LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso straordinario per errore di fatto: i limiti

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso straordinario per errore di fatto proposto da un terzo interessato a una confisca, chiarendo che tale rimedio è riservato al solo condannato e non può essere utilizzato per contestare vizi di motivazione, i quali costituiscono errori di diritto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Straordinario per Errore di Fatto: La Cassazione ne Definisce i Confini

Il ricorso straordinario per errore di fatto, previsto dall’articolo 625-bis del codice di procedura penale, rappresenta un rimedio eccezionale per correggere specifiche sviste materiali in cui può incorrere la Corte di Cassazione. Una recente ordinanza ha offerto l’occasione per ribadire i rigidi paletti che ne delimitano l’applicazione, sia dal punto di vista soggettivo (chi può proporlo) sia oggettivo (quali vizi si possono denunciare). Analizziamo la decisione per comprendere meglio questo strumento processuale.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da una terza interessata, i cui beni erano stati oggetto di un provvedimento di confisca. In precedenza, la Corte di Cassazione aveva rigettato il suo appello contro l’ordinanza del giudice dell’esecuzione che confermava la misura ablativa. Avverso quest’ultima decisione della Suprema Corte, la terza interessata ha proposto un ricorso straordinario per errore di fatto, lamentando presunte omissioni motivazionali.

Il Ricorso Straordinario per Errore di Fatto: Chi Può Proporlo?

Il primo e fondamentale ostacolo che la ricorrente ha incontrato riguarda la legittimazione ad agire. La Corte ha chiarito, richiamando consolidata giurisprudenza, che il ricorso straordinario per errore di fatto è un mezzo di impugnazione esperibile esclusivamente dal soggetto condannato.

Questa limitazione soggettiva esclude quindi la possibilità per un terzo, seppur direttamente inciso dal provvedimento come nel caso di confisca, di avvalersi di tale strumento. La ratio è quella di circoscrivere un rimedio eccezionale, pensato per correggere errori materiali nella decisione che riguarda la posizione del condannato, e non per estendere il contraddittorio a soggetti terzi in questa fase straordinaria.

Errore di Fatto vs. Errore di Diritto: i Chiarimenti della Cassazione

Anche superando il profilo della legittimazione, il ricorso sarebbe stato comunque inammissibile nel merito. La Corte ha colto l’occasione per ribadire la netta distinzione tra l’errore di fatto, unico vizio emendabile con il rimedio ex art. 625-bis, e l’errore di diritto o di valutazione.

L’errore di fatto consiste in una svista o in un equivoco percettivo sugli atti interni al giudizio di legittimità. Si verifica quando la Corte percepisce il contenuto di un atto in modo difforme da quello effettivo. Al contrario, sono esclusi dall’ambito di applicazione:

* I vizi di motivazione: L’omessa o carente motivazione è un errore di giudizio, non una svista materiale.
* L’errata valutazione di elementi probatori: L’apprezzamento delle prove attiene al merito e non può essere riconsiderato tramite questo strumento.
* Gli errori di diritto: L’errata interpretazione o applicazione di norme sostanziali o processuali costituisce un errore di giudizio, non un errore di fatto.

Nel caso specifico, la ricorrente lamentava omissioni motivazionali, un vizio che rientra palesemente nell’ambito dell’errore di giudizio e non in quello dell’errore di fatto.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per una duplice e concorrente ragione. In primo luogo, ha rilevato il difetto di legittimazione attiva della ricorrente: in quanto terza interessata e non soggetto condannato, non era titolata a proporre il ricorso straordinario.

In secondo luogo, ha evidenziato l’infondatezza oggettiva del ricorso. Le censure mosse, relative a presunte omissioni motivazionali, non configurano un errore di fatto, bensì un errore di giudizio. La Corte ha specificato che il rimedio in questione è destinato a correggere esclusivamente una falsa percezione della realtà processuale (es. leggere una cosa per un’altra in un atto), non a rimediare a presunti errori nella valutazione giuridica o nella costruzione logica della motivazione. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida due principi fondamentali in materia di ricorso straordinario per errore di fatto. Primo, la legittimazione a proporlo è strettamente personale e riservata al solo condannato. Secondo, l’oggetto della doglianza deve limitarsi a sviste materiali e percettive sugli atti, senza mai sconfinare nella critica alla valutazione giuridica o alla coerenza motivazionale della decisione della Cassazione. Questa pronuncia serve da monito sulla natura eccezionale e sui rigidi confini di uno strumento processuale che non può essere utilizzato come un terzo grado di giudizio di legittimità.

Chi può presentare un ricorso straordinario per errore di fatto secondo l’art. 625-bis cod. proc. pen.?
Secondo la Corte di Cassazione, questo rimedio è un mezzo di impugnazione che può essere utilizzato esclusivamente dal soggetto condannato, e non da terzi interessati, come coloro che subiscono una confisca sui propri beni.

Qual è la differenza tra errore di fatto e vizio di motivazione?
L’errore di fatto consiste in una svista materiale o in un’errata percezione del contenuto degli atti processuali (ad esempio, leggere una data sbagliata). Il vizio di motivazione, invece, è un errore di giudizio che riguarda la logica e la coerenza delle argomentazioni della sentenza. Solo il primo può essere corretto con il ricorso straordinario.

È possibile utilizzare il ricorso straordinario per contestare la valutazione delle prove fatta dalla Cassazione?
No, l’errata valutazione degli elementi probatori non costituisce un errore di fatto, ma un errore di apprezzamento che non può essere denunciato tramite il ricorso ex art. 625-bis cod. proc. pen. Questo strumento non consente una nuova valutazione del merito della causa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati