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Ricorso straordinario errore di fatto: i limiti fissati

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30051 del 2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso straordinario per errore di fatto. La Corte ha stabilito che tale rimedio non può essere utilizzato per contestare valutazioni giuridiche, come un’errata dichiarazione di inammissibilità, che costituiscono al più un errore di diritto. Il caso riguardava una serie di impugnazioni in materia di reati fiscali, dove i ricorrenti tentavano di rimettere in discussione decisioni precedenti attraverso uno strumento processuale non appropriato, con conseguente condanna al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Straordinario Errore di Fatto: La Cassazione Chiarisce i Limiti

Il ricorso straordinario per errore di fatto, disciplinato dall’articolo 625-bis del codice di procedura penale, rappresenta un rimedio eccezionale nel nostro ordinamento. Esso consente di correggere non un errore di giudizio, ma un errore di percezione della Corte di Cassazione. Una recente sentenza, la n. 30051/2024, offre un’importante lezione sui confini applicativi di questo strumento, ribadendo la netta distinzione tra errore di fatto ed errore di diritto. La pronuncia sottolinea come tale ricorso non possa trasformarsi in un pretesto per rimettere in discussione valutazioni giuridiche già definite.

La Vicenda Processuale: Una Catena di Ricorsi

Il caso esaminato dalla Suprema Corte trae origine da un procedimento per reati fiscali. Gli imputati, dopo aver visto i loro ricorsi originari dichiarati inammissibili da una prima sentenza della Cassazione (n. 50009/2019), hanno intrapreso un lungo percorso di impugnazioni straordinarie.

1. Un primo ricorso straordinario contro la sentenza del 2019 è stato dichiarato inammissibile.
2. Un secondo ricorso straordinario, proposto contro la successiva declaratoria di inammissibilità, ha subito la stessa sorte con la sentenza n. 21274/2022.

La pronuncia in commento riguarda l’ennesimo ricorso straordinario, questa volta proposto avverso la sentenza del 2022. I ricorrenti lamentavano un presunto errore percettivo, sostenendo che la Corte avesse erroneamente qualificato come inammissibili i loro precedenti ricorsi, mentre, a loro dire, si trattava di un rigetto mascherato nel merito.

I Limiti del Ricorso Straordinario Errore di Fatto

La Corte di Cassazione, nel dichiarare inammissibile anche quest’ultimo ricorso, ha colto l’occasione per ribadire alcuni principi fondamentali. Il punto centrale è che il ricorso straordinario per errore di fatto è ammissibile solo a condizione che l’errore contestato sia effettivamente un “errore di fatto” e che riguardi specificamente la sentenza che si sta impugnando.

Nel caso di specie, i ricorrenti non contestavano un errore percettivo contenuto nella sentenza del 2022, ma tentavano di riaprire la discussione sulla primissima decisione del 2019. In pratica, utilizzavano questo strumento per lamentare vizi che, secondo la Corte, erano ormai cristallizzati e non più riesaminabili.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato in modo inequivocabile che la doglianza principale dei ricorrenti non integrava un errore di fatto. Sostenere che una pronuncia di inammissibilità nasconda in realtà un rigetto di merito non è una constatazione fattuale, ma una valutazione giuridica. Un’eventuale errata applicazione delle cause di inammissibilità costituisce, al massimo, un errore di diritto.

L’errore di diritto, per sua natura, non può essere censurato tramite il ricorso straordinario previsto dall’art. 625-bis c.p.p. La giurisprudenza costante, richiamata nella sentenza, è chiara su questo punto: lo strumento in questione non è una terza istanza di giudizio sul merito né un modo per correggere errori di interpretazione legale. Di conseguenza, il tentativo dei ricorrenti di utilizzare questo rimedio per scopi diversi da quelli previsti dalla legge si è rivelato infruttuoso.

Le Conclusioni

Stante la manifesta inammissibilità dei ricorsi e l’assenza di una causa di colpa scusabile, la Corte ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro ciascuno. Questa decisione serve da monito: gli strumenti processuali, specialmente quelli straordinari, devono essere utilizzati con rigore e solo per le finalità per cui sono stati concepiti. Abusarne non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche negative per chi tenta di forzarne l’applicazione.

Quando è ammissibile un ricorso straordinario per errore di fatto contro una sentenza della Cassazione?
È ammissibile solo se contesta un errore materiale o di fatto (cioè un errore di percezione su atti o documenti) contenuto nella sentenza che si sta impugnando, e non un errore di valutazione giuridica. Deve essere proposto entro i termini di legge.

Un’errata dichiarazione di inammissibilità da parte della Cassazione è un errore di fatto o di diritto?
Secondo la sentenza, si tratta di una valutazione giuridica sull’esistenza delle cause normative di inammissibilità. Pertanto, un eventuale sbaglio in questa valutazione è riconducibile a un errore di diritto e non a un errore di fatto.

Cosa succede se si ripropongono le stesse lamentele di un ricorso precedente in un nuovo ricorso straordinario?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. La Corte ha specificato che i ricorrenti non stavano contestando vizi della sentenza direttamente impugnata, ma riproponevano questioni già decise in sentenze precedenti, rendendo l’impugnazione inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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