
Sì, se il decreto di irreperibilità è affetto da nullità (ad esempio, per ricerche palesemente incomplete), gli atti successivi possono essere annullati. Tuttavia, se l’appello contro la decisione finale è tardivo e il decreto di irreperibilità è legittimo, il ricorso è inammissibile a prescindere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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