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Ricorso tardivo: inammissibile per termini scaduti

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso avverso un’ordinanza che negava la riparazione per ingiusta detenzione. La decisione si fonda sul fatto che il ricorso era tardivo, essendo stato depositato oltre il termine perentorio di quindici giorni dalla notifica del provvedimento. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Tardivo: Quando un Appello viene Respinto per Scadenza dei Termini

Nel mondo del diritto, il tempo è un fattore cruciale. Il rispetto dei termini procedurali non è una mera formalità, ma un requisito essenziale per garantire la certezza dei rapporti giuridici. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce questo principio fondamentale, dichiarando inammissibile un ricorso tardivo e condannando il ricorrente a severe conseguenze economiche. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere l’importanza della diligenza e della precisione nel calcolo delle scadenze legali.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine dalla richiesta di un individuo di ottenere una riparazione per ingiusta detenzione, subita nell’ambito di un procedimento per reati legati agli stupefacenti. La Corte di Appello di Bari aveva rigettato la sua istanza. Contro questa decisione, l’interessato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, articolando tre distinti motivi di doglianza che vertevano sulla presunta violazione di legge e sull’illogicità della motivazione del provvedimento impugnato.

La Decisione della Cassazione su un Ricorso Tardivo

La Corte di Cassazione, tuttavia, non è nemmeno entrata nel merito delle argomentazioni difensive. L’attenzione dei giudici si è concentrata su un aspetto puramente procedurale: la tempestività del ricorso. Il provvedimento della Corte d’Appello era stato notificato in data 27 febbraio 2025. Secondo l’articolo 585, comma 1, lettera a) del codice di procedura penale, il termine per proporre ricorso è di quindici giorni. Di conseguenza, il ricorso avrebbe dovuto essere depositato entro e non oltre il 14 marzo 2025. Invece, il deposito è avvenuto solo il 18 marzo 2025, ben quattro giorni oltre la scadenza. Questo ritardo ha reso il ricorso tardivo e, pertanto, inammissibile.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte è netta e si basa su un’applicazione rigorosa delle norme procedurali. I giudici hanno richiamato l’articolo 591, lettera c) del codice di procedura penale, che prevede espressamente l’inammissibilità dell’impugnazione quando non sono osservate le disposizioni sui termini. Essendo il ricorso stato presentato fuori tempo massimo, la sua sorte era segnata. La Corte ha proceduto con una declaratoria di inammissibilità ‘senza formalità’, come previsto dall’articolo 610, comma 5-bis, una procedura accelerata riservata ai casi in cui la causa di inammissibilità è palese e non richiede ulteriori approfondimenti. La conseguenza diretta di tale declaratoria è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma alla Cassa delle ammende. L’importo, fissato in 4.000,00 euro, è stato ritenuto congruo in ragione dell’ ‘elevato coefficiente di colpa’ che ha caratterizzato l’errore procedurale.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito chiaro: nel processo penale, la forma è sostanza. Il mancato rispetto di un termine perentorio, anche per pochi giorni, può vanificare completamente le ragioni di un assistito, indipendentemente dalla loro fondatezza. La decisione evidenzia come un errore procedurale, quale il deposito di un ricorso tardivo, non solo preclude l’accesso al giudizio di merito, ma comporta anche significative sanzioni economiche. Per i professionisti legali, questo caso sottolinea l’imperativo di una gestione impeccabile delle scadenze, mentre per i cittadini, rappresenta la conferma che l’esito di una controversia può dipendere tanto dal diritto sostanziale quanto dal rigoroso rispetto delle regole del gioco processuale.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene depositato oltre la scadenza prevista?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile perché tardivo. Questo significa che la Corte non esaminerà le ragioni e gli argomenti presentati, respingendo l’atto per un vizio puramente procedurale.

Qual era il termine per presentare il ricorso in questo caso specifico?
Il termine per presentare ricorso era di quindici giorni dalla data di notifica del provvedimento impugnato, come stabilito dall’art. 585, comma 1, lett. a) del codice di procedura penale.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile per tardività?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. Nell’ordinanza in esame, tale somma è stata fissata in 4.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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