Ricorso Straordinario: Quando la Mancata Notifica dell’Udienza non è un Errore di Fatto
Il ricorso straordinario per errore di fatto rappresenta un rimedio eccezionale nel nostro ordinamento processuale penale, pensato per correggere sviste materiali della Corte di Cassazione. Tuttavia, non ogni presunta anomalia procedurale può essere fatta valere con questo strumento. Una recente sentenza della Suprema Corte (n. 11758/2025) offre un chiarimento fondamentale sui limiti di questo istituto, in particolare quando la decisione impugnata è stata emessa ‘senza formalità’.
I Fatti del Caso
Un imputato, dopo aver visto il suo ricorso in Cassazione dichiarato inammissibile, decideva di presentare un ricorso straordinario ai sensi dell’art. 625-bis del codice di procedura penale. La doglianza principale era netta: la Corte aveva deciso senza notificargli, né al suo difensore, l’avviso di fissazione dell’udienza. Secondo la difesa, questa omissione costituiva un palese errore di fatto che aveva leso il diritto di difesa e viziato la precedente decisione di inammissibilità.
Analisi del ricorso straordinario e la decisione della Corte
La Corte di Cassazione, investita del ricorso straordinario, ha rigettato la tesi difensiva, dichiarando il nuovo ricorso a sua volta inammissibile. La motivazione della Corte si basa su una precisa concatenazione di norme procedurali.
Il punto di partenza è la natura del ricorso originario. Esso era stato proposto contro una sentenza della Corte d’Appello emessa a seguito di ‘concordato sui motivi’, secondo la procedura dell’art. 599-bis c.p.p. Inoltre, i motivi sollevati in quella sede sono stati ritenuti ‘indeducibili’, cioè non ammessi dalla legge per quel tipo di impugnazione.
È qui che entra in gioco l’art. 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che, in casi come quello descritto, la Corte di Cassazione può decidere il ricorso ‘senza formalità’. Questa procedura semplificata esclude la necessità di fissare un’udienza e, di conseguenza, di inviare il relativo avviso di notifica alle parti.
Le Motivazioni
La Corte ha spiegato che la censura del ricorrente era ‘manifestamente infondata’. La difesa non aveva considerato che il ricorso precedente rientrava pienamente nell’ipotesi di decisione semplificata. Essendo stato proposto avverso una sentenza ex art. 599-bis c.p.p. e basato su doglianze non ammissibili, era stato correttamente deciso ai sensi dell’art. 610, comma 5-bis c.p.p., ovvero ‘senza formalità’.
Di conseguenza, la mancata notifica dell’avviso di udienza non è stata una svista o un ‘errore di fatto’, ma la corretta applicazione di una specifica norma procedurale. Il ricorso straordinario, pertanto, non era la sede adatta per rimettere in discussione la natura dei motivi del precedente ricorso o la correttezza della procedura semplificata adottata. L’assenza di un errore percettivo da parte della Corte ha reso il rimedio esperito inammissibile.
Le Conclusioni
La sentenza consolida un principio importante: il ricorso straordinario non può essere utilizzato come un pretesto per ottenere un terzo grado di giudizio o per contestare la scelta del rito procedurale da parte della Corte. L’errore di fatto che giustifica tale rimedio deve essere una svista materiale evidente, come la lettura errata di un atto, e non una presunta erronea interpretazione o applicazione di norme processuali. La decisione di procedere ‘senza formalità’ è una scelta giurisdizionale, non un errore materiale. Per il ricorrente, la declaratoria di inammissibilità ha comportato non solo la conferma della decisione precedente, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.
È sempre necessario notificare l’avviso di udienza per un ricorso in Cassazione?
No. La sentenza chiarisce che in casi specifici, come quando un ricorso contro una sentenza ex art. 599-bis c.p.p. solleva motivi indeducibili, la Corte può decidere ‘senza formalità’ ai sensi dell’art. 610, comma 5-bis c.p.p., e quindi senza la necessità di notificare un avviso di udienza.
In quali casi un ricorso straordinario per errore di fatto viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso straordinario viene dichiarato inammissibile quando la censura sollevata non riguarda un errore di fatto (cioè una svista percettiva sugli atti), ma contesta l’applicazione o l’interpretazione di norme giuridiche, come nel caso in cui si contesti la scelta della Corte di procedere con rito semplificato ‘senza formalità’.
Cosa succede se un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Se il ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, anche al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 5 Num. 11758 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 5 Num. 11758 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 28/02/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da
NOME COGNOME nato a Mussomeli il 19 aprile 1975;
avverso l’ordinanza del 5 dicembre 2024 della Corte di cassazione;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME – lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procu atore generale NOME COGNOME che ha chiesto dichiararsi l’inammissibilità del ricii letta la memoria depositata il 15 febbraio 2025 dall’avv. NOME COGNOME nell’interesse del ricorrente, con la quale, anche in replica alle conclusic Pubblico Ministero, si insiste per l’accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO e CONSIDERATO IN DIRITTO
COGNOME COGNOME per il tramite del suo difensore, propone rico straordinario, ex art. 625-bis cod. proc. pen., per denunciare l’errore di fa ravvisato, in ipotesi, nell’ordinanza di questa Corte (Sez. 1, n. 2586 del 5 di
2024, depositata il 21 gennaio 2025), con la quale è stato dichiarato inamm ssi il ricorso (presentato nell’interesse dello stesso Favata avverso la sentenzi marzo 2024 della Corte d’appello di Caltanissetta), omettendo di notificàr€ I av di fissazione dell’udienza al difensore di fiducia e all’imputato.
La censura è manifestamente infondata. La difesa del COGNOME, infatd, no tiene conto che il ricorso era stato proposto avverso una sentenza emessa ai s dell’art. 599-bis, cod. proc. pen., sollevando doglianze indeducibili, ed è, stato deciso ai sensi del comma 5-bis dell’art. 610 cod. proc. pen., senza fumalità, ossia senza la necessità di uno specifico avviso alle parti dell’udienza fiss la decisione. E, all’evidenza, non è questa la sede per rivalutare la dedu -.11)ilità o meno delle censure prospettate.
Il ricorso, pertanto, deve essere dichiarato inammissibile e il rizi: condannato al pagamento delle spese processuali e della somma di eurcs in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamenti) d spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassii delle ammende.
Così deciso il 28 febbraio 2024
Il Presidente