Ricorso Straordinario: La Sottile Linea tra Errore di Fatto ed Errore di Valutazione
L’ordinanza n. 26344/2024 della Corte di Cassazione offre un’importante lezione sui limiti del ricorso straordinario, un rimedio giuridico spesso frainteso. Attraverso l’analisi di un caso di eccezionale gravità, la Suprema Corte ribadisce la netta distinzione tra l’errore di fatto, unico presupposto per questo tipo di impugnazione, e l’errore di valutazione, che non può trovare spazio in questa sede. Vediamo insieme i dettagli.
La Vicenda Processuale
Il caso trae origine da una condanna per reati molto gravi: omicidio pluriaggravato, occultamento di cadavere e detenzione e porto d’armi. La sentenza di condanna, emessa in primo grado, era stata confermata dalla Corte di Assise di Appello. L’imputato aveva quindi presentato un primo ricorso in Cassazione, che era stato rigettato. Non dandosi per vinto, ha proposto un ricorso straordinario avverso quest’ultima decisione, lamentando un presunto “errore percettivo”.
La Tesi del Ricorrente: L’Errore Percettivo
Il ricorrente sosteneva che la Corte di Cassazione fosse incorsa in un errore nel valutare gli atti processuali. In particolare, denunciava una mancata o incompleta lettura delle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, elementi a suo dire cruciali per la ricostruzione dei fatti. Secondo la sua difesa, questa omissione integrava un errore di fatto, capace di giustificare l’annullamento della decisione.
La Decisione della Cassazione: I Limiti del Ricorso Straordinario
La Settima Sezione Penale ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. La Corte ha colto l’occasione per delineare con precisione i confini dell’istituto previsto dall’art. 625-bis del codice di procedura penale, distinguendo nettamente l’errore di fatto dall’errore di giudizio.
Il Ruolo del Giudice di Legittimità nel Ricorso Straordinario
La Cassazione ha innanzitutto ricordato il proprio ruolo di giudice di legittimità. Il suo compito non è rivalutare il quadro probatorio o la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito, ma verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Nel caso di specie, la Corte si era correttamente basata sulla ricostruzione fattuale della Corte d’Appello, senza poter riesaminare le dichiarazioni dei testimoni. Pertanto, non poteva logicamente incorrere in un errore percettivo su atti che non aveva il potere di rivalutare.
Le Motivazioni
Il cuore della decisione risiede nella chiara spiegazione della differenza tra errore di fatto ed errore di valutazione. L’errore di fatto, che può fondare un ricorso straordinario, è una svista materiale su un atto interno al giudizio di Cassazione (ad esempio, leggere “sì” dove era scritto “no” in un documento). Si tratta di un errore che non implica alcuna attività valutativa, ma una mera percezione errata della realtà processuale interna al giudizio di legittimità.
Al contrario, l’errore lamentato dal ricorrente era un errore di valutazione. Contestare la mancata considerazione di alcune prove o la loro errata interpretazione significa criticare il giudizio espresso dalla Corte, non una sua svista materiale. Questo tipo di doglianza, come sottolineato dalla Cassazione richiamando consolidata giurisprudenza (tra cui le Sezioni Unite n. 16103/2002), è un errore di giudizio, assimilabile a un errore di diritto, e come tale non può essere fatto valere con il rimedio del ricorso straordinario. Quest’ultimo non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio di merito.
Le Conclusioni
L’ordinanza in esame è un monito fondamentale: il ricorso straordinario non è una via per ottenere una nuova valutazione del merito della causa. È uno strumento eccezionale, con presupposti rigorosi e limitati alla correzione di errori materiali o di fatto che non abbiano implicato alcuna valutazione. Qualsiasi critica relativa all’interpretazione delle prove o alla ricostruzione dei fatti rientra nell’ambito dell’errore di giudizio e deve essere fatta valere, nei limiti del possibile, con i mezzi di impugnazione ordinari. La decisione conferma la necessità di utilizzare gli strumenti processuali in modo appropriato, evitando di abusare di rimedi eccezionali per finalità che non sono loro proprie.
