LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso straordinario: quando è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso straordinario presentato contro una sua precedente ordinanza. Il ricorrente lamentava una motivazione ‘per relationem’ e un errore di diritto, ma la Corte ha ribadito che lo strumento del ricorso straordinario è destinato a correggere solo errori materiali o di fatto, non a riesaminare interpretazioni giuridiche o presunti vizi di merito. La presunta motivazione ‘copia-incolla’ è stata ritenuta infondata, poiché il provvedimento impugnato conteneva un’argomentazione autonoma e logica.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 10 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Straordinario: Quando la Cassazione lo Ritiene Inammissibile

Il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto, previsto dall’articolo 625-bis del codice di procedura penale, rappresenta uno strumento eccezionale a disposizione delle parti per correggere specifiche sviste della Corte di Cassazione. Tuttavia, i suoi confini sono rigorosamente definiti. Una recente sentenza della Suprema Corte, la n. 2459/2025, offre un chiaro esempio di quando tale rimedio non può essere utilizzato, ribadendone la natura e i limiti applicativi.

I Fatti del Caso e le Doglianze del Ricorrente

Il caso nasce da un ricorso straordinario proposto contro un’ordinanza della stessa Corte di Cassazione. Il ricorrente sosteneva che il provvedimento impugnato fosse viziato per due ragioni principali. In primo luogo, lamentava una motivazione per relationem, asserendo che la Corte si fosse limitata a un mero ‘copia-incolla’ di un’altra decisione emessa in un procedimento parallelo, omettendo così di valutare le specifiche doglianze sollevate. In secondo luogo, denunciava un presunto errore di diritto, sostenendo che la Corte avesse trascurato di rilevare un’omissione di valutazione da parte del giudice dell’esecuzione, il quale aveva emesso due ordinanze identiche per due procedimenti distinti.

La Decisione della Corte sul ricorso straordinario

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, smontando entrambe le argomentazioni del ricorrente con motivazioni nette e precise.

Analisi della Presunta Motivazione ‘Copia-Incolla’

Contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente, la Corte ha stabilito che l’ordinanza impugnata non era affatto priva di motivazione autonoma. Essa conteneva, infatti, argomenti specifici che giustificavano la correttezza della decisione del giudice dell’esecuzione. Quest’ultimo aveva respinto una richiesta di revoca di una sentenza di condanna definitiva, basata su una pronuncia della Corte Costituzionale. La Cassazione ha chiarito che la condanna originaria non derivava dalla violazione di una norma generica (come ‘vivere onestamente’), ma dalla trasgressione di un obbligo specifico, ovvero il divieto di allontanarsi da un comune designato. La somiglianza con un’altra decisione non è di per sé un vizio, ma una conseguenza fisiologica dell’applicazione della legge a casi simili.

L’Errata Concezione dell’Errore di Fatto nel ricorso straordinario

Il punto cruciale della decisione riguarda la natura dello strumento utilizzato. La Corte ha ribadito con forza che il ricorso straordinario ex art. 625-bis c.p.p. è destinato a emendare esclusivamente errori materiali (come un errore di calcolo) o di fatto (una svista percettiva su un dato processuale pacifico), non a contestare errori di valutazione o di interpretazione giuridica. Il ricorrente, invece, stava tentando di riaprire una discussione sul merito della questione, chiedendo una nuova valutazione giuridica, attività preclusa in questa sede. Lo strumento non può essere utilizzato per sollevare presunti errori commessi dal giudice di merito né per contestare questioni già implicitamente valutate dalla Corte.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano su un duplice ordine di ragioni. In primo luogo, l’infondatezza manifesta della censura relativa al difetto di motivazione. La Corte ha verificato che il provvedimento impugnato conteneva un percorso logico-giuridico completo e autonomo, che spiegava perché la decisione del giudice dell’esecuzione fosse corretta. La tecnica del ‘copia-incolla’, hanno ricordato i giudici, diventa un vizio solo se porta a una carenza argomentativa, cosa che in questo caso non era avvenuta.
In secondo luogo, la Corte ha sottolineato l’inidoneità dello strumento processuale scelto. Il ricorrente non ha specificato in cosa consistesse l’errore materiale o di fatto, ma ha cercato di far valere presunti errori di giudizio. Questo trasforma il ricorso in un tentativo improprio di ottenere un terzo grado di giudizio di merito, snaturando la funzione del rimedio straordinario, che è quella di correggere ‘sviste’ e non di riesaminare il processo decisionale della Corte.

Conclusioni

La sentenza in esame consolida un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso straordinario non è un’ulteriore istanza di appello. È un rimedio circoscritto, finalizzato a correggere errori percettivi evidenti e incontestabili, senza rimettere in discussione l’interpretazione delle norme o la valutazione degli atti processuali. La decisione serve da monito: l’utilizzo improprio di questo strumento non solo non porta al risultato sperato, ma si conclude con una declaratoria di inammissibilità e la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

È possibile utilizzare il ricorso straordinario per denunciare un errore di interpretazione giuridica?
No, la Corte ha chiarito che questo strumento è riservato esclusivamente alla correzione di errori materiali o di fatto (cioè sviste percettive), e non può essere utilizzato per contestare la valutazione giuridica o l’interpretazione degli atti del processo.

Una motivazione ‘copia-incolla’ rende automaticamente nullo un provvedimento?
No. Secondo la Corte, una motivazione analoga a quella di un altro provvedimento, anche se ottenuta con la tecnica del ‘copia-incolla’, non è di per sé causa di nullità, a meno che non si traduca in una manifesta carenza logico-argomentativa che impedisca di comprendere le ragioni della decisione.

Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità di un ricorso straordinario?
La dichiarazione di inammissibilità comporta, ai sensi dell’art. 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati