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Ricorso straordinario tardivo: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso straordinario per errore di fatto, in quanto presentato oltre il termine perentorio di 180 giorni dalla data di deposito del provvedimento impugnato. La decisione evidenzia che il mancato rispetto di tale scadenza rende il ricorso straordinario tardivo e, di conseguenza, inaccoglibile. Ulteriore motivo di inammissibilità è stata la mancanza di una procura speciale specifica per il procedimento. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 19 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Straordinario Tardivo: L’Inammissibilità per Termini Scaduti e Difetto di Procura

L’ordinanza della Corte di Cassazione in commento offre un’importante lezione sui requisiti formali e temporali per l’accesso ai rimedi giurisdizionali. In particolare, la decisione ribadisce la natura perentoria dei termini processuali, analizzando un caso di ricorso straordinario tardivo presentato contro una precedente sentenza della stessa Corte. Questo provvedimento sottolinea come la negligenza procedurale possa precludere l’esame nel merito di una questione, con conseguenze economiche per il ricorrente.

I Fatti del Caso

Un soggetto proponeva un ricorso straordinario, ai sensi dell’art. 625-bis del codice di procedura penale, per la correzione di un presunto errore di fatto contenuto in una sentenza emessa dalla Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione. La sentenza impugnata era stata depositata in cancelleria in data 8 settembre 2022. Il ricorso straordinario, tuttavia, veniva presentato solo il 23 febbraio 2024.

Il ricorso straordinario tardivo e la decisione della Corte

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, chiamata a pronunciarsi sull’ammissibilità del ricorso, lo ha dichiarato inammissibile ‘de plano’, ovvero senza la necessità di un’udienza pubblica, sulla base di due vizi procedurali evidenti e insuperabili. La Corte ha rilevato non solo la tardività del ricorso, ma anche un difetto nella procura conferita al legale.

Le Motivazioni della Decisione

L’ordinanza si fonda su due pilastri argomentativi chiari e distinti, che evidenziano l’importanza del rigore formale nel processo penale.

Tardività del Ricorso: Il Rispetto del Termine Perentorio

Il motivo principale dell’inammissibilità è la violazione del termine perentorio stabilito dall’art. 625-bis, comma 2, del codice di procedura penale. La norma prevede che il ricorso straordinario per errore di fatto debba essere proposto, a pena di inammissibilità, entro centottanta giorni dalla data di deposito del provvedimento impugnato.
Nel caso di specie, essendo la sentenza stata depositata l’8 settembre 2022, il termine per ricorrere scadeva a marzo 2023. La presentazione avvenuta il 23 febbraio 2024 è risultata, quindi, ampiamente successiva alla scadenza, rendendo il ricorso straordinario tardivo e, come tale, irricevibile.

Difetto di Procura Speciale

Oltre alla tardività, la Corte ha riscontrato un secondo, autonomo motivo di inammissibilità. Il ricorso era stato presentato da un avvocato senza una specifica procura speciale per quel procedimento. La procura allegata agli atti, infatti, si riferiva a un ricorso completamente diverso, promosso contro un’altra sentenza della Corte di Cassazione. La legge richiede che, per atti di impugnazione così specifici, il mandato al difensore debba essere conferito espressamente per quel singolo giudizio, garantendo la piena consapevolezza e volontà della parte.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La Corte di Cassazione, dichiarando l’inammissibilità del ricorso, ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa sanzione è motivata dalla presenza di ‘profili di colpa’ nella presentazione del ricorso, come indicato dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale. La decisione serve da monito: i termini processuali e i requisiti formali, come la procura speciale, non sono mere formalità, ma presidi di garanzia e di efficienza del sistema giudiziario. La loro inosservanza comporta la chiusura definitiva di ogni possibilità di riesame della causa e l’applicazione di sanzioni pecuniarie.

Qual è il termine per proporre un ricorso straordinario per errore di fatto secondo l’art. 625-bis c.p.p.?
Secondo quanto stabilito dall’art. 625-bis del codice di procedura penale, il ricorso straordinario deve essere proposto entro il termine perentorio di centottanta giorni, che decorrono dalla data di deposito del provvedimento della Corte di Cassazione che si intende impugnare.

Cosa succede se un ricorso straordinario viene presentato oltre il termine previsto?
Se il ricorso viene presentato oltre il termine di 180 giorni, esso è considerato tardivo e viene dichiarato inammissibile. Ciò significa che la Corte non esamina il merito della questione e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

È sufficiente una procura generica per presentare un ricorso straordinario in Cassazione?
No, non è sufficiente. Per la presentazione di un ricorso straordinario è necessaria una procura speciale, rilasciata appositamente per quello specifico procedimento. Come evidenziato nel provvedimento, l’utilizzo di una procura relativa a un altro caso costituisce un autonomo motivo di inammissibilità del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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