Quando si può presentare un ricorso straordinario per errore di fatto?
Si può presentare solo quando la Corte di Cassazione è incorsa in una svista o in un equivoco riguardante gli atti interni al suo stesso giudizio, il cui contenuto è stato percepito in modo difforme da quello effettivo, senza che ciò implicasse alcuna attività valutativa.
Un’errata valutazione delle prove da parte dei giudici può essere considerata un “errore di fatto”?
No. Secondo la Corte, l’errore nella valutazione delle prove o nella ricostruzione dei fatti è un errore di giudizio, non un errore di fatto ai sensi dell’art. 625-bis c.p.p. Questo tipo di errore non può essere fatto valere tramite ricorso straordinario.
Cosa succede se un ricorso straordinario viene dichiarato inammissibile?
Quando il ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie con una sanzione di tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 26344 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 26344 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 13/06/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 18/04/2023 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
I
Rilevato che COGNOME NOME ha proposto ricorso straordinario avverso la sentenza della Prima sezione penale della Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricor ordinario proposto dal ricorrente avverso la sentenza della Corte di Assise di Appello di Napoli, che – confermando quanto statuito dal giudice di primo grado – aveva ritenuto l’imputato responsabile dei reati di omicidio pluriaggravato, di occultament di cadavere e di detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo;
Considerato che il primo ed unico motivo di ricorso, con il quale il ricorren denunzia l’errore percettivo nel quale sarebbe incorsa la Corte di Cassazione in ordin alla valutazione degli atti processuali, lamentando, in particolare, una manca lettura/considerazione di quanto contenuto nei verbali riportanti le dichiarazioni d collaboratori di giustizia, è manifestamente infondato, atteso che il giudice legittimità, facendo correttamente riferimento alla ricostruzione fattuale operata d giudice di appello – saggiata alla stregua della motivazione – e non potendo rivalutar il quadro probatorio, non poteva incorrere in alcun errore percettivo;
d’altra parte – è il caso di rammentare – l’errore materiale e l’errore di fatto, i dall’art. 625-bis cod. proc. pen. come motivi di possibile ricorso straordinario avver provvedimenti della corte di cassazione, consistono, rispettivamente, il primo nell mancata rispondenza tra la volontà, correttamente formatasi, e la sua estrinsecazione grafica; il secondo – che è quello che si è ritenuto far valere nel di specie col ricorso in scrutinio – in una svista o in un equivoco incidenti sugl interni al giudizio di legittimità, il cui contenuto viene percepito in modo difforme quello effettivo, sicché rimangono del tutto estranei all’area dell’errore di fat sono, quindi, inoppugnabili – gli errori di valutazione e di giudizio dovuti ad una n corretta interpretazione degli atti del processo di cassazione, da assimilare agli er di diritto conseguenti all’inesatta ricostruzione del significato delle norme sostanz e processuali (cfr. per tutte, Sez. 5, n. 29240 del 01/06/2018 Rv. 273193 – 01 questa Corte ha, altresì, precisato nella motivazione della pronuncia Sez. U, Sentenz n. 16103, del 27/03/2002, Rv. 221283 – 01 che: 1) – qualora la causa dell’errore non sia identificabile esclusivamente in una fuorviata rappresentazione percettiva e decisione abbia comunque contenuto valutativo, non è configurabile un errore di fatto, bensì di giudizio; 2) – sono estranei all’ambito di applicazione dell’istit errori di interpretazione di norme giuridiche, sostanziali o processuali, ovvero supposta esistenza delle norme stesse o l’attribuzione ad esse di una inesatta porta anche se dovuti ad ignoranza di indirizzi giurisprudenziali consolidati, nonché gli err percettivi in cui sia incorso il giudice di merito, dovendosi questi ultimi far val anche se risoltisi in travisamento del fatto – soltanto nelle forme e nei limiti impugnazioni ordinarie (conf. Sez. un., 27 marzo 2002 n. 16104, COGNOME, non massimata);
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, co condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende.
Così deciso il 13 giugno 2024
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