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Ricorso straordinario: solo per il condannato

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso straordinario presentato dal terzo intestatario di beni sottoposti a confisca. La sentenza chiarisce che tale rimedio processuale è riservato esclusivamente al soggetto condannato e non può essere esteso a terzi, anche se direttamente pregiudicati dalla statuizione penale. La decisione si fonda su una stretta interpretazione della norma e sulla giurisprudenza consolidata, ribadendo la natura eccezionale di questo strumento di impugnazione.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Straordinario: La Cassazione Chiarisce Chi Può Proporlo

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 32513/2025) offre un importante chiarimento sui limiti di uno strumento processuale molto particolare: il ricorso straordinario per errore di fatto. Questa decisione stabilisce in modo netto che tale rimedio non è accessibile a chiunque, ma è riservato esclusivamente alla persona condannata. Analizziamo insieme la vicenda e le motivazioni giuridiche alla base di questa pronuncia.

I Fatti del Caso: Una Confisca e l’Appello del Terzo

La vicenda processuale nasce da un provvedimento di confisca di beni emesso nell’ambito di un procedimento penale. Tali beni, tuttavia, erano intestati non al condannato principale, ma a terze persone. Inizialmente, la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio la decisione del giudice dell’esecuzione riguardo proprio alla posizione di questi terzi intestatari.

In sede di rinvio, il giudice manteneva la confisca nei confronti di uno dei terzi, il quale decideva di impugnare nuovamente la decisione fino in Cassazione. Dopo il rigetto del suo ricorso, il terzo tentava un’ultima carta, proponendo un ricorso straordinario ai sensi dell’art. 625-bis del codice di procedura penale, lamentando un presunto errore di fatto.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per un motivo dirimente: il difetto di legittimazione del proponente. In parole semplici, il terzo intestatario dei beni confiscati non aveva il diritto di utilizzare questo specifico strumento di impugnazione.

Le Motivazioni: Il Ricorso Straordinario è un Rimedio Esclusivo

La Corte ha basato la sua decisione su un’interpretazione letterale e rigorosa della normativa. L’articolo 625-bis c.p.p. stabilisce chiaramente che il ricorso straordinario può essere proposto esclusivamente “dal condannato”. La legge non menziona altre figure, come il terzo interessato o il proprietario di beni confiscati.

I giudici hanno richiamato importanti precedenti, tra cui la nota sentenza delle Sezioni Unite “Nunziata” del 2017, che ha definito il “condannato” come colui che subisce gli effetti di un giudicato di condanna. Il terzo intestatario, pur subendo un pregiudizio patrimoniale (la perdita del bene), non è il soggetto la cui responsabilità penale è stata accertata. Di conseguenza, non rientra nella categoria dei soggetti legittimati a proporre questo specifico ricorso.

La Corte ha inoltre citato una sentenza più recente (n. 4611/2024), che aveva già escluso l’ammissibilità del ricorso straordinario proposto dal terzo interessato non condannato avverso una sentenza sulla restituzione di un bene confiscato. Questo rimedio, hanno ribadito i giudici, è esperibile solo in relazione a pronunce che rendono definitiva una sentenza di condanna, non quelle che incidono sul patrimonio di soggetti estranei al reato.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Terzi Coinvolti

La sentenza consolida un principio fondamentale: il ricorso straordinario è uno strumento eccezionale e personalissimo, disegnato per correggere errori di fatto che hanno portato a una condanna penale ingiusta. Non può essere utilizzato come un’ulteriore via di appello per terzi che, pur essendo danneggiati da una confisca, devono avvalersi di altri strumenti processuali previsti dall’ordinamento per far valere i propri diritti. Questa pronuncia riafferma la necessità di rispettare i confini rigorosi tracciati dal legislatore per l’utilizzo dei mezzi di impugnazione straordinari, garantendo certezza del diritto e stabilità delle decisioni giudiziarie.

Chi può presentare un ricorso straordinario per errore di fatto ai sensi dell’art. 625-bis c.p.p.?
Secondo la legge e l’interpretazione costante della Corte di Cassazione, il ricorso straordinario può essere proposto esclusivamente dal soggetto condannato, ovvero colui che subisce gli effetti di un giudicato di condanna.

Il terzo proprietario di un bene confiscato può utilizzare il ricorso straordinario per contestare la decisione?
No. La sentenza chiarisce che il terzo intestatario di un bene confiscato non ha la legittimazione per proporre il ricorso straordinario, in quanto non è il soggetto condannato nel procedimento penale principale.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità del ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità comporta, per legge, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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