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Ricorso straordinario: quando è inammissibile?

Un imputato presenta un ricorso straordinario contro una decisione della Cassazione, lamentando un errore di fatto. La Corte dichiara il ricorso inammissibile, specificando che tale strumento non serve a riesaminare il merito o correggere errori di valutazione, ma solo a sanare errori di percezione materiale commessi dalla stessa Corte di Cassazione.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Straordinario: I Limiti tra Errore di Percezione e Rivalutazione del Merito

Il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto rappresenta un rimedio eccezionale nel nostro ordinamento processuale penale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce con fermezza i confini di questo strumento, ribadendo che non può essere utilizzato come un pretesto per ottenere una nuova valutazione del caso. Vediamo nel dettaglio la vicenda e i principi di diritto affermati.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. Questo primo ricorso era già stato rigettato dalla Corte di Cassazione. Non arrendendosi alla decisione, l’imputato ha tentato un’ultima via: il ricorso straordinario previsto dall’articolo 625 bis del codice di procedura penale. La base di questa nuova impugnazione era la presunta “falsa percezione di un fatto” da parte della stessa Corte di Cassazione nel giudicare il precedente ricorso.

La Decisione della Corte: un ricorso straordinario palesemente infondato

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso straordinario manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. La Corte ha colto l’occasione per ribadire la natura e la funzione di questo particolare mezzo di impugnazione. I giudici hanno spiegato che il ricorso ex art. 625 bis c.p.p. non è un’ulteriore istanza di giudizio, né uno strumento per correggere errori di valutazione o di ragionamento compiuti in precedenza.

Le Motivazioni della Decisione: Errore di Percezione vs. Errore di Ragionamento

Il cuore della motivazione risiede nella netta distinzione tra “errore di percezione” ed “errore di ragionamento”. Il ricorso straordinario è ammesso solo per sanare il primo tipo di errore. Un errore di percezione si verifica quando la Corte di Cassazione, nel decidere, assume l’esistenza di un fatto che in realtà non esiste negli atti processuali, o al contrario, ne esclude l’esistenza quando invece è pacificamente documentato. Si tratta, in sostanza, di una svista materiale, di un “abbaglio dei sensi” del giudice.

Al contrario, l’errore di ragionamento o il travisamento della prova riguarda il modo in cui il giudice interpreta e valuta i fatti e le prove. Contestare questo aspetto significa chiedere una rivalutazione del merito della decisione, attività preclusa in sede di legittimità e, a maggior ragione, nell’ambito del rimedio straordinario. Nel caso di specie, la Corte ha rilevato che l’imputato non stava denunciando un errore percettivo, ma stava tentando di ottenere una vera e propria “rivalutazione della decisione”, un’operazione non consentita.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche del Provvedimento

La pronuncia in esame è un monito importante: il ricorso straordinario non è un terzo grado di giudizio mascherato. È uno strumento chirurgico, da utilizzare solo in casi eccezionali di errori fattuali evidenti e incontestabili commessi dalla Corte di Cassazione. Qualsiasi tentativo di utilizzarlo per rimettere in discussione il ragionamento logico-giuridico dei giudici è destinato a fallire. La conseguenza di un uso improprio di tale strumento è, come nel caso esaminato, una declaratoria di inammissibilità, con condanna del ricorrente al pagamento non solo delle spese processuali, ma anche di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, a testimonianza della manifesta infondatezza dell’iniziativa.

A cosa serve il ricorso straordinario previsto dall’art. 625 bis del codice di procedura penale?
Serve a rimuovere gli errori di percezione (errori materiali o di fatto) commessi dalla Corte di Cassazione nelle sue pronunce, non a correggere gli errori di ragionamento o a ottenere una nuova valutazione del merito.

Qual è la differenza tra un “errore di percezione” e un “errore di ragionamento”?
L’errore di percezione è una svista materiale, come leggere un’informazione errata dagli atti del processo. L’errore di ragionamento, invece, riguarda l’interpretazione e la valutazione delle prove, e non può essere corretto con il ricorso straordinario.

Cosa succede se un ricorso straordinario viene utilizzato per chiedere una rivalutazione del merito della decisione?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Come stabilito nel provvedimento, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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