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Ricorso tardivo: inammissibilità e conseguenze

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso avverso un’ordinanza della Corte d’Appello che negava la revoca di un ordine di demolizione. La decisione si fonda esclusivamente sulla tardività del deposito, essendo il ricorso stato presentato un giorno dopo la scadenza del termine perentorio. Questo caso evidenzia come un vizio formale, qual è il ricorso tardivo, precluda l’esame nel merito e comporti la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Tardivo: Quando un Giorno di Ritardo Costa Caro

Nel mondo del diritto, il tempo non è un’opinione, ma una regola ferrea. I termini processuali sono pilastri fondamentali che garantiscono certezza e ordine nello svolgimento della giustizia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda in modo inequivocabile le gravi conseguenze di un ricorso tardivo, dimostrando come anche un solo giorno di ritardo possa rendere vana ogni difesa nel merito e comportare significative sanzioni economiche.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una sentenza del 2005 con cui un Tribunale aveva emesso un ordine di demolizione a carico di un cittadino. Anni dopo, quest’ultimo ha avviato un “incidente di esecuzione” per chiederne la revoca. La Corte d’Appello, con un’ordinanza dell’ottobre 2023, ha respinto la richiesta. Contro questa decisione, il cittadino ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando vizi nella motivazione del provvedimento dei giudici d’appello.

La Decisione della Corte di Cassazione sul ricorso tardivo

La Suprema Corte, tuttavia, non è mai entrata nel vivo delle argomentazioni del ricorrente. L’analisi si è fermata a un controllo preliminare, tanto semplice quanto fatale: la data di deposito del ricorso. I giudici hanno constatato che l’ordinanza impugnata era stata notificata il 5 ottobre 2023. Di conseguenza, il termine ultimo per presentare l’impugnazione scadeva il 20 ottobre 2023. Il ricorso, però, è stato depositato il giorno successivo, il 21 ottobre 2023. Questo ritardo di appena ventiquattro ore è stato sufficiente per dichiarare il ricorso inammissibile per tardività, chiudendo definitivamente la questione senza alcuna discussione sul merito.

Le Motivazioni: La Perentorietà dei Termini Processuali

La motivazione della Corte è lapidaria e si fonda su un principio cardine della procedura penale: la perentorietà dei termini. I termini per impugnare sono stabiliti dalla legge per garantire la stabilità delle decisioni giudiziarie e non ammettono deroghe. Il loro mancato rispetto determina automaticamente l’inammissibilità dell’atto. La Corte ha applicato l’articolo 616 del codice di procedura penale, che disciplina le conseguenze dell’inammissibilità. Questa norma prevede che la parte che ha proposto un ricorso inammissibile sia condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma in denaro a favore della Cassa delle Ammende. Nel caso di specie, la sanzione è stata quantificata in tremila euro. La Corte ha inoltre precisato, citando una precedente sentenza, che la legge non fa distinzione tra le diverse cause di inammissibilità (siano esse la tardività, la manifesta infondatezza o altri vizi formali): la sanzione si applica in ogni caso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito severo sull’importanza cruciale del rispetto delle scadenze processuali. Per avvocati e cittadini, la lezione è chiara: la massima diligenza nella gestione delle tempistiche è un prerequisito essenziale per poter far valere le proprie ragioni in giudizio. Un ricorso tardivo non è un errore perdonabile, ma un vizio insanabile che preclude qualsiasi possibilità di ottenere giustizia nel merito. La decisione sottolinea inoltre che le conseguenze non sono solo procedurali, ma anche economiche, con l’imposizione di spese e sanzioni che gravano sulla parte che ha agito oltre i termini consentiti. In definitiva, nel processo, la puntualità non è una virtù, ma una necessità assoluta.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene depositato anche un solo giorno dopo la scadenza?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile per tardività. Ciò significa che la Corte non esaminerà le ragioni e gli argomenti presentati, e la decisione impugnata diventerà definitiva, indipendentemente dalla fondatezza del ricorso stesso.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso tardivo?
La parte che ha presentato il ricorso inammissibile viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle Ammende. Nel caso specifico analizzato, questa somma è stata fissata in 3.000 euro.

La sanzione economica si applica solo in caso di ricorso tardivo o anche per altre cause di inammissibilità?
La sanzione si applica per qualsiasi causa di inammissibilità. Come specificato dalla Corte, l’articolo 616 del codice di procedura penale non distingue tra i vari motivi di inammissibilità, quindi la condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria è una conseguenza automatica ogni volta che un ricorso viene dichiarato inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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