Ricorso Tardivo: Quando la Tempistica Diventa Fatale nel Processo Penale
Nel complesso mondo del diritto processuale, il rispetto dei termini non è una mera formalità, ma un pilastro fondamentale che garantisce certezza e ordine. Un ricorso tardivo può vanificare anche le ragioni più solide, come dimostra una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Il provvedimento in esame offre un chiaro esempio di come la mancata osservanza delle scadenze procedurali conduca inesorabilmente a una declaratoria di inammissibilità, precludendo ogni esame del merito della questione.
I Fatti del Caso: Un Appello per Prescrizione
Due soggetti, condannati in appello per reati edilizi, hanno presentato ricorso alla Suprema Corte di Cassazione. La loro difesa si basava su un unico e specifico motivo: la presunta violazione di legge e il vizio di motivazione della sentenza impugnata, per non aver dichiarato l’estinzione dei reati a causa dell’intervenuta prescrizione. Un argomento potenzialmente decisivo, capace, se accolto, di annullare la condanna.
Il Calcolo dei Termini: La Chiave della Decisione sul ricorso tardivo
La Corte di Cassazione, tuttavia, non è mai giunta a valutare la fondatezza della questione relativa alla prescrizione. L’attenzione dei giudici si è infatti concentrata su un aspetto preliminare e assorbente: la tempestività del ricorso. L’analisi della Corte è stata meticolosa e puramente matematica:
1. Data della Sentenza d’Appello: 24/05/2023.
2. Termine per il Deposito delle Motivazioni: 90 giorni, con scadenza il 22/08/2023.
3. Data Effettiva del Deposito: 21/08/2023. Il deposito è avvenuto nei termini, ma durante il periodo di sospensione feriale dei termini processuali (1-31 agosto).
4. Decorrenza per l’Impugnazione: Per legge, quando il termine per il deposito delle motivazioni cade nel periodo feriale, il termine di 45 giorni per impugnare inizia a decorrere dal primo giorno successivo alla fine della sospensione, ovvero dal 1° settembre.
5. Scadenza Base: Il termine di 45 giorni scadeva quindi il 15/10/2023.
6. Proroga per Giudizio in Assenza: Ai sensi dell’art. 585, comma 1-bis del codice di procedura penale, essendo uno degli imputati stato giudicato in assenza, al termine base si aggiungono ulteriori 15 giorni.
7. Scadenza Finale: La data ultima per presentare un ricorso valido era il 31/10/2023.
I ricorrenti, però, avevano depositato il loro atto il 03/11/2023, ovvero tre giorni dopo la scadenza perentoria. Questo ritardo ha reso il loro ricorso tardivo e, di conseguenza, irricevibile.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La motivazione della Suprema Corte è lapidaria e si fonda sul principio inderogabile della perentorietà dei termini processuali. Un ricorso presentato oltre la scadenza fissata dalla legge è irrimediabilmente inammissibile. Questa sanzione processuale impedisce al giudice di scendere nel merito della controversia. In altre parole, non ha importanza se l’argomento sulla prescrizione fosse corretto o meno; la porta per discuterlo si era chiusa il 31 ottobre.
In applicazione dell’articolo 616 del codice di procedura penale e richiamando una consolidata giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenza n. 186/2000), la declaratoria di inammissibilità ha comportato due ulteriori conseguenze a carico dei ricorrenti: la condanna al pagamento delle spese del procedimento e il versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Tale sanzione viene irrogata quando non emergono elementi che possano giustificare il ritardo, attribuendo quindi la responsabilità della tardività alla parte che ha proposto l’impugnazione.
Conclusioni: L’Importanza Inviolabile dei Termini Processuali
Questa ordinanza ribadisce una lezione fondamentale per chiunque operi nel settore legale: nel processo, il tempo è un fattore cruciale e le scadenze non ammettono deroghe. La decisione evidenzia come un errore procedurale, quale il mancato rispetto di un termine, possa avere conseguenze definitive, precludendo la tutela di un diritto o di un interesse legittimo. Per gli operatori del diritto, ciò si traduce nella necessità di una gestione impeccabile delle scadenze e di una profonda conoscenza delle norme che regolano la tempistica processuale, inclusi i meccanismi di sospensione e proroga, per evitare esiti sfavorevoli che non dipendono dal merito della causa, ma da una semplice svista sul calendario.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato presentato in ritardo (ricorso tardivo), cioè dopo la scadenza del termine perentorio stabilito dalla legge per l’impugnazione.
Quali sono le conseguenze dell’inammissibilità del ricorso?
L’inammissibilità comporta la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, dato che non sono emersi elementi per ritenerli esenti da colpa nel determinare la tardività.
Come è stato calcolato il termine per presentare ricorso in questo caso specifico?
Il termine base di 45 giorni è iniziato a decorrere dal 1° settembre, poiché la motivazione della sentenza d’appello era stata depositata durante la sospensione feriale. A questo periodo sono stati aggiunti 15 giorni extra perché l’imputato era stato giudicato in assenza.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 23022 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 23022 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 15/03/2024
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da: COGNOME NOME nato a PALERMO il DATA_NASCITA COGNOME NOME nato a PALERMO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 24/05/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dat:03.58Ura=1:13:gi,
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
NOME COGNOME e NOME COGNOME ricorrono per cassazione avverso la sentenza in epi indicata, deducendo, con unico motivo comune ad entrambi, vi·lazion di legge e vizio di motivazione in ordine alla mancata dichiarazione di estinzione dei reati edilizi loro conte intervenuta prescrizione.
I ricorrenti hanno depositato conclusioni scritte, insistendo per l’accoglimento del ric ricorsi vanno dichiarati inammissibili in quanto tardivi, essendo stati presentati il 03/11/2023, mentre il termine per impugnare scadeva il 31/10/2023, in quanto la sentenza di appello è stata emessa in data 24/05/2023, con termine per il deposito delle motivazioni di 90 22/08/2023). La sentenza é stata depositata entro i termini (il 21/08/2023), entro il sospensione feriale ; ragione per cui i! termine di 45 giorni decorre nal i settembre. mia data del 15/10/2023 vanno aggiunti 15 giorni ai sensi dell’art. 585 comma 1 bis cod. pr essendo l’imputato giudicato in assenza.
Tenuto altresì conto della sentenza 13 giugno 2000, n. 186, della Corte costituz rilevato che, nella fattispecie, non sussistono elementi per ritenere che «la parte abb ricorso senza versare in colpa nella deterrninazione della causa di inammissibili declaratoria dPil’inammissibilità medesima consegue, a norma dell’art. 616 cod. proc, nen. l’onere delle spese del procedimento nonché quello del versamento della somma, in favore Cassa delle ammende, equitativamente fissata in euro tremila.
P.Q.M.
Dichiara inammissibili i ricorsi e condanna i ricorrenti al pagamento delle spese process al versamento della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma 15 marzo 2024
Il Consigliere estensore
Il Presidente