Ricorso Straordinario: La Cassazione Ne Definisce i Rigidi Limiti
L’ordinamento giuridico prevede strumenti eccezionali per correggere errori giudiziari, ma il loro utilizzo è soggetto a condizioni molto rigorose. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce sui precisi confini del ricorso straordinario per errore di fatto, un rimedio previsto dall’art. 625-bis del codice di procedura penale. La decisione sottolinea come tale strumento non possa trasformarsi in un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale trae origine da una precedente decisione della stessa Corte di Cassazione. Un imputato aveva presentato alla Corte di Appello una domanda di restituzione nel termine per proporre impugnazione in diverse vicende processuali. La Corte di Appello aveva trasmesso parte di tali domande alla Corte di Cassazione, la quale si era pronunciata con un’ordinanza nel giugno 2023.
Avverso questa ordinanza, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto un ricorso straordinario, sostenendo la presenza di un errore di fatto nella decisione della Suprema Corte. L’obiettivo era, di fatto, rimettere in discussione quanto già statuito.
I Limiti del Ricorso Straordinario per Errore di Fatto
La Corte di Cassazione, nell’esaminare il nuovo ricorso, ha colto l’occasione per ribadire la natura e la funzione del ricorso straordinario. I giudici hanno chiarito che questo rimedio non è uno strumento per ottenere una mera rivalutazione di quanto già deciso. Non serve a contestare le soluzioni giuridiche adottate o l’interpretazione degli elementi fattuali.
Il ricorso ex art. 625-bis c.p.p. è destinato a porre riparo a una ‘patologia estrinseca’ del giudizio, ovvero uno ‘sviamento’ causato da un errore di fatto palese e incontrovertibile. Questo si verifica solo in due ipotesi:
1. Quando la decisione si fonda sulla supposizione errata di un fatto la cui verità è incontrastabilmente esclusa.
2. Quando si suppone l’inesistenza di un fatto la cui verità è invece positivamente stabilita.
In entrambi i casi, l’errore deve essere una ‘svista percettiva’, immediatamente riconoscibile (ictu oculi), e non il risultato di un’attività valutativa del giudice.
La Decisione della Corte di Cassazione
Sulla base di queste premesse, la Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile.
Le Motivazioni
La motivazione della Corte è netta: le censure mosse dal ricorrente non denunciavano un errore di fatto nei termini previsti dalla legge, ma esprimevano un dissenso rispetto alle soluzioni giuridiche e alle valutazioni già operate dalla Corte nella precedente ordinanza. Il ricorrente, ad esempio, contestava la correttezza della trasmissione degli atti dalla Corte di Appello alla Cassazione, un profilo puramente valutativo e giuridico.
In sostanza, non si trattava di una svista o di una errata percezione di un fatto processuale, ma di un tentativo di riaprire una discussione di merito e di diritto già conclusa. La Corte ha specificato che non si può parlare di errore di fatto quando la soluzione adottata è ‘ricollegabile a una valutazione di elementi fattuali o di tesi giuridiche’. Di conseguenza, mancavano i presupposti per accogliere il ricorso straordinario.
Le Conclusioni
La decisione ha due importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, conferma la natura eccezionale e restrittiva del ricorso straordinario, che non può essere abusato come un’ulteriore istanza di appello contro le decisioni della Cassazione. In secondo luogo, l’inammissibilità ha comportato conseguenze economiche per il ricorrente. In assenza di elementi che potessero escludere la colpa nella proposizione del ricorso, egli è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 c.p.p. Questo funge da deterrente contro la presentazione di ricorsi palesemente infondati.
È possibile usare il ricorso straordinario per contestare l’interpretazione giuridica data dalla Corte di Cassazione?
No, la Corte ha chiarito che il ricorso straordinario non può essere utilizzato per esprimere un dissenso rispetto alle soluzioni giuridiche o alle valutazioni di merito già adottate. È un rimedio limitato alla correzione di specifici errori di fatto.
Che cos’è un ‘errore di fatto’ che giustifica un ricorso straordinario?
Un errore di fatto, secondo la sentenza, è una ‘svista percettiva’ evidente. Si verifica quando la decisione si basa sulla supposizione di un fatto la cui esistenza è incontrastabilmente esclusa, o viceversa, sull’inesistenza di un fatto la cui verità è positivamente stabilita.
Quali sono le conseguenze della dichiarazione di inammissibilità di un ricorso straordinario?
La dichiarazione di inammissibilità comporta, di diritto, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, se non si ravvisano elementi che escludano la colpa, il ricorrente viene condannato al pagamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in 3.000 euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 35978 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 35978 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 20/06/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME NOME a MARTINENGO il DATA_NASCITA
avverso l’ordinanza del 15/06/2023 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
IN FATTO E IN DIRITTO
Con ordinanza emessa in data 15 giugno 2023 numero 42422 del 2023 questa Corte di Cassazione ha deciso sulle domande proposte da COGNOME NOME alla Corte di Appello di Brescia ed in parte trasmesse da de autorità a questa Corte. In particolare la V Sezione di questa Cort ritenuto esatta la decisione della Corte di Appello che ha trasmesso – in – la domanda del COGNOME come domanda di restituzione nel termine pe proporre impugnazione (in tre vicende processuali) ai sensi dell’art. cod.proc.pen. . In tal senso questa Corte ha provveduto non già su un ‘rico in tema di rescissione del giudicato’ ma su una ‘domanda’ ex art.175 comma 4 cod.proc.pen., rivolta al giudice della impugnazione.
Avverso detta ordinanza ha proposto ricorso straordinario per cassazion RAGIONE_SOCIALE a mezzo del difensore.
Il ricorso va dichiarato inammissibile perché proposto per motivi n consentiti.
Ed invero, se da un lato la decisione in tema di restituzione nel termine essere soggetta al ricorso straordinario per errore materiale o di fatto (v U 2017 Nunziata), dall’altro va ribadito che Il ricorso straordinario *rimed previsto dall’art. 625 bis cod.proc.pen. (ricorso straordinario per errore materiale o di fatto)-non rappresenta uno strumento per ottenere mer rivalutazioni di quanto deciso dalla Corte di legittimità. Come è stato più evidenziato (v. Sez. U. n.16103 del 27.3.2002) lo strumento in questione teso a porre riparo alla particolare patologìa estrinseca dello «sviamento» giudizio, solo quando la decisione oggetto del rimedio sia fondata su erronea supposizione di un fatto la cui verità è incontrastabilmente escl oppure quando è supposta l’inesistenza di un fatto la cui verit positivamente stabilita e la svista percettiva possa desumersi ictu ()cui/. Non può dirsi sussistente un errore di fatto tutte le volte in cui la s adottata da questa Corte sia ricollegabile <la una valutazione di elem fattuali o di tesi giuridiche.
Nel caso in esame il ricorso si incentra su questioni in diritto, espri dissenso dalle soluzioni adottate da questa Corte (ad es. circa l'avv trasmissione delle domande dalla Corte di Appello alla Corte di Cassazion
per la parte relativa alle decisioni di secondo grado). Si tratta, evidenza, di profili valutativi che non possono formare oggetto di discussi in sede di ricorso straordinario.
GLYPH Alla dichiarazione di inammissibilità consegue di diritto la condanna ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elemen atti ad escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibil al versamento a favore della Cassa delle ammende di sanzione pecuniaria, che pare congruo determinare in euro tremila, ai sensi dell’art. 616 cod. p pen.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle s processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende.
Così deciso in data 20 giugno 2024
Il Consigliere estensore
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Il Presidente